Giornata mondiale dell'immigrazione, il liceo C. Sylos c'è
«Trovare la morte su un barcone e nel mare è assurdo»
mercoledì 5 ottobre 2016
20.22
«Una goccia di splendore, di umanità, di verità», è da questa frase del testo della canzone di Fabrizio De André intitolata 'Smisurata preghiera' che parte il lavoro degli alunni delle classi 3 e 4A del liceo classico Carmine Sylos di Terlizzi.
Insieme alla cartellonistica esposta all'esterno del Polo Liceale don Gaetano Valente, i giovanissimi hanno attraversato le vie della città raccogliendo le opinioni dei cittadini.
La stessa 4A durante lo scorso anno scolastico partecipò al concorso 'Gaetano Salvemini' di Molfetta, conquistando il secondo posto con il video in cui si poneva agli stessi migranti cosa fosse per loro la cultura.
Alberto Altamura, insegnante di storia da trent'anni presso il Liceo Classico Sylos, ha da sempre fatto sua questa tematica con qualche rammarico: «purtroppo i libri di storia non citano i morti delle immigrazioni - ha detto a TerlizziViva - La maggior parte degli immigrati morti sono ragazzi, sono coetanei dei nostri alunni. Trovare la morte su un barcone e nel mare mentre si è alla ricerca di un lavoro e di una nuova vita, è assurdo.»
Insieme alla cartellonistica esposta all'esterno del Polo Liceale don Gaetano Valente, i giovanissimi hanno attraversato le vie della città raccogliendo le opinioni dei cittadini.
La stessa 4A durante lo scorso anno scolastico partecipò al concorso 'Gaetano Salvemini' di Molfetta, conquistando il secondo posto con il video in cui si poneva agli stessi migranti cosa fosse per loro la cultura.
Alberto Altamura, insegnante di storia da trent'anni presso il Liceo Classico Sylos, ha da sempre fatto sua questa tematica con qualche rammarico: «purtroppo i libri di storia non citano i morti delle immigrazioni - ha detto a TerlizziViva - La maggior parte degli immigrati morti sono ragazzi, sono coetanei dei nostri alunni. Trovare la morte su un barcone e nel mare mentre si è alla ricerca di un lavoro e di una nuova vita, è assurdo.»