Sciagura treni, Terlizzi si stringe unita in una commovente fiaccolata. Foto
Fiori e candele sulla banchina tra il primo e il secondo binario
venerdì 15 luglio 2016
23.28
Circa un migliaio i cittadini terlizzesi che ieri sera hanno sfilato da Piazza IV Novembre alla stazione ferroviaria, con un cero o con un fiore tra le mani per omaggiare le ventitre vittime del disastro ferroviario del 12 luglio. Ad aprire il corteo una corona di gigli bianchi, portata a spalla dalle associazioni del paese: l'A.n.p.s., l'A.n.p.a, le Guardie Ambientali in prima fila; dietro le istituzioni; a seguire un fiume di gente in silenzio, qualcuno in lacrime.
«Questi episodi ci addolorano profondamente», con queste parole il Sindaco Ninni Gemmato ha concluso la fiaccolata intorno alle 22. «Come comunità terlizzese siamo tanto legati alla storia pluridecennale di questi treni, ai ricordi che custodiscono» Ad accompagnarlo Don Franco Vitagliano, parroco della Concattedrale di Terlizzi: un padre nostro ad accomunare i presenti.
Poi, la gente si è spostata sui binari. Candele e fiori in fila sulla banchina che divide il primo binario, inutilizzato, dal secondo. Quasi per caso un treno giallo ed uno blu, simili ai due convogli interessati dal disastro, si fermano in stazione: la scena è struggente. I presenti ed il personale Ferrotramviaria in lacrime, uniti dal pensiero alle vittime, loro colleghi, amici, parenti o semplici conoscenti accomunati da un unico destino: quello di essere nati e vissuti nel Nord barese, accomunati dal treno delle speranze e dei sogni, questa volta brutalmente infranti.
Carmela e Roberta Rubini
«Questi episodi ci addolorano profondamente», con queste parole il Sindaco Ninni Gemmato ha concluso la fiaccolata intorno alle 22. «Come comunità terlizzese siamo tanto legati alla storia pluridecennale di questi treni, ai ricordi che custodiscono» Ad accompagnarlo Don Franco Vitagliano, parroco della Concattedrale di Terlizzi: un padre nostro ad accomunare i presenti.
Poi, la gente si è spostata sui binari. Candele e fiori in fila sulla banchina che divide il primo binario, inutilizzato, dal secondo. Quasi per caso un treno giallo ed uno blu, simili ai due convogli interessati dal disastro, si fermano in stazione: la scena è struggente. I presenti ed il personale Ferrotramviaria in lacrime, uniti dal pensiero alle vittime, loro colleghi, amici, parenti o semplici conoscenti accomunati da un unico destino: quello di essere nati e vissuti nel Nord barese, accomunati dal treno delle speranze e dei sogni, questa volta brutalmente infranti.
Carmela e Roberta Rubini