Estorsioni e ricatti a sfondo sessuale per email: casi anche a Terlizzi
Decine gli episodi negli ultimi giorni nelle caselle di posta dei terlizzesi
giovedì 28 marzo 2019
8.02
Soldi, in bitcoin, oppure diffusione di immagini e video porno a proprio nome in rete.
È il tentativo di estorsione che sta interessando centinaia di account di utenti di Terlizzi nelle ultime ore, tentativo che giunge attraverso un messaggio di posta elettronica con oggetto "Information".
Episodi che stanno interessando in particolar modo gli indirizzi email di studi professionali, aziende e società e che non riguardano solo Terlizzi bensì l'intera area metropolitana di Bari la quale risulta avere il primato in Italia per questo ultimo tentativo di truffa che gira per la rete.
Il messaggio racconta di un trojan inserito sul proprio dispositivo dopo aver visualizzato un video porno, sufficiente per raccogliere tutti i dati presenti sul pc e anche attivare la camera centrale capace di registrare ogni abitudine, a partire da quelle sessuali.
Dunque il ricatto: due giorni di tempo per pagare circa 500 euro in bitcoin al fine di ottenere la cancellazione di tutto che, in caso contrario, sarà diffuso in rete.
Il fenomeno, seppure con messaggi diversi, ha interessato altre parti del Paese nei mesi scorsi. La Polizia Postale è stata chiara: non bisogna effettuare alcun pagamento e cercare di proteggere il meglio possibile i nostri dispositivi.
È il tentativo di estorsione che sta interessando centinaia di account di utenti di Terlizzi nelle ultime ore, tentativo che giunge attraverso un messaggio di posta elettronica con oggetto "Information".
Episodi che stanno interessando in particolar modo gli indirizzi email di studi professionali, aziende e società e che non riguardano solo Terlizzi bensì l'intera area metropolitana di Bari la quale risulta avere il primato in Italia per questo ultimo tentativo di truffa che gira per la rete.
Il messaggio racconta di un trojan inserito sul proprio dispositivo dopo aver visualizzato un video porno, sufficiente per raccogliere tutti i dati presenti sul pc e anche attivare la camera centrale capace di registrare ogni abitudine, a partire da quelle sessuali.
Dunque il ricatto: due giorni di tempo per pagare circa 500 euro in bitcoin al fine di ottenere la cancellazione di tutto che, in caso contrario, sarà diffuso in rete.
Il fenomeno, seppure con messaggi diversi, ha interessato altre parti del Paese nei mesi scorsi. La Polizia Postale è stata chiara: non bisogna effettuare alcun pagamento e cercare di proteggere il meglio possibile i nostri dispositivi.