Ferramenta Pugliese Terlizzi, siglato accordo per affitto ramo d'azienda
I lavoratori saranno assorbiti dalla Errebbi srl. Cgil e Fiom rivendicano un ruolo decisivo
venerdì 18 giugno 2021
Il 16 giugno è stato siglato l'accordo che prevede l'affitto di ramo d'azienda da parte della società in liquidazione Ferramenta Pugliese alla società Errebbi s.r.l.
Una vertenza complicatissima, che ha visto da subito la Fiom e la Cgil Bari protagonisti assieme ai lavoratori nel rivendicare diritti, salario e occupazione.Come dimenticare passaggi difficili come quello vissuto il primo giugno 2020, quando i lavoratori, al rientro dalla cassa, trovarono i cancelli dell'azienda chiusi.
«Un anno fa eravamo a sostenere i 23 lavoratori - ricorda Gigia Bucci, Segretaria Generale Cgil Bari - che si trovarono letteralmente messi fuori dall'azienda che decise di chiudere i cancelli. È stata una battaglia dura sotto tanti aspetti. Affiancare quei lavoratori nella vertenza in un anno di pandemia che ha ridotto la possibilità di incontrarsi personalmente è stato un lavoro faticoso che ha messo a dura prova anche le capacità del sindacato di adeguarsi allo stato di emergenza in una fase straordinaria come quella emergenziale della pandemia. L'accordo appena firmato - conclude Bucci - è il risultato di un lavoro di rivendicazione dei diritti e delle tutele finora mai compiuto con modalità che spesso sono state messe in discussione, ma a sostenerci è stato anche il ruolo svolto dalla task force della regionale guidata da Leo Caroli che ci ha permesso di essere in continuo contatto e ascolto rispetto agli aggiornamenti della vertenza stessa».
L'accordo siglato prevede il passaggio di tutti i lavoratori alle dipendenze della nuova società senza soluzione di continuità; gli ingressi alle dipendenze della Errebbi partiranno già a luglio 2021 e vedranno coinvolti in un primo step 12 lavoratori. I restanti 11 lavoratori rientreranno al lavoro entro maggio 2022, continuando nel frattempo a percepire, tramite Ferramenta Pugliese, gli ammortizzatori sociali previsti. Inoltre, nell'accordo è stato esplicitato che, in ogni caso, i lavoratori non saranno licenziati nonostante il previsto "sblocco" dei licenziamenti e non saranno trasferiti in altra sede.
«Con questo accordo è stato fatto un primo passo verso la normalità lavorativa, dando un segnale concreto a 23 lavoratori: queste persone possono ricominciare ad intravedere un futuro che dia garanzie di carattere reddituale ma anche lavorative, salvaguardando la loro dignità, mortificata negli ultimi 2 anni», sottolinea ancora una nota di Cgil e Fiom.
«Il risultato conseguito dall'accordo è sicuramente frutto del lavoro svolto da tutte le parti interessate - dichiara Vito Piazza, Segretario Fiom Cgil Bari -: dalla Società Errebbi che ha creduto nel progetto di reindustrializzazione, dai sindacati che non hanno mai mollato anche nei periodi più complicati della vertenza, dalle istituzioni locali che ci hanno accompagnato in questo lungo percorso. Ma soprattutto dalla tenacia dei lavoratori che non si sono mai arresi. Siamo convinti - conclude Piazza - che il progetto di reindustrializzazione relativo alla trasformazione dei materiali ferrosi sia valido nella misura in cui si inserisce all'interno di un mercato come quello del riciclo, in forte espansione nel nostro paese e con ampi margini di crescita e sviluppo, soprattutto al Sud. Su questo continueremo a confrontarci con le istituzioni sia comunali che regionali. Pensiamo che oggi sia un giorno importante per i lavoratori, per il territorio e per il sindacato: siamo soddisfatti del lavoro svolto perché abbiamo dato nuova speranza a chi l'aveva persa. La strada è ancora lunga ma i segnali sono incoraggianti. L'aver sottoscritto un impegno a non licenziare nessuno anche a valle di un possibile sblocco dei licenziamenti, oltre a essere una garanzia per i lavoratori interessati, rappresenta un chiaro segnale della necessità che tale blocco, alla luce della situazione economica ancora difficile, venga prorogato in generale».
Anche per chiedere questo i sindacati saranno in piazza a Bari, a Torino e a Firenze sabato 26 giugno.
Una vertenza complicatissima, che ha visto da subito la Fiom e la Cgil Bari protagonisti assieme ai lavoratori nel rivendicare diritti, salario e occupazione.Come dimenticare passaggi difficili come quello vissuto il primo giugno 2020, quando i lavoratori, al rientro dalla cassa, trovarono i cancelli dell'azienda chiusi.
«Un anno fa eravamo a sostenere i 23 lavoratori - ricorda Gigia Bucci, Segretaria Generale Cgil Bari - che si trovarono letteralmente messi fuori dall'azienda che decise di chiudere i cancelli. È stata una battaglia dura sotto tanti aspetti. Affiancare quei lavoratori nella vertenza in un anno di pandemia che ha ridotto la possibilità di incontrarsi personalmente è stato un lavoro faticoso che ha messo a dura prova anche le capacità del sindacato di adeguarsi allo stato di emergenza in una fase straordinaria come quella emergenziale della pandemia. L'accordo appena firmato - conclude Bucci - è il risultato di un lavoro di rivendicazione dei diritti e delle tutele finora mai compiuto con modalità che spesso sono state messe in discussione, ma a sostenerci è stato anche il ruolo svolto dalla task force della regionale guidata da Leo Caroli che ci ha permesso di essere in continuo contatto e ascolto rispetto agli aggiornamenti della vertenza stessa».
L'accordo siglato prevede il passaggio di tutti i lavoratori alle dipendenze della nuova società senza soluzione di continuità; gli ingressi alle dipendenze della Errebbi partiranno già a luglio 2021 e vedranno coinvolti in un primo step 12 lavoratori. I restanti 11 lavoratori rientreranno al lavoro entro maggio 2022, continuando nel frattempo a percepire, tramite Ferramenta Pugliese, gli ammortizzatori sociali previsti. Inoltre, nell'accordo è stato esplicitato che, in ogni caso, i lavoratori non saranno licenziati nonostante il previsto "sblocco" dei licenziamenti e non saranno trasferiti in altra sede.
«Con questo accordo è stato fatto un primo passo verso la normalità lavorativa, dando un segnale concreto a 23 lavoratori: queste persone possono ricominciare ad intravedere un futuro che dia garanzie di carattere reddituale ma anche lavorative, salvaguardando la loro dignità, mortificata negli ultimi 2 anni», sottolinea ancora una nota di Cgil e Fiom.
«Il risultato conseguito dall'accordo è sicuramente frutto del lavoro svolto da tutte le parti interessate - dichiara Vito Piazza, Segretario Fiom Cgil Bari -: dalla Società Errebbi che ha creduto nel progetto di reindustrializzazione, dai sindacati che non hanno mai mollato anche nei periodi più complicati della vertenza, dalle istituzioni locali che ci hanno accompagnato in questo lungo percorso. Ma soprattutto dalla tenacia dei lavoratori che non si sono mai arresi. Siamo convinti - conclude Piazza - che il progetto di reindustrializzazione relativo alla trasformazione dei materiali ferrosi sia valido nella misura in cui si inserisce all'interno di un mercato come quello del riciclo, in forte espansione nel nostro paese e con ampi margini di crescita e sviluppo, soprattutto al Sud. Su questo continueremo a confrontarci con le istituzioni sia comunali che regionali. Pensiamo che oggi sia un giorno importante per i lavoratori, per il territorio e per il sindacato: siamo soddisfatti del lavoro svolto perché abbiamo dato nuova speranza a chi l'aveva persa. La strada è ancora lunga ma i segnali sono incoraggianti. L'aver sottoscritto un impegno a non licenziare nessuno anche a valle di un possibile sblocco dei licenziamenti, oltre a essere una garanzia per i lavoratori interessati, rappresenta un chiaro segnale della necessità che tale blocco, alla luce della situazione economica ancora difficile, venga prorogato in generale».
Anche per chiedere questo i sindacati saranno in piazza a Bari, a Torino e a Firenze sabato 26 giugno.