Gioacchino fu ucciso perché si ribellò alla criminalità
Un articolo del 1996 del Corriere della Sera per non dimenticare
domenica 26 febbraio 2017
10.05
Venticinque febbraio 1996, ventuno anni fa. Una data tragica per Terlizzi e per la famiglia di Gioacchino Bisceglia. Il giovane di 26 anni, falegname, fu assassinato dopo essersi ribellato a un furto dell'aiuto seguita da un'estorsione. Riportiamo l'articolo pubblicato all'epoca dal Corriere della Sera. La famiglia di Gioacchino anni fa chiese l'intitolazione di una strada al povero ragazzo.
Si rifiuta di pagare il riscatto dell' auto. I ladri lo uccidono
Bari, feriti fratello e amico
Lite sulla somma da versare. Fermati 5 giovani tre sono fratelli: due condannati per strage
TERLIZZI (Bari) . E' finito nel sangue un tentativo di estorsione da parte di una banda di ladri d' auto che chiedeva il riscatto per una Golf rubata: il padrone della vettura e' stato ammazzato, un fratello e un amico sono stati feriti. I 5 presunti responsabili, fra cui 3 fratelli, sono stati fermati. Due di essi sono appena stati condannati per strage. La vittima e' Gioacchino Bisceglia, 26 anni, falegname, mentre i feriti sono il fratello minore Pietro, 23 anni, e Maurizio Baldassarre, 22. E' stato proprio Pietro Bisceglia domenica mattina a dare l' allarme: "Ci hanno rubato la macchina". Si trattava della Golf Gti che uno dei quattro fratelli (tanti erano in famiglia) aveva parcheggiato nella solita piazza. Gioacchino, il maggiore, nel tentativo di recuperare la vettura ha avvicinato alcune persone legate a esponenti della "mala" locale, dichiarandosi disposto anche a pagare un "riscatto". Alla fine di vari abboccamenti, ha ottenuto un appuntamento per mezzanotte, in uno spiazzo fra due vigneti. Gioacchino Bisceglia e' andato accompagnato da Pietro e dall' amico. La banda dei ladri, cinque persone, li aspettava all' interno di due auto. Gioacchino, Pietro e Maurizio sono scesi dal loro automezzo per trattare. Ma la gang ha alzato il prezzo: "Due milioni, altrimenti ce la teniamo". I tre a quel punto hanno incominciato a protestare. E' scoppiata una rissa. Uno della banda ha estratto una pistola calibro 7,65 e ha fatto fuoco, ferendo Gioacchino a una gamba e costringendo tutti alla fuga. I malviventi li hanno inseguiti e uno ha sparato ancora: Gioacchino Bisceglia e' stato colpito al torace, Baldassarre a una spalla. Il falegname e' morto dissanguato, prima che potesse essere soccorso. Le forze dell' ordine nel pomeriggio di ieri hanno fermato i cinque presunti assassini. Si tratta di Felice, Giambattista e Gioacchino De Simine (27, 21, 19 anni), di Francesco Tatoli, 23, e Michele Piancone, 24. Sono accusati di concorso in omicidio volontario, tentativo di omicidio, porto e detenzione di armi, tentativo di estorsione. Tutti sono stati sottoposti all' esame "Stub". Felice e Giambattista De Simine l' 8 gennaio sono stati condannati dalla Corte d' assise d' appello a 6 anni di reclusione per il reato di strage, avendo collocato il 7 maggio ' 93, a scopo intimidatorio, una "Fiat Regata" carica di tritolo davanti al municipio di Terlizzi. L' ordigno scoppio' e feri' gravemente il vigile urbano Gioacchino De Serio.
Si rifiuta di pagare il riscatto dell' auto. I ladri lo uccidono
Bari, feriti fratello e amico
Lite sulla somma da versare. Fermati 5 giovani tre sono fratelli: due condannati per strage
TERLIZZI (Bari) . E' finito nel sangue un tentativo di estorsione da parte di una banda di ladri d' auto che chiedeva il riscatto per una Golf rubata: il padrone della vettura e' stato ammazzato, un fratello e un amico sono stati feriti. I 5 presunti responsabili, fra cui 3 fratelli, sono stati fermati. Due di essi sono appena stati condannati per strage. La vittima e' Gioacchino Bisceglia, 26 anni, falegname, mentre i feriti sono il fratello minore Pietro, 23 anni, e Maurizio Baldassarre, 22. E' stato proprio Pietro Bisceglia domenica mattina a dare l' allarme: "Ci hanno rubato la macchina". Si trattava della Golf Gti che uno dei quattro fratelli (tanti erano in famiglia) aveva parcheggiato nella solita piazza. Gioacchino, il maggiore, nel tentativo di recuperare la vettura ha avvicinato alcune persone legate a esponenti della "mala" locale, dichiarandosi disposto anche a pagare un "riscatto". Alla fine di vari abboccamenti, ha ottenuto un appuntamento per mezzanotte, in uno spiazzo fra due vigneti. Gioacchino Bisceglia e' andato accompagnato da Pietro e dall' amico. La banda dei ladri, cinque persone, li aspettava all' interno di due auto. Gioacchino, Pietro e Maurizio sono scesi dal loro automezzo per trattare. Ma la gang ha alzato il prezzo: "Due milioni, altrimenti ce la teniamo". I tre a quel punto hanno incominciato a protestare. E' scoppiata una rissa. Uno della banda ha estratto una pistola calibro 7,65 e ha fatto fuoco, ferendo Gioacchino a una gamba e costringendo tutti alla fuga. I malviventi li hanno inseguiti e uno ha sparato ancora: Gioacchino Bisceglia e' stato colpito al torace, Baldassarre a una spalla. Il falegname e' morto dissanguato, prima che potesse essere soccorso. Le forze dell' ordine nel pomeriggio di ieri hanno fermato i cinque presunti assassini. Si tratta di Felice, Giambattista e Gioacchino De Simine (27, 21, 19 anni), di Francesco Tatoli, 23, e Michele Piancone, 24. Sono accusati di concorso in omicidio volontario, tentativo di omicidio, porto e detenzione di armi, tentativo di estorsione. Tutti sono stati sottoposti all' esame "Stub". Felice e Giambattista De Simine l' 8 gennaio sono stati condannati dalla Corte d' assise d' appello a 6 anni di reclusione per il reato di strage, avendo collocato il 7 maggio ' 93, a scopo intimidatorio, una "Fiat Regata" carica di tritolo davanti al municipio di Terlizzi. L' ordigno scoppio' e feri' gravemente il vigile urbano Gioacchino De Serio.