Ex Ilva, Vendola fu diffamato. Condanne a testate giornalistiche
I fatti oggetto del procedimento risalgono al luglio 2010
venerdì 29 maggio 2020
18.07
L'ex presidente della Regione Puglia, il terlizzese Nichi Vendola, ha vinto sei cause civili per diffamazione presso il Tribunale di Bari nei confronti di altrettante testate giornalistiche.
Nel luglio 2010, Vendola e un ex responsabile delle comunicazioni istituzionali dell'Ilva, Girolamo Archinà, avevano intrattenuto un colloquio telefonico in cui l'allora Governatore pugliese rideva. Quella risata era stata erroneamente interpretata dai giornali che ne avevano scritto successivamente, secondo i giudici, ed era stata riferita alla situazione epidemiologica nella città di Taranto.
In realtà, il Tribunale ha appurato che quelle frasi scritte erano diffamatorie e che dall'interpretazione della telefonata integrale si sarebbe potuto evincere che la risata riguardava Archinà ed il suo comportamento nei confronti di un giornalista.
Accolte, dunque, le tesi difensive degli avvocati di Vendola, Francesco Tanzarella e Marica Bianco. Come riporta Repubblica.it, tra i condannati figurano testate di primo piano quali Il Giornale, il Fatto online, Libero e il Giornale d'Italia.
Nel luglio 2010, Vendola e un ex responsabile delle comunicazioni istituzionali dell'Ilva, Girolamo Archinà, avevano intrattenuto un colloquio telefonico in cui l'allora Governatore pugliese rideva. Quella risata era stata erroneamente interpretata dai giornali che ne avevano scritto successivamente, secondo i giudici, ed era stata riferita alla situazione epidemiologica nella città di Taranto.
In realtà, il Tribunale ha appurato che quelle frasi scritte erano diffamatorie e che dall'interpretazione della telefonata integrale si sarebbe potuto evincere che la risata riguardava Archinà ed il suo comportamento nei confronti di un giornalista.
Accolte, dunque, le tesi difensive degli avvocati di Vendola, Francesco Tanzarella e Marica Bianco. Come riporta Repubblica.it, tra i condannati figurano testate di primo piano quali Il Giornale, il Fatto online, Libero e il Giornale d'Italia.