Gemmato insiste: «Innegabile l'incoerenza di Vitagliano e Città Civile»
«Oggi chiedono provvedimenti contro una dirigente, in passato invece d'accordo a non prendere provvedimenti»
giovedì 16 aprile 2015
18.15
Non si fa attendere la replica del sindaco Ninni Gemmato alle dichiarazioni che Pasquale Vitagliano ha rilasciato qualche giorno a TerlizziViva sul caso Censum. Il primo cittadino ancora una volta punta il dito sul diverso atteggiamento delle opposizioni rispetto a casi giudiziari analoghi (che hanno visto e vedono coinvolti dirigenti comunali):
«Rimango allibito - esordisce il sindaco - nel leggere le dichiarazioni dell'ex Consigliere Pasquale Vitagliano il quale ritiene che il processo contro Tradeco, risalente a cinque anni or sono, sia stato "poca cosa" al punto da non essere neanche paragonabile al processo contro la Censum e che il sol fare questo paragone sarebbe da "pulitelli". Premetto che il termine "pulitello" non è mai rientrato nel mio gergo: probabilmente costituisce un retaggio infantile dell'ex Consigliere Vitagliano, ancor oggi a lui caro. Ricordo alcuni reati contestati agli imputati del "processo Tradeco": truffa aggravata (reclusione fino a cinque anni); appropriazione indebita (reclusione fino a tre anni); falso in atto pubblico (reclusione fino a sei anni); frode nelle pubbliche forniture (reclusione fino a cinque anni); omissione d'atti d'ufficio (reclusione fino a quattro anni). Lascio ai lettori il giudizio se tali reati contestati siano davvero "poca cosa".»
«Non ricordo - prosegue il primo cittadino - che sia scoppiato alcun caso Tradeco nel convegno organizzato nel 2005 da Citta Civile, al quale ero presente e sono intervenuto. Mi sembra difficile che ciò possa essere avvenuto dopo aver invitato a parteciparvi un esponente della Tradeco e in un programma nel quale erano previsti ben altri argomenti. Se, però, può far bene all'ego dell'ex Consigliere, posso anche ipotizzare di ricordare male. Che ci perdo a farlo? Nonostante tutte le circonvoluzioni verbali dell'ex, rimane innegabile l'incoerenza di Città Civile, che ha adottato due pesi e due misure nelle due circostanze.»
«Oggi (caso Censum) pretende che si adottino provvedimenti nei confronti di un dirigente che si è volontariamente sottoposto a giudizio. Ieri (caso Tradeco) era d'accordo con l'Amministrazione dell'epoca che non aveva adottato nessun provvedimento nei confronti di un proprio dirigente rinviato a giudizio.»
«Rimango allibito - esordisce il sindaco - nel leggere le dichiarazioni dell'ex Consigliere Pasquale Vitagliano il quale ritiene che il processo contro Tradeco, risalente a cinque anni or sono, sia stato "poca cosa" al punto da non essere neanche paragonabile al processo contro la Censum e che il sol fare questo paragone sarebbe da "pulitelli". Premetto che il termine "pulitello" non è mai rientrato nel mio gergo: probabilmente costituisce un retaggio infantile dell'ex Consigliere Vitagliano, ancor oggi a lui caro. Ricordo alcuni reati contestati agli imputati del "processo Tradeco": truffa aggravata (reclusione fino a cinque anni); appropriazione indebita (reclusione fino a tre anni); falso in atto pubblico (reclusione fino a sei anni); frode nelle pubbliche forniture (reclusione fino a cinque anni); omissione d'atti d'ufficio (reclusione fino a quattro anni). Lascio ai lettori il giudizio se tali reati contestati siano davvero "poca cosa".»
«Non ricordo - prosegue il primo cittadino - che sia scoppiato alcun caso Tradeco nel convegno organizzato nel 2005 da Citta Civile, al quale ero presente e sono intervenuto. Mi sembra difficile che ciò possa essere avvenuto dopo aver invitato a parteciparvi un esponente della Tradeco e in un programma nel quale erano previsti ben altri argomenti. Se, però, può far bene all'ego dell'ex Consigliere, posso anche ipotizzare di ricordare male. Che ci perdo a farlo? Nonostante tutte le circonvoluzioni verbali dell'ex, rimane innegabile l'incoerenza di Città Civile, che ha adottato due pesi e due misure nelle due circostanze.»
«Oggi (caso Censum) pretende che si adottino provvedimenti nei confronti di un dirigente che si è volontariamente sottoposto a giudizio. Ieri (caso Tradeco) era d'accordo con l'Amministrazione dell'epoca che non aveva adottato nessun provvedimento nei confronti di un proprio dirigente rinviato a giudizio.»