Il consiglio d'istituto del Polo Liceale scrive a TerlizziViva

Il presidente Visaggi rincara le accuse contro il nostro giornale. La replica del direttore.

martedì 7 aprile 2015 7.37
«Esimio sig. Direttore, che un giornalista scriva inesattezze e indulga ad errori procedurali evidenti nell'esercizio della nobile arte del giornalismo, è in qualche modo comprensibile, anche se giammai giustificabile. Si capisce benissimo che, talora, l'inesperienza può riservare delle sorprese sgradevoli. Ciononostante, quanti come noi, educatori od insegnanti, comprendano appieno il significato ed il valore della maturazione nella pratica lavorativa in formazione, sono benevolmente capaci di sorvolare anche sulle leggerezze e, talora, sulle meschinità espresse gratuitamente e senza la dovuta ed opportuna verifica. Ma se a stravolgere fatti e circostanze emerse, oltretutto, con dovizia di particolari in una seduta collegiale sia il Direttore di una testata giornalistica, benché di mero interesse locale, la cosa ci preoccupa non poco. Abbiamo già una prima volta tollerato, nostro malgrado, che si diffondesse un'idea abbastanza lontana dalla verità dei fatti, non siamo disposti a fare altrettanto con una rettifica infarcita di livore, i cui contenuti si ispirano, evidentemente, ad altrettanta approssimazione e pregiudizio.

A questo punto, qualsiasi persona di buon senso si direbbe disposta a spegnere ogni polemica. Questo, peraltro, è quello che faremo a partire da subito.

Tuttavia occorre precisare, per quella chiarezza di informazione che costituisce l'elemento fondante del nostro operare "etico" - mi scusi, ma la gente di Scuola ragiona con queste categorie, Le piaccia o no - che quanto da Lei riportato nell'articolo, a Sua firma, del 1° aprile u.s. diffonde ancor più evidenti inesattezze che, in assenza di un'opportuna rettifica, potrebbero suscitare nell'ignaro lettore, il convincimento che quanto da Lei riferito risponda sic et simpliciter alla verità dei fatti. Tutt'altro.

Abbiamo rimarcato, in Sua presenza, l'inopportunità di diffondere pubblicamente nomi e cognomi di minori, ancorché facenti parte di un organo collegiale, quale il Consiglio di Istituto, che mi onoro di presiedere. Tutelare i nostri studenti è nostra somma preoccupazione. Sempre. Non conoscere queste elementari norme di buon senso ancor prima che procedurali, essenziali per chiunque voglia esercitare degnamente l'attività giornalistica, è indice di professionalità alquanto labile. Questo Le è stato rappresentato in occasione della seduta consiliare, a cui Ella ha cortesemente partecipato su esplicito invito del Dirigente Scolastico. Lei afferma: "Ci saremmo aspettati chiarimenti sul merito delle proteste avanzate dagli studenti". Non mi rassegno all'idea che non ne abbia ricevuti abbastanza. Forse, la vis polemica con cui presenta le argomentazioni, Le impedisce di riconoscerne la portata, dal momento che tutti i chiarimenti richiesti sono fedelmente riportati nel verbale, e che a tutti siano apparsi esaustivi, financo ai rappresentanti di quegli studenti che, nella mattina del 31 marzo, avevano partecipato alla protesta ed alla conseguente astensione dalle lezioni.

In ogni caso, evito di esporre ulteriormente a chi legge i contenuti, che sia il Dirigente, sia io siamo disposti a riferire in chiarezza a quanti lo desiderassero. Evito, altresì, di rammentare a Lei i temi della vivace discussione. Basti sottolineare, una volta per tutte, che la prima preoccupazione di quanti gestiscono, a vario titolo e a differenti livelli di responsabilità, la formazione dei giovani è la loro integrità psicofisica, anche quando questa preoccupazione non incontri l'adesione dei destinatari e, in maniera meno condivisibile, confligga con le aspettative di coloro i quali, per motivazioni altrettanto poco condivisibili, ne amplificano le pur comprensibili istanze. Ciò significa che, ove un Dirigente Scolastico ravvisasse, nell'organizzazione di un'assemblea o di qualsiasi altra manifestazione didattica una sia pur remota possibilità che essa possa arrecare pregiudizio all'integrità di tutti gli alunni, compresi gli alunni diversamente abili, ha l'obbligo di non darvi esecuzione, piaccia o no. Cavalcare la protesta in barba a queste preoccupazioni è mera meschinità. Esistono regole precise, esistono responsabilità puntualissime, a cui non è lecito derogare, a meno che qualche mestatore non voglia assumersene in prima persona la responsabilità morale, prima ancora che giudiziaria. Qui risiedono le ragioni per cui l'ultima assemblea (l'unica richiesta dagli studenti dopo il trasferimento presso la nuova sede) è stata semplicemente procrastinata, e non certo annullata per i paventati aneliti antidemocratici del Dirigente Scolastico, visti i tempi ristrettissimi intercorrenti tra la data dell'atto di concessione del palazzetto dello sport da parte del Comune di Terlizzi e la data concessa per l'utilizzo della struttura stessa. Tempi ristrettissimi nei quali organizzare in sicurezza il trasferimento, l'accoglienza e la vigilanza di circa settecentocinquanta studenti tra cui sedici alunni diversamente abili, compreso tutto quello che prevede – a partire dall'informazione alle famiglie - l'assistenza di questi ultimi. Colgo l'occasione per rivolgere, a nome dell'organo che presiedo, il mio apprezzamento per l'impegno con cui la Dirigente, prof.ssa Allegretta, sta affrontando per contribuire a risolvere gli inevitabili problemi legati al trasferimento dei due licei presso la nuova sede. Impegno, peraltro, attestato anche dall'incremento delle iscrizioni per il secondo anno consecutivo, ovvero dal suo insediamento alla presidenza dei licei della nostra città.

Quanto alla simpatia suscitata da alcuni docenti, e credo il riferimento fosse rivolto ad un autorevole componente della rappresentanza genitoriale che, guarda caso, è anche un insegnante, pur se al di fuori dei Licei Fiore – Sylos , buon per tutti. Avere a che fare con persone simpatiche è cosa ragguardevole, di questi tempi. Piuttosto, una testata giornalistica locale dovrebbe occuparsi, anche e soprattutto, di come promuovere la crescita umana dei giovani e di un'intera comunità, supportando la Scuola e tutte le agenzie educative del territorio con la stessa solerzia con cui tratta di tematiche di facile presa come lo "sciopero bianco" che, detto per inciso, tale non è stato. Se poi intende occuparsi, con assicurato successo, di fantasiose "love story" tra docenti, consumate all'interno delle mura scolastiche, faccia pure: aumenterebbe il numero dei lettori o venderebbe più copie. Questione di etica..…»

Il Presidente del Consiglio di Istituto
Michele Visaggi




Al Polo Liceale "Valente", guidato dalla dirigente Anna Maria Allegretta, abbiamo toccato nervi scoperti. Non si spiega diversamente l'ostinazione con cui la dirigenza dell'istituto scolastico continua a puntare fucili contro TerlizziViva sparando per lo più insulti gratuiti. Lo dimostra la lunghissima e velenosa nota firmata dal presidente del Consiglio di Istituto Michele Visaggi che, per senso di correttezza, abbiamo pubblicato (ovviamente a beneficio di chi fosse dotato della santissima pazienza per arrivare fino in fondo). Come un animale ferito che ringhia pure a chi si avvicina per aiutarlo.

Qui ci limitiamo a dire che tutto quanto riportato nei nostri articoli è opportunamente documentato da registrazioni video, audio e da altre testimonianze dirette. Prendiamo atto però che non tutti sono in grado di comprendere la differenza tra informare e "cavalcare la protesta".

La verità è che non coviamo ostilità contro il Polo Liceale "Valente". E' fastidioso pensare che, fuori da queste righe, il nostro lavoro possa essere scambiato per una guerra contro qualcuno. Al contrario, siamo certi, senza ipocrisie, che tutti i docenti del Polo Liceale, compresa la dirigente, lavorino per l'esclusivo bene dei ragazzi. Il presupposto su cui poggia il nostro lavoro sta nelle professionalità, rispettabilità e buona fede che riconosciamo a priori in chi ci sta di fronte. Noi ragioniamo così.

Ma le arzigogolate parole del presidente del consiglio d'istituto - che dicono tanto, ma non chiariscono nulla - ci costringono ancora una volta a ribadire che i maestrini non ci piacciono. Quelli capaci solo di adulare se stessi, che credono di poter insegnare e bacchettare e dare voti e mettere a tacere anche fuori da scuola, alla fine rischiano di somigliare ai proverbiali "ciucci e presuntosi". Sicché, dalla signora Allegretta e dal signor Visaggi da ora in poi non accetteremo più lezioni né di etica, né tantomeno di giornalismo.

Cosimo de Gioia
(Direttore Responsabile TerlizziViva.it)