Il Comune vende appartamenti e terreni, il Sunia non ci sta
Angelo Garofoli: «Il Comune pensa a fare cassa e non alla domanda di casa»
martedì 20 dicembre 2016
7.16
Fabbricati ad uso abitativo, terreni agricoli, aree edificabili: l'amministrazione comunale di Terlizzi mette sul mercato ben 30 immobili di proprietà comunale al fine di valorizzare (e monetizzare) parte del patrimonio pubblico. Abitazioni nella centralissima corso Dante, altri appartamenti in via San Lorenzo così come in via Foscolo. E poi diversi terreni agricoli sparsi in tutto l'agro terlizzese e soprattutto suoli edificabili nella nuova zona di espansione (in Via Cappella dei Chicoli) o in via Vecchia Ruvo. Tutto sarà messo all'asta questa mattina, alle 10, quando si terrà la procedura di pubblico incanto per l'alienazione di questi beni. L'obiettivo è metter su un bel tesoretto da reinvestire poi in spese per investimenti: basti pensare che tutta l'operazione ha un valore di partenza (senza quindi contare le possibili offerte al rialzo) di quasi 1,8 milioni di euro. La vendita all'asta sarà effettuata per lotti, tutti con un prezzo d'asta base. I potenziali acquirenti dovranno presentare in busta chiusa un'offerta con il prezzo più alto.
Il Sunia però non ci sta. Angelo Garofoli, segretario provinciale del sindacato unitario degli inquilini (federazione Bari e Bat) critica il provvedimento: «Un'amministrazione comunale non dovrebbe avere come obiettivo solo quello di fare cassa, dovrebbe tenere in considerazione anche il disagio abitativo e la domanda di alloggi popolari che esprime la città». Garofioli ha pure inviato una comunicazione formale sia al Comune che all'assessorato alle Politiche Abitative della Regione Puglia. Nel mirino del Sunia c'è il Lotto XI, il più grande tra i suoli edificabili, localizzato in viale Pacecco, di 3.236 metri quadri e oltre 2.912 metri cubi che, scrive il Sunia, «in base al vigente piano regolatore generale, consentirebbe la realizzazione di circa 20 alloggi di edilizia residenziale pubblica. Questo certamente allevierebbe la richiesta di immobili pubblici di cui la città ha certamente bisogno».
Garofoli, dunque, sostiene che quella dell'amministrazione comunale è un'operazione «che punta solo a fare cassa» e invita il sindaco Gemmato «allo stralcio dei suddetti lotti dall'avviso d'asta e ad avviare le procedure per l'assegnazione all'Arca Puglia Centrale del Lotto XI a cui richiedere le somme per la realizzazione di alloggi di edilizia sovvenzionata ovvero rendere disponibili gli immobili ad uso abitativo indicati nei Lotti III e IV (100 mq circa in corso Dante e 60 mq in via san Lorenzo, ndr) che possono essere utilizzati dalla pubblica amministrazione per affrontare le emergenze abitative».
Il Sunia però non ci sta. Angelo Garofoli, segretario provinciale del sindacato unitario degli inquilini (federazione Bari e Bat) critica il provvedimento: «Un'amministrazione comunale non dovrebbe avere come obiettivo solo quello di fare cassa, dovrebbe tenere in considerazione anche il disagio abitativo e la domanda di alloggi popolari che esprime la città». Garofioli ha pure inviato una comunicazione formale sia al Comune che all'assessorato alle Politiche Abitative della Regione Puglia. Nel mirino del Sunia c'è il Lotto XI, il più grande tra i suoli edificabili, localizzato in viale Pacecco, di 3.236 metri quadri e oltre 2.912 metri cubi che, scrive il Sunia, «in base al vigente piano regolatore generale, consentirebbe la realizzazione di circa 20 alloggi di edilizia residenziale pubblica. Questo certamente allevierebbe la richiesta di immobili pubblici di cui la città ha certamente bisogno».
Garofoli, dunque, sostiene che quella dell'amministrazione comunale è un'operazione «che punta solo a fare cassa» e invita il sindaco Gemmato «allo stralcio dei suddetti lotti dall'avviso d'asta e ad avviare le procedure per l'assegnazione all'Arca Puglia Centrale del Lotto XI a cui richiedere le somme per la realizzazione di alloggi di edilizia sovvenzionata ovvero rendere disponibili gli immobili ad uso abitativo indicati nei Lotti III e IV (100 mq circa in corso Dante e 60 mq in via san Lorenzo, ndr) che possono essere utilizzati dalla pubblica amministrazione per affrontare le emergenze abitative».