Le foto della Festa del Ciuccio, tradizione sempre nel cuore dei terlizzesi
Successo per il tradizionale evento della tradizione popolare
lunedì 30 luglio 2018
9.45
Una festa popolare che ha le sue origini nella notte dei tempi un po' come ammette lo stesso Prof. Caldarola tra realtà e fantasia nel suo libro "U ciocciə də San Giacchéjnə". E' la Festa del Ciuccio che ieri sera ha chiuso i battenti con la tradizionale parata del carro in cartapesta seguito da una batteria di giochi pirotecnici.
"L'origine della Festa - spiega Sabino Cataldi, uno degli organizzatori di questo evento - risale al XVIII secolo quando il padre gesuita Francesco Paolo Confreda volle introdurre a Terlizzi il culto per il padre della Vergine, San Gioacchino, commissionando all'artista andriese Francesco Paolo Antolini un gruppo statuario raffigurante il santo che reca la Madonna al Tempio (tutt'ora collocato nella chiesa di Sant'Ignazio in Terlizzi). Giunto a Terlizzi da Andria su un calesse trainato da un asino, il gruppo statuario attraversò il paese dopo aver sostato presso uno stallone, entrambi messi a disposizione da un "proprietario" della città, il quale, tuttavia, contrariato da tanta solennità attribuita al Santo - anche il suo primogenito aveva chiamato il figlio Gioacchino contravvenendo alla regola non scritta di attribuire i nomi degli eredi per via patriarcale - geloso anche perché appartenente alla delegazione deputata alla Festa Maggiore, di nascosto sistemò dei petardi sotto la bardella del povero animale con lo scopo di "sabotare" i festeggiamenti. Il tentativo, tuttavia, non andò a buon fine: l'esplosione ci fu, ma senza provocare danni ad alcuno e il ciuccio arrivò a destinazione, naturalmente grazie all'intervento divino di San Gioacchino, come lo stesso Padre Confreda poté testimoniare".
"In realtà, la processione si svolse per tutto il 1700 e i primi trent'anni del 1800, allorquando venne sospesa perché ritenuta antiborbonica e quindi sovversiva. Il sospetto sorse per il grande entusiasmo che la popolazione riversava nei confronti di San Gioacchino durante la processione, e si pensava volesse significare un tributo alla risorgimentale, nascente bandiera Italiana, dal momento che San Gioacchino vestiva (e veste tuttora) il mantello Rosso, il camice Verde, e la cintura Bianca: i colori della Bandiera Italiana!
In molti ricordano ancora lontane edizioni in cui un ciuccio di cartapesta, veniva posto, imbottito di petardi, sulle spalle di un buontempone che correva urlando (per il dolore provocato dalle ustioni!!!) lungo le vie cittadine
L'ultima edizione, in tempi più recenti, che si ricordi della Festa del Ciuccio di San Gioacchino fu proposta su interessamento del sig. Giuseppe Baldassare sul finire degli anni '70 inizio anni '80.
Nel 2010, la festa è stata riproposta, dopo circa trent'anni di oblio, grazie all'interessamento di un esiguo numero di amici, cultori delle tradizioni popolari del nostro paese, hanno fondato l'Associazione "Festa del Ciuccio" .
"L'origine della Festa - spiega Sabino Cataldi, uno degli organizzatori di questo evento - risale al XVIII secolo quando il padre gesuita Francesco Paolo Confreda volle introdurre a Terlizzi il culto per il padre della Vergine, San Gioacchino, commissionando all'artista andriese Francesco Paolo Antolini un gruppo statuario raffigurante il santo che reca la Madonna al Tempio (tutt'ora collocato nella chiesa di Sant'Ignazio in Terlizzi). Giunto a Terlizzi da Andria su un calesse trainato da un asino, il gruppo statuario attraversò il paese dopo aver sostato presso uno stallone, entrambi messi a disposizione da un "proprietario" della città, il quale, tuttavia, contrariato da tanta solennità attribuita al Santo - anche il suo primogenito aveva chiamato il figlio Gioacchino contravvenendo alla regola non scritta di attribuire i nomi degli eredi per via patriarcale - geloso anche perché appartenente alla delegazione deputata alla Festa Maggiore, di nascosto sistemò dei petardi sotto la bardella del povero animale con lo scopo di "sabotare" i festeggiamenti. Il tentativo, tuttavia, non andò a buon fine: l'esplosione ci fu, ma senza provocare danni ad alcuno e il ciuccio arrivò a destinazione, naturalmente grazie all'intervento divino di San Gioacchino, come lo stesso Padre Confreda poté testimoniare".
"In realtà, la processione si svolse per tutto il 1700 e i primi trent'anni del 1800, allorquando venne sospesa perché ritenuta antiborbonica e quindi sovversiva. Il sospetto sorse per il grande entusiasmo che la popolazione riversava nei confronti di San Gioacchino durante la processione, e si pensava volesse significare un tributo alla risorgimentale, nascente bandiera Italiana, dal momento che San Gioacchino vestiva (e veste tuttora) il mantello Rosso, il camice Verde, e la cintura Bianca: i colori della Bandiera Italiana!
In molti ricordano ancora lontane edizioni in cui un ciuccio di cartapesta, veniva posto, imbottito di petardi, sulle spalle di un buontempone che correva urlando (per il dolore provocato dalle ustioni!!!) lungo le vie cittadine
L'ultima edizione, in tempi più recenti, che si ricordi della Festa del Ciuccio di San Gioacchino fu proposta su interessamento del sig. Giuseppe Baldassare sul finire degli anni '70 inizio anni '80.
Nel 2010, la festa è stata riproposta, dopo circa trent'anni di oblio, grazie all'interessamento di un esiguo numero di amici, cultori delle tradizioni popolari del nostro paese, hanno fondato l'Associazione "Festa del Ciuccio" .