I 5 Stelle entrano in Giunta regionale ed ora il centrodestra va all'attacco
In difesa della scelta il Dem Caracciolo: «Solo accordo programmatico»
giovedì 28 gennaio 2021
Benché non sorprendente, in considerazione del rapporto di collaborazione con la maggioranza già avviato in consiglio regionale da quattro dei cinque eletti pentastellati (unica eccezione Antonella Laricchia), l'ingresso in Giunta della foggiana Rosa Barone ha suscitato l'unanime esecrazione degli esponenti del centrodestra pugliese.
«Quello fra Michele Emiliano e i 5 Stelle è il più classico dei patti di potere, quelli che quando li facevano gli altri i grillini gridavano: "Venduti!"» ha commentato Raffaele Fitto. «Oggi, ormai, le parole d'ordine, a Bari come a Roma, sono trasformismo e poltrone» ha aggiunto, senza risparmiare un passaggio sui più alti livelli del Movimento: «Il Vito Crimi che ha dato il via libera ai grillini pugliesi all'ingresso in maggioranza e in giunta alla Regione Puglia, è lo stesso che due mesi fa, il 27 novembre, aveva scritto "È una fake news l'entrata in Giunta"?». L'ex Ministro ha punzecchiato anche Alessandro Di Battista: «Ironizzava scrivendo: "Vito controlla, Forlani deve averti preso l'account". Pensa anche oggi che l'account di Crimi sia stato violato?».
Critiche durissime anche da Forza Italia: «È stato ufficializzato nero su bianco il tradimento elettorale in Puglia» l'opinione del senatore barlettano Dario Damiani, che ha definito «stupefacente la capacità del presidente Emiliano di mistificare la realtà per far digerire ai pugliesi questo innesto: il tradimento elettorale diventa nelle sue parole di oggi "sintesi di democrazia diretta e democrazia rappresentativa" e una becera operazione di poltrone "una sperimentazione politica umile e aperta"- È superfluo persino evidenziare che ormai il Movimento nato anticasta è diventato elemento fisso di arredo di ogni stanza del potere». Gli ha fatto eco il consigliere regionale leghista Davide Bellomo: «Mi chiedo come possano i colleghi 5 Stelle, fino a poco fa implacabili puritani moralisti della politica, giustificare ai loro elettori la loro bulimia di potere».
I sei Consiglieri regionali di Fratelli d'Italia hanno rimarcato: «Non ci sfugge che Emiliano faccia tutto questo per stringere ancora di più il suo patto con l'ex premier Giuseppe Conte, anche a scapito del partito che lo ha eletto due volte alla Regione, il Pd. Ma non capiamo perché lo facciano i colleghi del Movimento 5 Stelle che, non più tardi della campagna elettorale che si è conclusa 4 mesi fa, hanno dichiarato ai pugliesi: "Mai con Emiliano". Mai… fino a quando non ci si siede su comode poltrone».
Reazioni di tenore ben differente nel centrosinistra. Quanto accaduto, secondo il barlettano Filippo Caracciolo, capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, «sancisce in maniera concreta e definitiva l'accordo politico-programmatico tra il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle. La Puglia è la prima Regione italiana nella quale si concretizza questa alleanza, Michele Emiliano si è mostrato politico lungimirante e perseverante».
«Quello fra Michele Emiliano e i 5 Stelle è il più classico dei patti di potere, quelli che quando li facevano gli altri i grillini gridavano: "Venduti!"» ha commentato Raffaele Fitto. «Oggi, ormai, le parole d'ordine, a Bari come a Roma, sono trasformismo e poltrone» ha aggiunto, senza risparmiare un passaggio sui più alti livelli del Movimento: «Il Vito Crimi che ha dato il via libera ai grillini pugliesi all'ingresso in maggioranza e in giunta alla Regione Puglia, è lo stesso che due mesi fa, il 27 novembre, aveva scritto "È una fake news l'entrata in Giunta"?». L'ex Ministro ha punzecchiato anche Alessandro Di Battista: «Ironizzava scrivendo: "Vito controlla, Forlani deve averti preso l'account". Pensa anche oggi che l'account di Crimi sia stato violato?».
Critiche durissime anche da Forza Italia: «È stato ufficializzato nero su bianco il tradimento elettorale in Puglia» l'opinione del senatore barlettano Dario Damiani, che ha definito «stupefacente la capacità del presidente Emiliano di mistificare la realtà per far digerire ai pugliesi questo innesto: il tradimento elettorale diventa nelle sue parole di oggi "sintesi di democrazia diretta e democrazia rappresentativa" e una becera operazione di poltrone "una sperimentazione politica umile e aperta"- È superfluo persino evidenziare che ormai il Movimento nato anticasta è diventato elemento fisso di arredo di ogni stanza del potere». Gli ha fatto eco il consigliere regionale leghista Davide Bellomo: «Mi chiedo come possano i colleghi 5 Stelle, fino a poco fa implacabili puritani moralisti della politica, giustificare ai loro elettori la loro bulimia di potere».
I sei Consiglieri regionali di Fratelli d'Italia hanno rimarcato: «Non ci sfugge che Emiliano faccia tutto questo per stringere ancora di più il suo patto con l'ex premier Giuseppe Conte, anche a scapito del partito che lo ha eletto due volte alla Regione, il Pd. Ma non capiamo perché lo facciano i colleghi del Movimento 5 Stelle che, non più tardi della campagna elettorale che si è conclusa 4 mesi fa, hanno dichiarato ai pugliesi: "Mai con Emiliano". Mai… fino a quando non ci si siede su comode poltrone».
Reazioni di tenore ben differente nel centrosinistra. Quanto accaduto, secondo il barlettano Filippo Caracciolo, capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, «sancisce in maniera concreta e definitiva l'accordo politico-programmatico tra il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle. La Puglia è la prima Regione italiana nella quale si concretizza questa alleanza, Michele Emiliano si è mostrato politico lungimirante e perseverante».