Gli operatori del 118 senza dispositivi di protezione individuale: Dibello scrive

Situazione in evoluzione nella Asl Bari dopo l'arrivo di dispositivi di ieri dalla Cina

mercoledì 8 aprile 2020
A cura di Cosma Cacciapaglia
Continua l'emergenza che ha fatto discutere anche nelle ultime ore in Puglia. Ha fatto rumore la mancanza dei dispositivi di protezione che servono a salvaguardare gli operatori sanitari e i pazienti da probabile contagio da covid19.

È di lunedì 6 aprile la nota a firma del dott. Antonio Dibello, coordinatore dell'unità operativa del servizio 118 ASL/Ba, indirizzata al direttore della centrale 118 Bari e Bat, dott. Gaetano Dipietro, in cui il primo comunicava che già da lunedì scorso non era più possibile dotare gli operatori dei dispositivi di protezione individuale, per mancanza degli stessi.

Una situazione quella dei dispositivi di protezione per gli operatori sanitari che la Regione Puglia sta cercando di risolvere, con settimane di ritardo, non senza affanni e spesso non solo per colpe imputabili all'Ente. Tante le lamentele, a cui si sono aggiunte anche quelle dei medici di famiglia che, almeno a Terlizzi, fino ad un paio di giorni fa erano sprovvisti.

Intanto però, ieri, 7 aprile, dalla Cina sono arrivate circa 50 tonnellate di dispositivi di sicurezza, grazie ad un volo giunto all'aeroporto di Bari-Palese via Etiopia. Un momento di cooperazione internazionale molto importante, poiché la Puglia sta lentamente cercando di uscire dal picco di contagi. Una speranza che però non deve far sedere le istituzioni regionali nel supportare chi opera sul campo.