«Hanno paura dell'amore che non proniuncia il suo nome"
Omofobia, Fronte dei Ribelli replica a Forza Italia
mercoledì 4 novembre 2015
16.47
Ancora polemiche attorno all'argomento omofobia. Il portavoce del "Fronte dei Ribelli" Memola replica al responsabile giovani Puglia di Forza Italia Guastamacchia citando Oscar Wilde. "Hanno paura dell'amore che non osa pronunciare il suo nome".
Ecco di seguito la versione integrale del comunicato stampa:
"Di questo — dice Memola — hanno paura i bigotti e tutti coloro che dimenticano che "l'educazione è l'arma più forte per cambiare il mondo", almeno così la definiva Nelson Mandela. Nell'articolo di Guastamacchia emerge a chiare lettere l'incapacità totale di comprendere i processi evolutivi della civiltà, che inducono ad una seria riflessione.
Fanno piacere i cenni costituzionali, soprattutto quando vengono fatti da una forza politica che invocava un cambiamento della nostra costituzione, salvo poi violarla nei casi di intervento militare.
La demagogia fatta sulle 58 modalità di facebook di attribuire la sessualità o su progetti pilota che servono a comprendere e a far crescere le modalità di comprensione della sessualità, la dicono lunga su una politica, in cui Italia e Turchia sono gli unici paesi europei che non riconoscono la diversità sessuale sul piano legale.
Alle volte quando ci sono dei morti giovanissimi e le responsabilità pesano, è meglio tacere, che richiamare la costituzione per esprimere baggianate, che nulla hanno a che fare con la libertà.
Sandro Pertini diceva che: "La mia libertà finisce dove inizia quella degli altri".
Le mode le lasciamo a voi, che siete omologati a stereotipi arcaici, che la storia condannerà con l'evoluzione dell'uomo.
Ecco di seguito la versione integrale del comunicato stampa:
"Di questo — dice Memola — hanno paura i bigotti e tutti coloro che dimenticano che "l'educazione è l'arma più forte per cambiare il mondo", almeno così la definiva Nelson Mandela. Nell'articolo di Guastamacchia emerge a chiare lettere l'incapacità totale di comprendere i processi evolutivi della civiltà, che inducono ad una seria riflessione.
Fanno piacere i cenni costituzionali, soprattutto quando vengono fatti da una forza politica che invocava un cambiamento della nostra costituzione, salvo poi violarla nei casi di intervento militare.
La demagogia fatta sulle 58 modalità di facebook di attribuire la sessualità o su progetti pilota che servono a comprendere e a far crescere le modalità di comprensione della sessualità, la dicono lunga su una politica, in cui Italia e Turchia sono gli unici paesi europei che non riconoscono la diversità sessuale sul piano legale.
Alle volte quando ci sono dei morti giovanissimi e le responsabilità pesano, è meglio tacere, che richiamare la costituzione per esprimere baggianate, che nulla hanno a che fare con la libertà.
Sandro Pertini diceva che: "La mia libertà finisce dove inizia quella degli altri".
Le mode le lasciamo a voi, che siete omologati a stereotipi arcaici, che la storia condannerà con l'evoluzione dell'uomo.