Galliani: «Rubare in una scuola atto abominevole»
L'amara riflessione della Consigliera di Fratelli d'Italia
venerdì 24 luglio 2020
1.00
«Rubare a scuola non è il solito furto. È qualcosa che in un paese civile dovremmo considerare univocamente abominevole. Perché chi umilia la scuola e la depreda e ne imbratta gli spazi e riduce a pezzi gli strumenti di bambini e insegnanti, disprezza il futuro persino dei propri di figli, del proprio fratello, del proprio nipote».
L'amara riflessione è di Mariangela Galliani, Consigliera comunale di Fratelli d'Italia, ed è una riflessione che contiene anche un "j'accuse" nei confronti di componenti della Giunta che ella stessa sostiene, ma anche l'ammissione di un proprio fallimento politico, fatto con schiettezza, caratteristica che non le ha mai fatto difetto.
«Ma quanto è grave ugualmente l'indifferenza di chi ha il compito di porre rimedio e invece, con ostinata determinazione, non fa - continua la Galliani -? Quanto è grave la colpa di chi, pur avendone la responsabilità politica, sdegna ogni reiterata richiesta di attenzione e s'occupa d'altro? Quanto conta il ruolo di colui che per aver cura dell'edilizia scolastica riceve un compenso e piuttosto se ne distrae, volgendo altrove le risorse? Essere consigliere di maggioranza e non esser stata in grado di convogliare amore verso la scuola e il suo enorme compito di traghettare le nostre genti nel progresso vero è per me il fallimento più grande. La più schiacciante evidenza - insiste l'esponente di Fratelli d'Italia - di un sogno in cui ho creduto e si è semplicemente infranto».
«Se fosse troppo ambizioso per le possibilità dell'ente persino il progetto di difendere gli istituti scolastici con un banale sistema d'allarme? Davvero no. Cosa è stato allora? Cos'è che dopo tre anni ha impedito che, oltre alle parole, sempre perfette, sempre esemplari, oltre alle promesse, sempre tante, troppe, la volontà esplodesse in fatti? Cos'è che ci ha reso veri nemici della nostra scuola?
Provo a rivedere un nastro che conosco a memoria, sede per sede: la stessa sorte amara, la stessa reazione distante, offensiva; le identiche assenze. Che tanto chi non ha faccia nemmeno ha vergogna», è un'accusa chiarissima della Consigliera.
«E adesso che settembre è vicino, getterà i nostri bambini, i nostri ragazzi, chi ha il dovere della loro formazione tra le braccia di un rischio sanitario che siam bravi a prendere molto sul serio con le parole, ma che trascuriamo completamente nella vita reale.
Servono spazi. E servono in fretta - ammonisce Mariangela Galliani -. Riadattati e pronti per ospitare le classi secondo parametri inediti.
Per poco? Per tanto? Chi può dirlo? Intanto luglio è agli sgoccioli. Verrà agosto con le sue pause. Settembre è già qui. E adesso.
E qualcuno - conclude la Consigliera - dovrà trovare il coraggio di dirci che il futuro per noi, per noi figli, per noi madri, per noi padri, per noi fratelli, per noi nonni, per noi insegnanti, il futuro è la DAD, una didattica che di formativo non ha nemmeno il nome».
Riflessioni che spaziano dal locale al nazionale e che in buona parte sentiamo di sottoscrivere e che hanno il pregio di aprire un ulteriore dibattito teso a realizzare opere che aiutino la scuola a diventare migliore e a non essere brutalizzata da diversi punti di vista.
L'amara riflessione è di Mariangela Galliani, Consigliera comunale di Fratelli d'Italia, ed è una riflessione che contiene anche un "j'accuse" nei confronti di componenti della Giunta che ella stessa sostiene, ma anche l'ammissione di un proprio fallimento politico, fatto con schiettezza, caratteristica che non le ha mai fatto difetto.
«Ma quanto è grave ugualmente l'indifferenza di chi ha il compito di porre rimedio e invece, con ostinata determinazione, non fa - continua la Galliani -? Quanto è grave la colpa di chi, pur avendone la responsabilità politica, sdegna ogni reiterata richiesta di attenzione e s'occupa d'altro? Quanto conta il ruolo di colui che per aver cura dell'edilizia scolastica riceve un compenso e piuttosto se ne distrae, volgendo altrove le risorse? Essere consigliere di maggioranza e non esser stata in grado di convogliare amore verso la scuola e il suo enorme compito di traghettare le nostre genti nel progresso vero è per me il fallimento più grande. La più schiacciante evidenza - insiste l'esponente di Fratelli d'Italia - di un sogno in cui ho creduto e si è semplicemente infranto».
«Se fosse troppo ambizioso per le possibilità dell'ente persino il progetto di difendere gli istituti scolastici con un banale sistema d'allarme? Davvero no. Cosa è stato allora? Cos'è che dopo tre anni ha impedito che, oltre alle parole, sempre perfette, sempre esemplari, oltre alle promesse, sempre tante, troppe, la volontà esplodesse in fatti? Cos'è che ci ha reso veri nemici della nostra scuola?
Provo a rivedere un nastro che conosco a memoria, sede per sede: la stessa sorte amara, la stessa reazione distante, offensiva; le identiche assenze. Che tanto chi non ha faccia nemmeno ha vergogna», è un'accusa chiarissima della Consigliera.
«E adesso che settembre è vicino, getterà i nostri bambini, i nostri ragazzi, chi ha il dovere della loro formazione tra le braccia di un rischio sanitario che siam bravi a prendere molto sul serio con le parole, ma che trascuriamo completamente nella vita reale.
Servono spazi. E servono in fretta - ammonisce Mariangela Galliani -. Riadattati e pronti per ospitare le classi secondo parametri inediti.
Per poco? Per tanto? Chi può dirlo? Intanto luglio è agli sgoccioli. Verrà agosto con le sue pause. Settembre è già qui. E adesso.
E qualcuno - conclude la Consigliera - dovrà trovare il coraggio di dirci che il futuro per noi, per noi figli, per noi madri, per noi padri, per noi fratelli, per noi nonni, per noi insegnanti, il futuro è la DAD, una didattica che di formativo non ha nemmeno il nome».
Riflessioni che spaziano dal locale al nazionale e che in buona parte sentiamo di sottoscrivere e che hanno il pregio di aprire un ulteriore dibattito teso a realizzare opere che aiutino la scuola a diventare migliore e a non essere brutalizzata da diversi punti di vista.