Hotel in Costa Smeralda coi soldi riciclati. Quattro indagati, due di Terlizzi
Denaro sporco dalla Puglia alla Sardegna, sequestrato l'hotel Tre Monti di Arzachena del valore di 1,7 milioni di euro
mercoledì 21 dicembre 2022
16.21
L'hotel Tre Monti di Arzachena, del valore di 1,7 milioni di euro, è stato sequestrato. Nell'indagine sono indagati per riciclaggio anche due molfettesi, Felice D'Agostino., di 40 anni, amministratore della Triveneto Alberghi s.r.l. e suo figlio Mauro, di 23, socio di maggioranza ed amministratore della Gripal Costruzioni s.r.l. di Bucarest.
Insieme ad altre due persone, Alfonso Marco Santoro, di 42 anni, di Canosa di Puglia, socio amministratore e legale rappresentante della Triveneto Alberghi s.r.l., e Gaetano Vernarelli, di 77, de L'Aquila, legale rappresentante della Gripal Costruzioni s.r.l., sono accusati di avere compiuto operazioni in modo da ostacolare la provenienza del complesso alberghiero, derivante - per l'accusa - dalla bancarotta della società Ap.Tov dichiarata fallita dal Tribunale di Pistoia il 14 luglio 2017.
Secondo la Guardia di Finanza era stato attuato un «articolato sistema di gestione societaria, riconducibile a una pluralità di soggetti, diretto a celare la delittuosa acquisizione del complesso alberghiero». In particolare gli investigatori ritengono che gli indagati, in concorso, attraverso una serie di trasferimenti di proprietà «illeciti e fittizi» tra numerose società «appositamente costituite» avrebbero ostacolato l'accertamento sulla presunta illecita provenienza della struttura ricettiva.
In sostanza, in sede di costituzione della Triveneto Alberghi (del 2 ottobre 2013) il socio unico Ap.Tov (società poi fallita) ha conferito «con condotta distrattiva» da parte dei suoi amministratori, la proprietà dell'hotel Tre Monti a titolo di sottoscrizione del capitale della nuova società; successivamente la proprietà dell'hotel è stata trasferita alla Gripal Costruzioni s.r.l., con sede legale a Bucarest, capitale della Romania, che, contestualmente, lo ha poi dato in gestione dalla Triveneto.
Secondo l'accusa, già al momento della cessione dell'hotel da parte della Ap.Tov questa società era in uno stato di decozione, quindi l'immobile è stato ceduto per sottrarlo alle pretese creditorie. L'ordinanza di sequestro del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Anna Perrelli, va precisato, è ancora nella fase delle indagini preliminari. Ma gli accertamenti finora svolti hanno portato gli investigatori a ritenere che l'acquisizione dell'hotel Tre Monti costituisca reato.
Il blitz dei finanzieri del Nucleo Operativo Metropolitano di Bari e del Gruppo di Olbia è scattato stamane: i quattro, in concorso, con una serie di trasferimenti di proprietà illeciti e fittizi tra diverse società, secondo l'accusa avrebbero ostacolato gli accertamenti sull'illecita provenienza della rinomata struttura alberghiera.
Insieme ad altre due persone, Alfonso Marco Santoro, di 42 anni, di Canosa di Puglia, socio amministratore e legale rappresentante della Triveneto Alberghi s.r.l., e Gaetano Vernarelli, di 77, de L'Aquila, legale rappresentante della Gripal Costruzioni s.r.l., sono accusati di avere compiuto operazioni in modo da ostacolare la provenienza del complesso alberghiero, derivante - per l'accusa - dalla bancarotta della società Ap.Tov dichiarata fallita dal Tribunale di Pistoia il 14 luglio 2017.
Secondo la Guardia di Finanza era stato attuato un «articolato sistema di gestione societaria, riconducibile a una pluralità di soggetti, diretto a celare la delittuosa acquisizione del complesso alberghiero». In particolare gli investigatori ritengono che gli indagati, in concorso, attraverso una serie di trasferimenti di proprietà «illeciti e fittizi» tra numerose società «appositamente costituite» avrebbero ostacolato l'accertamento sulla presunta illecita provenienza della struttura ricettiva.
In sostanza, in sede di costituzione della Triveneto Alberghi (del 2 ottobre 2013) il socio unico Ap.Tov (società poi fallita) ha conferito «con condotta distrattiva» da parte dei suoi amministratori, la proprietà dell'hotel Tre Monti a titolo di sottoscrizione del capitale della nuova società; successivamente la proprietà dell'hotel è stata trasferita alla Gripal Costruzioni s.r.l., con sede legale a Bucarest, capitale della Romania, che, contestualmente, lo ha poi dato in gestione dalla Triveneto.
Secondo l'accusa, già al momento della cessione dell'hotel da parte della Ap.Tov questa società era in uno stato di decozione, quindi l'immobile è stato ceduto per sottrarlo alle pretese creditorie. L'ordinanza di sequestro del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Anna Perrelli, va precisato, è ancora nella fase delle indagini preliminari. Ma gli accertamenti finora svolti hanno portato gli investigatori a ritenere che l'acquisizione dell'hotel Tre Monti costituisca reato.
Il blitz dei finanzieri del Nucleo Operativo Metropolitano di Bari e del Gruppo di Olbia è scattato stamane: i quattro, in concorso, con una serie di trasferimenti di proprietà illeciti e fittizi tra diverse società, secondo l'accusa avrebbero ostacolato gli accertamenti sull'illecita provenienza della rinomata struttura alberghiera.