Gemmato su rischio chiusura ospedale: "Situazione preoccupante e confusa"

In un'intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno, lo sfogo del primo cittadino

martedì 1 dicembre 2015 7.00
"Una situazione preoccupante e confusa". Intervistato da La Gazzetta del Mezzogiorno, il sindaco Ninni Gemmato definisce così la situazione che si è venuta a creare nella gestione della rete ospedaliera nel nordbarese. Nel triangolo Terlizzi-Molfetta-Corato di fatto non esiste un ospedale che possa essere di riferimento per l'intero territorio e anche le professionalità sono sparpagliate. E' come se ci fosse un maxi presidio però diffuso tra le tre città, fa notare Gemmato. Si capisce dunque che è difficile ipotizzare quello che potrebbe accadere da qui a qualche mese. Quel che è certo è che sul territorio il numero di posti letto è sottodimensionato rispetto all'effettiva domanda di salute espressa dai cittadini (il circondario ha un rapporto di posti letto su abitante inferiore alla media prevista dal piano di riordino).

«I rapporti, indubbiamente critici, tra Renzi ed Emiliano non possono andare a scapito della popolazione pugliese. Inutile sottolineare che se tale decisione, come risulta dalla stampa, riguardasse l'Ospedale di Terlizzi, ci opporremo con tutte le nostre forze». Non usa mezzi termini, il sindaco Ninni Gemmato per scongiurare le voci tornate a rincorrersi su una possibile ridimensionamento del «Sarcone».

Gemmato ricorda che il progetto, recepito anche da una delibera regionale, del cosiddetto "Ospedale del Nord Barese", un nuovo centro da realizzare a ridosso della statale 16 bis e in posizione baricentrica rispetto ai comuni della conca nord barese (Trani, Bisceglie, Molfetta, Giovinazzo, Corato, Ruvo e Terlizzi). Al momento di questo maxi presidio da di 281 posti letto e del costo stimato di oltre 67 milioni di euro, non se ne parla più nonostante sia «il risultato di volontà precedentemente espresse da amministrazioni comunali del nord barese» rammenta il sindaco, che aggiunge: «Piuttosto che paventare chiusure di ospedali, che se avvenissero nel nord barese metterebbero in discussione la già risicata dotazione di reparti sul territorio, il presidente Emiliano farebbe bene a far sì che la prospettiva indicata in quella delibera si realizzi nel tempo meno lungo possibile. Solo con la nascita di un nuovo grande ospedale che serva il comprensorio del nord barese, si potrà pensare seriamente alla chiusura dei piccoli ospedali. Si ricordi Emiliano che, prima di ogni decisione di tal genere, sarebbe comunque corretto che interpellasse tutte le realtà di governo degli enti locali per discutere, senza campanilismi di sorta, di quella che può essere la migliore dislocazione dei servizi ospedalieri in particolare in aree, come quella del nord barese, attualmente mancanti di un forte ospedale di riferimento.»

Cosimo de Gioia
(tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno)