Fratelli d'Italia contro lo smantellamento del Sarcone
Anche il coordinamento cittadino alza la voce: «Un atto grave ed inqualificabile, un esercizio di potere mai visto!»
martedì 31 maggio 2016
6.10
«Quello che sta avvenendo in queste ore nel nostro ospedale è inaccettabile! Chiusura del reparto di Chirurgia Generale, trasferimento di posti letto di Medicina dall'ospedale di Corato a quello di Terlizzi senza alcuna organizzazione, annunciata chiusura del pronto soccorso e trasformazione in punto di primo intervento con postazione di 118 senza presenza di medico a bordo dell'ambulanza».
Anche Fratelli d'Italia protesta contro la chiusura del pronto soccorso ed il declassamento della struttura: «Insomma - tuonano dal partito di Giorgia Meloni - uno sfratto esecutivo! I vertici regionali ed aziendali vorrebbero far partire da Terlizzi la distruzione del sistema sanitario pugliese senza neanche aver approvato il Piano Sanitario Regionale né il piano delle Emergenze - Urgenze.
Ci troviamo di fronte ad un atto grave ed inqualificabile, ad un esercizio di potere mai visto! La dirigenza della Asl ha deciso questi spostamenti senza alcun incontro con l'amministrazione né con i dipendenti, adducendo motivazioni relative a carenze di organico assolutamente prive di ogni fondamento.
I cittadini terlizzesi non accetteranno mai tali imposizioni che vengono dall'alto privandoli del più importante diritto individuale che è quello alla salute! Senza alternative valide e senza una riorganizzazione globale del sistema non si possono chiudere o dislocare unità operative necessarie a garantire la vita delle persone!
Il partito Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale, anche con le sue componenti regionali, non resterà inerte rispetto a questo abuso e si sta attivando per organizzare tutte le possibili azioni, anche giuridiche, per opporsi a qualsiasi modifica della nostra struttura ospedaliera in assenza di un piano serio che ridefinisca l'assetto dell'assistenza ospedaliera, territoriale e dell'emergenza e che sia garanzia delle prestazioni sanitarie di elezione e di urgenza per tutti i cittadini del nostro vasto comprensorio.
Non vogliamo guerre di campanile, non ci interessano gli scontri ideologici, non cerchiamo responsabili politici. A noi interessa esclusivamente la strenua difesa del diritto alla salute dei cittadini del nostro paese e del nostro territorio. L'ospedale Michele Sarcone non si tocca!».
Anche Fratelli d'Italia protesta contro la chiusura del pronto soccorso ed il declassamento della struttura: «Insomma - tuonano dal partito di Giorgia Meloni - uno sfratto esecutivo! I vertici regionali ed aziendali vorrebbero far partire da Terlizzi la distruzione del sistema sanitario pugliese senza neanche aver approvato il Piano Sanitario Regionale né il piano delle Emergenze - Urgenze.
Ci troviamo di fronte ad un atto grave ed inqualificabile, ad un esercizio di potere mai visto! La dirigenza della Asl ha deciso questi spostamenti senza alcun incontro con l'amministrazione né con i dipendenti, adducendo motivazioni relative a carenze di organico assolutamente prive di ogni fondamento.
I cittadini terlizzesi non accetteranno mai tali imposizioni che vengono dall'alto privandoli del più importante diritto individuale che è quello alla salute! Senza alternative valide e senza una riorganizzazione globale del sistema non si possono chiudere o dislocare unità operative necessarie a garantire la vita delle persone!
Il partito Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale, anche con le sue componenti regionali, non resterà inerte rispetto a questo abuso e si sta attivando per organizzare tutte le possibili azioni, anche giuridiche, per opporsi a qualsiasi modifica della nostra struttura ospedaliera in assenza di un piano serio che ridefinisca l'assetto dell'assistenza ospedaliera, territoriale e dell'emergenza e che sia garanzia delle prestazioni sanitarie di elezione e di urgenza per tutti i cittadini del nostro vasto comprensorio.
Non vogliamo guerre di campanile, non ci interessano gli scontri ideologici, non cerchiamo responsabili politici. A noi interessa esclusivamente la strenua difesa del diritto alla salute dei cittadini del nostro paese e del nostro territorio. L'ospedale Michele Sarcone non si tocca!».