Grano, recupero di altri 10 euro a tonnellata
Da Coldiretti contrasto alla proposta UE di introdurre dazi per quello dalla Russia
lunedì 8 aprile 2024
Guadagna ancora quota il grano duro alla borsa merci di Foggia che recupera altri 10 euro a tonnellata, raggiungendo 345 euro a tonnellata, con la presentazione di contratti che hanno invertito la rotta, facendo recuperare terreno ai prezzi del frumento pugliese. A darne notizia è Coldiretti Puglia, che chiede alla filiera cerealicola una assunzione di responsabilità per la tutela del grano made in Italy, in relazione all'ennesima nave russa la Pola Pelagia che sta scaricando grano al porto di Bari, una vera e propria invasione mai registrata prima della storia con quasi mezzo milione di tonnellate nel 2023, più del 1000% in più rispetto all'anno precedente, con un effetto dirompente sui prezzi pagati agli agricoltori pugliesi a causa di speculazioni e concorrenza sleale
La proposta della Ue di imporre dazi sul grano di Putin si tradurrebbe in una "stangata" da oltre 40 milioni di euro di dazi aggiuntivi sulle importazioni di prodotto dalla Russia e risponde alle richieste di Coldiretti di tutelare i produttori colpiti dal drammatico crollo delle quotazioni causate dall'invasione selvaggia di prodotto straniero. L'idea della Commissione di imporre dazi – afferma Coldiretti – è un primo passo verso uno stop deciso alle importazioni sleali, al quale devono essere aggiunte più risorse per i contratti di filiera del grano. Con le quotazioni scese ampiamente al di sotto dei costi di produzione, a rischio è la sopravvivenza di 38mila aziende agricole in Puglia, il Granaio d'Italia, e la sovranità alimentare del Paese con l'aumento della dipendenza dall'estero.
Sotto accusa ci sono gli accordi gli accordi di libero scambio europei – incalza Coldiretti Puglia – per cui vanno fermate le importazioni sleali, introducendo con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell'Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno, poiché è intollerabile la concorrenza sleale che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole. Ad aumentare sono anche gli arrivi dalla Turchia sulla quale grava peraltro il sospetto di triangolazioni dalla Russia.
Per quanto riguarda l'accordo raggiunto tra Commissione, Consiglio e Parlamento, che non comprende il grano tra i prodotti oggetto del meccanismo di salvaguardia automatico che consente la reintroduzione di contingenti tariffari quando l'import di alcune produzioni supera un certo limite, se da un lato è doveroso fornire il giusto supporto all'Ucraina – dice Coldiretti - dall'altro l'estensione del meccanismo a settori strategici del nostro Made in italy come il grano avrebbe posto un freno alle consistenti esportazioni di cereali verso l'Ue che hanno contribuito ad alimentare le preoccupazioni sui prezzi, creando delle distorsioni all'interno del mercato europeo, in particolare per quello agricolo. Noi abbiamo proposto dei magazzini europei per i cereali ucraini come possibile soluzione.
La proposta della Ue di imporre dazi sul grano di Putin si tradurrebbe in una "stangata" da oltre 40 milioni di euro di dazi aggiuntivi sulle importazioni di prodotto dalla Russia e risponde alle richieste di Coldiretti di tutelare i produttori colpiti dal drammatico crollo delle quotazioni causate dall'invasione selvaggia di prodotto straniero. L'idea della Commissione di imporre dazi – afferma Coldiretti – è un primo passo verso uno stop deciso alle importazioni sleali, al quale devono essere aggiunte più risorse per i contratti di filiera del grano. Con le quotazioni scese ampiamente al di sotto dei costi di produzione, a rischio è la sopravvivenza di 38mila aziende agricole in Puglia, il Granaio d'Italia, e la sovranità alimentare del Paese con l'aumento della dipendenza dall'estero.
Sotto accusa ci sono gli accordi gli accordi di libero scambio europei – incalza Coldiretti Puglia – per cui vanno fermate le importazioni sleali, introducendo con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell'Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno, poiché è intollerabile la concorrenza sleale che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole. Ad aumentare sono anche gli arrivi dalla Turchia sulla quale grava peraltro il sospetto di triangolazioni dalla Russia.
Per quanto riguarda l'accordo raggiunto tra Commissione, Consiglio e Parlamento, che non comprende il grano tra i prodotti oggetto del meccanismo di salvaguardia automatico che consente la reintroduzione di contingenti tariffari quando l'import di alcune produzioni supera un certo limite, se da un lato è doveroso fornire il giusto supporto all'Ucraina – dice Coldiretti - dall'altro l'estensione del meccanismo a settori strategici del nostro Made in italy come il grano avrebbe posto un freno alle consistenti esportazioni di cereali verso l'Ue che hanno contribuito ad alimentare le preoccupazioni sui prezzi, creando delle distorsioni all'interno del mercato europeo, in particolare per quello agricolo. Noi abbiamo proposto dei magazzini europei per i cereali ucraini come possibile soluzione.