«I piedi in testa alla città»: La Corrente attacca l'Amministrazione comunale
Dura nota dopo il Consiglio comunale saltato
mercoledì 27 maggio 2020
La Corrente non l'ha mandata giù. Non questa volta, con un Consiglio comunale saltato e ben 21 punti all'ordine del giorno. Un'assise in piena emergenza sanitaria che, per chi non lo avesse capito, non è terminata.
Ed allora dal movimento di sinistra puntano dritto all'avversario politico incarnato dagli amministratori di Terlizzi, che già in un documento condiviso con le altre opposizioni erano stati definito poco rispettosi dei cittadini.
La Corrente va oltre e con un post tra l'amaro e l'ironico titola "I piedi in testa alla città", con riferimento a quanto accaduto martedì pomeriggio.
«Immaginate - scrivono - un posto nel quale solo taluni cantieri privati vanno avanti febbrilmente ed in barba alle diffide e all'emergenza sanitaria, sociale ed economica in atto. Immaginate un Consiglio Comunale fortemente voluto dalle opposizioni con 21 punti all'ordine del giorno gran parte dei quali scaduti come yogurt dimenticati nel frigo, convocato di lunedì pomeriggio alle 15.
Immaginatevi un gruppo di persone che anche di domenica pomeriggio e nonostante la bella giornata, premurandosi di rispettare tutte le norme sul distanziamento sociale, si incontrano e discutono di posizioni, contributi e istanze da portare in quel consiglio comunale.
Immaginate pure che alle 15 di ieri in Consiglio Comunale oltre alle opposizioni (e, ad onor del vero, la dissidente passionaria, risultata presente al secondo appello), non c'è nessuno e che passano invano due ore».
Accusa chiara, diretta, che poi si fa più dura: «Immaginatevi la piazza assolata ed un gruppo politico attovagliato al bar del centro, in bella vista. Lorsignori dovevano essere in Consiglio da 2 ore, peraltro alcuni di loro (assessori) sono retribuiti per la loro funzione - è l'affondo senza mezzi termini -. Ora aprite gli occhi e sappiate che quel posto è Terlizzi...il posto nel quale la maggioranza di palazzo si fa una guerra tra bande, mentre le persone, gli abitanti della città vivono difficoltà enormi.
Mbe qui non è questione di numeri - concludono -. Il problema è che a loro delle tue istanze, proposte, della difficoltà non frega nulla perché il Consiglio Comunale è una perdita di tempo, meglio il bar al centro dove tutti possono vedere chi comanda».
Ed allora dal movimento di sinistra puntano dritto all'avversario politico incarnato dagli amministratori di Terlizzi, che già in un documento condiviso con le altre opposizioni erano stati definito poco rispettosi dei cittadini.
La Corrente va oltre e con un post tra l'amaro e l'ironico titola "I piedi in testa alla città", con riferimento a quanto accaduto martedì pomeriggio.
«Immaginate - scrivono - un posto nel quale solo taluni cantieri privati vanno avanti febbrilmente ed in barba alle diffide e all'emergenza sanitaria, sociale ed economica in atto. Immaginate un Consiglio Comunale fortemente voluto dalle opposizioni con 21 punti all'ordine del giorno gran parte dei quali scaduti come yogurt dimenticati nel frigo, convocato di lunedì pomeriggio alle 15.
Immaginatevi un gruppo di persone che anche di domenica pomeriggio e nonostante la bella giornata, premurandosi di rispettare tutte le norme sul distanziamento sociale, si incontrano e discutono di posizioni, contributi e istanze da portare in quel consiglio comunale.
Immaginate pure che alle 15 di ieri in Consiglio Comunale oltre alle opposizioni (e, ad onor del vero, la dissidente passionaria, risultata presente al secondo appello), non c'è nessuno e che passano invano due ore».
Accusa chiara, diretta, che poi si fa più dura: «Immaginatevi la piazza assolata ed un gruppo politico attovagliato al bar del centro, in bella vista. Lorsignori dovevano essere in Consiglio da 2 ore, peraltro alcuni di loro (assessori) sono retribuiti per la loro funzione - è l'affondo senza mezzi termini -. Ora aprite gli occhi e sappiate che quel posto è Terlizzi...il posto nel quale la maggioranza di palazzo si fa una guerra tra bande, mentre le persone, gli abitanti della città vivono difficoltà enormi.
Mbe qui non è questione di numeri - concludono -. Il problema è che a loro delle tue istanze, proposte, della difficoltà non frega nulla perché il Consiglio Comunale è una perdita di tempo, meglio il bar al centro dove tutti possono vedere chi comanda».