I ladri rubano le sue api: sparite 31 arnie e 11 sciami
Colpo rischioso, probabilmente su commissione, quello avvenuto ai danni dell'azienda agricola Terrae Delizie
venerdì 10 aprile 2020
10.50
La notizia a Terlizzi è curiosa, ma si tratta di casi tutt'altro che rari in Italia. Ignoti ladri hanno rubato 31 arnie in legno e le api in esse contenute e 11 sciami: una tipologia di furto rischiosa, probabilmente su commissione. Il raid - scoperto ieri a Calendano - è avvenuto ai danni dell'azienda agricola Terrae Delizie.
Gli apiari erano sistemati nei pressi di alcuni campi nella ditta agricola di via Puglia, ora desolatamente spogliati dei vivacissimi colori delle arnie. Un duro colpo al cuore per il proprietario che, sulla pagina Facebook della propria azienda, ha postato alcune foto del terreno prima e dopo il furto: «Ho appena scoperto - si legge sul post che ha fatto il pieno di like e commenti - che mi hanno rubato 31 arnie e 11 sciami. Com'era solo qualche giorno fa durante gli spostamenti. Com'è oggi. È desolante».
Chi ha commesso il furto sapeva bene come agire: i ladri, equipaggiati con tute, guanti e dispositivi di protezione per il viso e che conoscevano il valore delle arnie sottratte, potrebbero essere giunti con un furgone al cui interno - di notte, quando le api sono rientrate - hanno caricato il bottino. Un furto insolito a Terlizzi. Ma non in Italia dove la Federazione Apicoltori Italiani ha denunciato un fenomeno che, nel giro di pochi anni, ha assunto dimensioni nazionali con una intensità mai vista in passato.
Al danno economico (i furti degli alveari - che vengono poi ricettati - denotano l'esistenza di un mercato nero, nda) si aggiunge quello ambientale che un furto di api comporta. La notizia resta davvero curiosa, ma lascia senza parole. Se siamo arrivati fin qui, cosa potrebbe ancora accadere?
Gli apiari erano sistemati nei pressi di alcuni campi nella ditta agricola di via Puglia, ora desolatamente spogliati dei vivacissimi colori delle arnie. Un duro colpo al cuore per il proprietario che, sulla pagina Facebook della propria azienda, ha postato alcune foto del terreno prima e dopo il furto: «Ho appena scoperto - si legge sul post che ha fatto il pieno di like e commenti - che mi hanno rubato 31 arnie e 11 sciami. Com'era solo qualche giorno fa durante gli spostamenti. Com'è oggi. È desolante».
Chi ha commesso il furto sapeva bene come agire: i ladri, equipaggiati con tute, guanti e dispositivi di protezione per il viso e che conoscevano il valore delle arnie sottratte, potrebbero essere giunti con un furgone al cui interno - di notte, quando le api sono rientrate - hanno caricato il bottino. Un furto insolito a Terlizzi. Ma non in Italia dove la Federazione Apicoltori Italiani ha denunciato un fenomeno che, nel giro di pochi anni, ha assunto dimensioni nazionali con una intensità mai vista in passato.
Al danno economico (i furti degli alveari - che vengono poi ricettati - denotano l'esistenza di un mercato nero, nda) si aggiunge quello ambientale che un furto di api comporta. La notizia resta davvero curiosa, ma lascia senza parole. Se siamo arrivati fin qui, cosa potrebbe ancora accadere?