Galliani: «De Gemmis scuola di eccellenza, la mia visita era concordata con la referente della scuola»

La consigliera Galliani controreplica alla dirigente Palmulli

giovedì 24 gennaio 2019 16.06
Duello a distanza tra la dirigente dell'istituto Agrario "Volta-De Gemmis" Giovanna Palmulli e la consigliera comunale Mariangela Galliani. Dopo le foto-denuncia rese pubbliche ieri dalla stampa locale, la dirigente stamattina aveva lamentato il fatto che la consigliera aveva proceduto con il sopralluogo senza avvertirla prima.

Immediata la smentita della stessa Galliani: «Se comprendo il tentativo di alleviare aspetti della realtà visibili a tutti, non posso non tenere in spregio quello di volgere altrove l'attenzione da responsabilità che coinvolgono l'istituzione scolastica direttamente, attraverso la diffamazione del rappresentante istituzionale, oltre che della mia persona. La mia visita non è stata, come la Palmulli vorrebbe lasciare intendere, frutto di iniziativa estemporanea. E' avvenuta, in qualità di consigliere comunale, solo dopo averne concordato i tempi, in via informale, sotto la guida competente del referente del plesso "de Gemmis", in ognuno degli spazi che evidenziavano le maggiori criticità».

Galliani spiega che le foto pubblicate sono in realtà solo una parte di quelle scattate, proprio perché ci dice «il mio obiettivo era e resta quello di sollecitare interventi immediati della Città Metropolitana. L'eccellenza di questo istituto, i laboratori specialistici, la preparazione dei docenti, i tanti sbocchi professionali che offre questa scuola ai giovani che si diplomano, non sono mai stati in discussione. Così come sono certa che le tante famiglie che hanno già iscritto i propri figli al De Gemmis hanno fatto un ottimo investimento sulla formazione dei propri ragazzi».

«Proprio spinta dalla necessità di valorizzare queste eccellenze che ho voluto sollecitare le autorità preposte a fare tutto il possibile per l'Agrario di Terlizzi. D'altra parte - continua la consigliera Galliani - era stata mia cura provvedere a contattare tempestivamente la dirigente attraverso la via che ella stessa aveva in passato aveva già utilizzato per chiedere che, in veste istituzionale, mi occupassi di una precisa questione riguardante la scuola. Gli ambienti della palestra erano aperti e accessibili a chiunque, percorrendo gli spazi esterni, si fosse inoltrato nella parte posteriore del giardino.
Né segnalazioni, né sigilli, né alcun dispositivo apposto nelle zone immediatamente valicabili che potesse lasciare intendere che l'area era inibita. Neppure un foglietto di carta.
Né sono la sola ad aver dato evidenza alle responsabilità disattese dalla Città Metropolitana.»