Guerra aperta in consiglio comunale: le opposizioni abbandonano di nuovo i lavori.

Ancora contrapposizioni sul caso Censum. Argomento ancora rinviato a data da destinarsi.

venerdì 17 aprile 2015 7.55
Non sembra esserci pace tra maggioranza e opposizione sul caso Censum. Terlizzi, città che si è vista sfuggire pare 1,6 milioni di euro di tributi locali incassati dalla società di riscossione e mai riversati nelle casse comunali, sembra avvitarsi su se stessa senza possibilità di trovare una via di uscita.

Se ne parla da tempo, sono in atto procedimenti giudiziari di carattere civile e penale, c'è una proposta dei legali della Censum di trasferire al Comune di Terlizzi la proprietà di un immobile a risarcimento parziale del danno e il consiglio comunale era ed è ancora chiamato a decidere se accettare o meno questa proposta. Ma sempre di più appare evidente come amministrazione, maggioranza e opposizioni siano caduti nella trappola di una lunga guerra di trincea fatta di reticenze, sospetti, pregiudizi, che non portano da nessuna parte. Insomma, lo stallo è totale e nessuna decisione è presa.

Le posizioni sono ormai irremovibili. Da una parte c'è il sindaco che ha invitato il consiglio comunale a ritrovare unità e ad assumere una decisione unitaria rispetto alla posizione che il Comune di Terlizzi dovrà assumere nella causa civile contro la Censum: «Basta recriminazioni, basta processo alle intenzioni - è stato l'appello di Ninni Gemmato - il consiglio comunale dimostri di saper volare alto e recuperi il suo ruolo di guida politica della città.»

Dall'altra pare le opposizioni dicono di non fidarsi più dell'amministrazione e rinfacciano ancora quanto successo nella seduta del 10 marzo scorso quando ai consiglieri di opposizione non fu detto che da lì a una settimana ci sarebbe stata l'udienza preliminare (del processo penale) proprio a carico degli ex dirigenti della Censum. «Noi non ci stiamo - ha affermato il consigliere Michele Cagnetta di Città Civile - la nostra buona fede è stata già giocata un'altra volta. La Censum è la buccia di banana che farà cadere questa amministrazione.» Mente il Partito Democratico con il capogruppo Michele Berardi chiede ancora di poter ricevere la documentazione relativa al processo penale e alla costituzione di parte civile: «Senza quelle carte abbandoneremo l'aula.»

Il consigliere Gioacchino Allegretti (Fratelli d'Italia) ha ricordato che la vicenda Censum risale agli anni dell'amministrazione Di Tria: «Fu quell'amministrazione a sottoscrivere con la Censum un contratto che consentiva a quella società di incassare direttamente sui propri conti i tributi dei cittadini terlizzesi. Quel denaro è scomparso durante quell'amministrazione, il problema non l'ha creato il sindaco Gemmato che al contrario oggi sta tentato di porre rimedio a una vicenda causata da altri. Anche la dirigente Francesca Panzini - ha aggiunto Sigrisi - fu assunta durante l'amministrazione Di Tria.»

Un gioco di contrapposizioni reciproche che continua a tenere paralizzato il consiglio comunale. Alla fine è finita com'era prevedibile: le opposizioni hanno di nuovo lasciato l'aula rifiutandosi di partecipare ai lavori. Il punto all'ordine del giorno sulla Censum sarà aggiornato a data da destinarsi. E così sia.

(Purtroppo non abbiamo alcuna traccia degli interventi in aula svolti dagli altri consiglieri comunali a causa del black-out che si è verificato ieri sera durante la trasmissione in streaming online. Ma di questo ne parliamo in un altro articolo)