I Cinque Stelle di Terlizzi contrari all'autonomia regionale differenziata del Governo Meloni
Pieno appoggio alla mozione del Consiglio comunale contro il disegno di legge
sabato 11 febbraio 2023
La sezione terlizzese del Movimento Cinque Stelle manifesta un forte biasimo nei confronti della riforma del Governo Meloni volta a implementare l'autonomia differenziata regionale: per i pentastellati sono misure che incrementerebbero il divario fra regioni del Nord e regioni del Sud Italia.
Gli attivisti, quindi, condividono a pieno l'operato del Consiglio comunale che lo scorso 31 gennaio ha, invece, approvato una mozione contro il disegno di legge sull'autonomia differenziata.
Di seguito il comunicato completo.
«A parità di tasse pagate dalle popolazioni del Sud Italia, le stesse riceveranno meno servizi, a causa di investimenti orientati in favore di alcune aree del Nord che ne sarebbero privilegiate.
La riforma sull'Autonomia differenziata voluta dal Ministro Calderoli non può passare inosservata e necessita della massima attenzione da parte dei cittadini, della politica e delle parti sociali.
Nel testo diffuso dal Ministro, infatti, viene eliminato l'obbligo di stabilire i "livelli essenziali di prestazione" (Lep), ovvero quei servizi che, secondo l'articolo 117, lo Stato deve garantire in maniera uniforme tra Nord e Sud. In questo modo, potrebbero essere trasferite alle regioni materie come istruzione, ambiente e lavoro, secondo il criterio della "spesa storica", aggravando le disuguaglianze e i divari dove i servizi non sono oggi presenti.
Il divario tra Nord e Sud Italia esiste e non può essere ulteriormente aggravato.
Secondo i dati dell'Agenzia di coesione territoriale, ad oggi, la spesa dello Stato per i cittadini del Sud è molto più bassa rispetto a quelli del Nord. Mentre la quota pro capite della spesa pubblica è di oltre 20mila euro, quella per i cittadini del Sud è di circa 15mila euro.
Per non parlare, poi, della spesa destinata ai bambini della fascia d'età 0-2 anni. Mentre per i bambini che abitano nelle Regioni del Nord Est la spesa è di circa 1.354€ pro capite, per quelli che abitano in Centro di 1526€, per i bambini che vivono al Sud i fondi si abbassano vertiginosamente fino alla quota di 308€.
Secondo un report pubblicato dall'Agenzia per la coesione territoriale, esiste una forte sperequazione tra le risorse destinate alle regioni del Nord e quelle destinate al Sud.
Questo squilibrio colpisce settori chiave come politiche sociali, sanità e istruzione e incide inevitabilmente sulla creazione di disuguaglianze tra cittadini del settentrione e del meridione.
Un divario ingiusto che, purtroppo, continuerà ad aumentare anche nei prossimi mesi.
Secondo le stime, infatti, nel 2023 la forbice tra Nord e Sud si allargherà sempre più. Mentre le risorse assegnate al Nord saliranno a quota 550 miliardi, quelle al Sud scenderanno sotto i 200 miliardi.
Si tratta di una sostanziale violazione sia del principio di uguaglianza, previsto dall'articolo 3 della nostra Costituzione, sia dell'articolo 117, secondo cui lo Stato deve garantire i servizi essenziali in maniera uniforme tra Nord e Sud.
Per questo motivo, non possiamo accogliere con favore la riforma sull'Autonomia differenziata presentata dal Governo Meloni e dal Ministro Calderoli perché, da quanto emerge, aggraverebbe ulteriormente i divari lì dove i servizi non sono oggi presenti, cioè al Sud.
A tale riguardo, vogliamo ringraziare il Consiglio Comunale di Terlizzi, che nella seduta del 31 gennaio 2023 ha approvato una mozione contro il disegno di legge sull'autonomia differenziata, approvato dal Consiglio dei Ministri in data 2 febbraio 2023.
Ora è giunto il momento di fare opinione e opposizione nelle sedi istituzionali, perché questa azione divisiva del Governo venga rimessa in discussione!
I Parlamentari del Movimento 5 Stelle stanno lavorando alacremente per evitare che un'altra beffa ai danni del meridione d'Italia possa colpire le popolazioni già fortemente penalizzate».
Gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Terlizzi
Gli attivisti, quindi, condividono a pieno l'operato del Consiglio comunale che lo scorso 31 gennaio ha, invece, approvato una mozione contro il disegno di legge sull'autonomia differenziata.
Di seguito il comunicato completo.
«A parità di tasse pagate dalle popolazioni del Sud Italia, le stesse riceveranno meno servizi, a causa di investimenti orientati in favore di alcune aree del Nord che ne sarebbero privilegiate.
La riforma sull'Autonomia differenziata voluta dal Ministro Calderoli non può passare inosservata e necessita della massima attenzione da parte dei cittadini, della politica e delle parti sociali.
Nel testo diffuso dal Ministro, infatti, viene eliminato l'obbligo di stabilire i "livelli essenziali di prestazione" (Lep), ovvero quei servizi che, secondo l'articolo 117, lo Stato deve garantire in maniera uniforme tra Nord e Sud. In questo modo, potrebbero essere trasferite alle regioni materie come istruzione, ambiente e lavoro, secondo il criterio della "spesa storica", aggravando le disuguaglianze e i divari dove i servizi non sono oggi presenti.
Il divario tra Nord e Sud Italia esiste e non può essere ulteriormente aggravato.
Secondo i dati dell'Agenzia di coesione territoriale, ad oggi, la spesa dello Stato per i cittadini del Sud è molto più bassa rispetto a quelli del Nord. Mentre la quota pro capite della spesa pubblica è di oltre 20mila euro, quella per i cittadini del Sud è di circa 15mila euro.
Per non parlare, poi, della spesa destinata ai bambini della fascia d'età 0-2 anni. Mentre per i bambini che abitano nelle Regioni del Nord Est la spesa è di circa 1.354€ pro capite, per quelli che abitano in Centro di 1526€, per i bambini che vivono al Sud i fondi si abbassano vertiginosamente fino alla quota di 308€.
Secondo un report pubblicato dall'Agenzia per la coesione territoriale, esiste una forte sperequazione tra le risorse destinate alle regioni del Nord e quelle destinate al Sud.
Questo squilibrio colpisce settori chiave come politiche sociali, sanità e istruzione e incide inevitabilmente sulla creazione di disuguaglianze tra cittadini del settentrione e del meridione.
Un divario ingiusto che, purtroppo, continuerà ad aumentare anche nei prossimi mesi.
Secondo le stime, infatti, nel 2023 la forbice tra Nord e Sud si allargherà sempre più. Mentre le risorse assegnate al Nord saliranno a quota 550 miliardi, quelle al Sud scenderanno sotto i 200 miliardi.
Si tratta di una sostanziale violazione sia del principio di uguaglianza, previsto dall'articolo 3 della nostra Costituzione, sia dell'articolo 117, secondo cui lo Stato deve garantire i servizi essenziali in maniera uniforme tra Nord e Sud.
Per questo motivo, non possiamo accogliere con favore la riforma sull'Autonomia differenziata presentata dal Governo Meloni e dal Ministro Calderoli perché, da quanto emerge, aggraverebbe ulteriormente i divari lì dove i servizi non sono oggi presenti, cioè al Sud.
A tale riguardo, vogliamo ringraziare il Consiglio Comunale di Terlizzi, che nella seduta del 31 gennaio 2023 ha approvato una mozione contro il disegno di legge sull'autonomia differenziata, approvato dal Consiglio dei Ministri in data 2 febbraio 2023.
Ora è giunto il momento di fare opinione e opposizione nelle sedi istituzionali, perché questa azione divisiva del Governo venga rimessa in discussione!
I Parlamentari del Movimento 5 Stelle stanno lavorando alacremente per evitare che un'altra beffa ai danni del meridione d'Italia possa colpire le popolazioni già fortemente penalizzate».
Gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Terlizzi