Grassi: «Io rispettoso di tutti. Qualcuno si crede un podestà e considera le leggi e il rispetto come "carta straccia"»
Il centrodestra chiede le sue dimissioni, ma il presidente del consiglio rilancia non ci sta e replica duramente.
giovedì 14 maggio 2015
14.50
Il gioco delle parti sembra ripetersi ormai ad ogni consiglio comunale. L'opposizione esce dall'aula, il dibattito si fa incontrollato e la maggioranza accusa il presidente Michele Grassi di non gestire adeguatamente i lavori.
Stamattina stessa storia condita di veleni e sospetti con tanto di presunte prove fotografiche. Persino il sindaco Ninni Gemmato è intervenuto con un durissimo attacco alla gestione della presidenza definita "anarchica". Il sindaco ha pure accusato il presidente di trattare il regolamento come "carta straccia". Parole al vetriolo seguite da un comunicato stampa ufficiale in cui la maggioranza di centrodestra attraverso Pasquale Ranieri chiede le dimissioni del presidente e allega una foto in cui si vede lo stesso Grassi mentre chiacchiera con altri consiglieri del centrosinistra prima dell'inizio della seduta.
Grassi non ci sta e non lo manda a dire. «Normalmente esistono rapporti umani. Prendo il caffè con chi voglio e chiacchiero con chi ritengo. Lo faccio con tutte le persone corrette ed intelligenti, che siano di centro sinistra e che siano di altro orientamento. Se dovessimo fare le foto a tutti quelli che parlano e cenano e che hanno orientamenti diversi, siamo a posto! Io in quanto anche Presidente ho il dovere di parlare con tutte le figure istituzionali. Punto e basta.»
«Sempre la stessa storia. Il presidente è così super partes che sta in Consiglio Comunale, nonostante tutti i Consiglieri dell'opposizione hanno abbandonato l'aula» ci dice Grassi in diretta dall'aula dove in questo momento si dovrebbe tenere la seduta del consiglio comunale (l'opposizione ha abbandonato l'aula e lavori sono stati sospesi).
«E' mio intendimento procedere sempre a tutela e a garanzia del consesso Consiglio Comunale e di tutti i singoli consiglieri. Questa è una mia prerogativa che intendo vada rispettata sempre. La giacca del Presidente non può essere tirata da una parte o dall'altra. Il Presidente -lo ripeto- assume sempre atteggiamenti moderati, equilibrati e super partes. Poi, è pure un consigliere comunale ed esprime con il voto, al momento del voto, la sua opinione politica correlata a quella del gruppo consiliare di appartenenza e del suo Movimento Politico.
«Se questo non è considerato un atteggiamento istituzionale di carattere "superiore" ed etico, nonché democratico, allora c'è poco altro da aggiungere. Invece - continua Grassi - il Presidente invita chi ha il dovere di amministrare attivamente di procedere con fatti, non con parole con vuote e stucchevoli. Le strumentalità sino ad un certo punto. Dopo stancano e non servono a nulla.»
Non rinuncia Grassi a passare al contrattacco: «C'è qualcuno invece che immagina di essere podestà, ossia accentratore di tutte le funzioni istituzionali. C'è qualcuno che è abituato a considerare le leggi, le norme e i regolamenti, oltre che il rispetto politico, istituzionale ed umano, come "carta straccia". In quanto Presidente del Consiglio sono rispettoso di tutto e di tutti, non sono dispospo però a subire prevaricazioni.»