"Fase 2" per le imprese: dubbi, rischi, proposte e soluzioni per ripartire
Nel corso del dibattito ospitato dal VivaNetwork Tammacco rivela: «In arrivo due misure da Puglia Sviluppo»
mercoledì 29 aprile 2020
12.30
Annunciato l'inizio della "Fase 2", in questo particolare periodo storico connotato dall'emergenza epidemiologica da Coronavirus, le aziende si preparano alla ripartenza delle proprie attività.
Mancano però certezze non solo sul come poter riavviare la propria attività, ma anche sul se sia possibile farlo a fronte delle attuali difficoltà economiche o cessare completamente senza ulteriori conseguenze gravose.
È quanto emerso nel corso del dibattito virtuale, ospitato dal VivaNetwork e moderato dal direttore Giuseppe Di Bisceglie, nel corso del quale hanno espresso i loro pareri Maddalena Pisani, presidente degli imprenditori di Molfetta, Saverio Tammacco, consigliere di amministrazione di Puglia Sviluppo e Giuseppe Chiarelli, direttore regionale di ConfCommercio Puglia.
Un dibattito che ha portato alla luce le preoccupazioni del mondo dell'impresa e del commercio ma anche importanti novità sul fronte del sostegno alle imprese da parte della Regione Puglia attraverso Puglia Sviluppo.
«Sono preoccupata perché ci sarà una ripartenza con le ossa rotte perché al danno economico si aggiunge il danno finanziario a seguito della chiusura totale. ha affermato Maddalena Pisani- I costi continuano a ricadere sui bilanci delle aziende che non hanno potuto neanche incassare i crediti su cui incombe una grossa incognita. Gli imprenditori sono pronti ai cambiamenti ma sono necessari elementi utili per fare una programmazione e il tempo per poter programmare investimenti e produzione».
Una preoccupazione raccolta da Saverio Tammacco. «Bisogna tener conto che, nel sistema economico e sociale, con un 95% delle imprese in Italia che sono micro imprese, non vigevano condizioni favorevoli di sviluppo neanche prima della crisi epidemiologica. È importante conoscere i tempi e le modalità di ripartenza, è assolutamente necessario programmare» ha commentato il Consigliere d'amministrazione di Puglia Sviluppo della Regione Puglia.
Rischi, dubbi e difficoltà per la ripresa evidenziati anche da Giuseppe Chiarelli, Direttore regionale di Confcommercio «Non capiamo perché il distanziamento sociale resta elemento insuperabile solo per le attività commerciali con ripercussioni nei sistemi d'impresa. Le nostre stime parlano di percentuali che possono arrivare fino al 30% di saracinesche che non torneranno più a riaprirsi. Non si può fare affidamento sul pre acquisto solidale, piuttosto servirebbe far leva sui fidi delle banche».
La distanza tra le esigenze degli imprenditori e le misure adottate dallo Stato, dagli enti regionali e locali è stato uno degli argomenti trattati nel corso del dibattito. Tutti concordi nell'affermare che i provvedimenti messi in atto dal governo a sostegno di imprese e lavoratori non sono riusciti a fermare l'avanzata della crisi economico sociale dell'Italia.
Una importante notizia è stata fornita da Saverio Tammacco nel corso del dibattito. È infatti emerso che Puglia Sviluppo, agenzia della Regione Puglia, sta lavorando sull'aspetto finanziario con due provvedimenti: il Microprestito Covid e il Titolo 2 Covid, «strumenti simili a quelli nazionali ma differenti nelle procedure e anche nella quantità per far fronte ai problemi di liquidità e gestione ordinaria delle società. Il Titolo 2 Covid sarà gestito da Regione Puglia insieme ad un soggetto intermediario».
«Il Microprestito - ha accennato Tammacco - sarà gestito in toto da Puglia Sviluppo, assimilabile ai 25mila euro che lo stato avrebbe messo a disposizione attraverso le banche alle micro imprese, con problemi nella tempistica. Regione Puglia ha stabilito un massimale di 30mila euro con le stesse dinamiche e criteri del provvedimento nazionale. Cioè pari al 25 % del fatturato dell'anno precedente, per un massimo di 300mila euro ad oggi. Puglia Sviluppo, in quanto istituzione, è pronta, si attende la riunione con il partenariato sociale per capire l'ammontare del fondo perduto perché le imprese hanno bisogno di liquidità» - spiega il consigliere di amministrazione di Puglia Sviluppo.
Una notizia che, benché positiva sul piano del sostegno alle imprese, non sembra tuttavia rispondere del tutto alle esigenze degli addetti.
«È stata stabilita una sospensione agli indici del rischio d'impresa ma mancano certezze rappresentate dal fatto che una azienda che usufruisca del finanziamento oggi, un domani non sia indotta a contrarre altri debiti e non corra il rischio in caso di fallimento di scivolare in una bancarotta preferenziale» - ha evidenziato Maddalena Pisani.
Emerge quindi la necessità di attenzioni e misure da parte di Stato, regioni e comuni, che siano mirate per consentire alle aziende di rilanciarsi e ripartire, soprattutto con la stagione estiva in arrivo e tutte le misure prevedibili per le strutture turistiche, della ristorazione e dello spettacolo.
Mancano però certezze non solo sul come poter riavviare la propria attività, ma anche sul se sia possibile farlo a fronte delle attuali difficoltà economiche o cessare completamente senza ulteriori conseguenze gravose.
È quanto emerso nel corso del dibattito virtuale, ospitato dal VivaNetwork e moderato dal direttore Giuseppe Di Bisceglie, nel corso del quale hanno espresso i loro pareri Maddalena Pisani, presidente degli imprenditori di Molfetta, Saverio Tammacco, consigliere di amministrazione di Puglia Sviluppo e Giuseppe Chiarelli, direttore regionale di ConfCommercio Puglia.
Un dibattito che ha portato alla luce le preoccupazioni del mondo dell'impresa e del commercio ma anche importanti novità sul fronte del sostegno alle imprese da parte della Regione Puglia attraverso Puglia Sviluppo.
«Sono preoccupata perché ci sarà una ripartenza con le ossa rotte perché al danno economico si aggiunge il danno finanziario a seguito della chiusura totale. ha affermato Maddalena Pisani- I costi continuano a ricadere sui bilanci delle aziende che non hanno potuto neanche incassare i crediti su cui incombe una grossa incognita. Gli imprenditori sono pronti ai cambiamenti ma sono necessari elementi utili per fare una programmazione e il tempo per poter programmare investimenti e produzione».
Una preoccupazione raccolta da Saverio Tammacco. «Bisogna tener conto che, nel sistema economico e sociale, con un 95% delle imprese in Italia che sono micro imprese, non vigevano condizioni favorevoli di sviluppo neanche prima della crisi epidemiologica. È importante conoscere i tempi e le modalità di ripartenza, è assolutamente necessario programmare» ha commentato il Consigliere d'amministrazione di Puglia Sviluppo della Regione Puglia.
Rischi, dubbi e difficoltà per la ripresa evidenziati anche da Giuseppe Chiarelli, Direttore regionale di Confcommercio «Non capiamo perché il distanziamento sociale resta elemento insuperabile solo per le attività commerciali con ripercussioni nei sistemi d'impresa. Le nostre stime parlano di percentuali che possono arrivare fino al 30% di saracinesche che non torneranno più a riaprirsi. Non si può fare affidamento sul pre acquisto solidale, piuttosto servirebbe far leva sui fidi delle banche».
La distanza tra le esigenze degli imprenditori e le misure adottate dallo Stato, dagli enti regionali e locali è stato uno degli argomenti trattati nel corso del dibattito. Tutti concordi nell'affermare che i provvedimenti messi in atto dal governo a sostegno di imprese e lavoratori non sono riusciti a fermare l'avanzata della crisi economico sociale dell'Italia.
Una importante notizia è stata fornita da Saverio Tammacco nel corso del dibattito. È infatti emerso che Puglia Sviluppo, agenzia della Regione Puglia, sta lavorando sull'aspetto finanziario con due provvedimenti: il Microprestito Covid e il Titolo 2 Covid, «strumenti simili a quelli nazionali ma differenti nelle procedure e anche nella quantità per far fronte ai problemi di liquidità e gestione ordinaria delle società. Il Titolo 2 Covid sarà gestito da Regione Puglia insieme ad un soggetto intermediario».
«Il Microprestito - ha accennato Tammacco - sarà gestito in toto da Puglia Sviluppo, assimilabile ai 25mila euro che lo stato avrebbe messo a disposizione attraverso le banche alle micro imprese, con problemi nella tempistica. Regione Puglia ha stabilito un massimale di 30mila euro con le stesse dinamiche e criteri del provvedimento nazionale. Cioè pari al 25 % del fatturato dell'anno precedente, per un massimo di 300mila euro ad oggi. Puglia Sviluppo, in quanto istituzione, è pronta, si attende la riunione con il partenariato sociale per capire l'ammontare del fondo perduto perché le imprese hanno bisogno di liquidità» - spiega il consigliere di amministrazione di Puglia Sviluppo.
Una notizia che, benché positiva sul piano del sostegno alle imprese, non sembra tuttavia rispondere del tutto alle esigenze degli addetti.
«È stata stabilita una sospensione agli indici del rischio d'impresa ma mancano certezze rappresentate dal fatto che una azienda che usufruisca del finanziamento oggi, un domani non sia indotta a contrarre altri debiti e non corra il rischio in caso di fallimento di scivolare in una bancarotta preferenziale» - ha evidenziato Maddalena Pisani.
Emerge quindi la necessità di attenzioni e misure da parte di Stato, regioni e comuni, che siano mirate per consentire alle aziende di rilanciarsi e ripartire, soprattutto con la stagione estiva in arrivo e tutte le misure prevedibili per le strutture turistiche, della ristorazione e dello spettacolo.