Il DDL Zan non passa. La rabbia de La Corrente e la soddisfazione di Marcello Gemmato
Posizioni opposte dopo la votazione al Senato
giovedì 28 ottobre 2021
Il DDL Zan sull'omotransfobia non passa al Senato della Repubblica. 154 voti a favore, 131 contrari e due astenuti hanno fatto passare la cosiddetta "tagliola" chiesta da Lega e Fratelli d'Italia che prevedeva di votare direttamente il testo, che sarà quindi rimandato in Commissione. Il voto si è svolto a scrutinio segreto.
Rabbia e sgomento sono stati espressi da molte forze di sinistra ed associazioni che hanno apertamente parlato di schiaffo ai diritti umani, mentre a destra e nel mondo cattolico più conservatore c'è chi esulta. Perplessità erano state esposte da alcuni giuristi, inoltre, per la definizione di "identità di genere", col rischio di configurare un reato di opinione che rimanderebbe a tempi bui e per la normativa che introdurrebbe il "gender" anche nelle scuole statali e paritarie.
Posizioni distanti, dunque, che anche a Terlizzi hanno diviso le forze in campo e l'opinione pubblica, in realtà in larga parte distratta da altre tematiche.
L'Italia di questi soggetti - è la posizione amara - non vuole dotarsi di misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale e all'identità di genere. Questo è schifoso!
L'Italia delle Destre e di chi a loro ammicca senza neanche avere il coraggio di metterci la faccia è discriminatoria!», hanno concluso da La Corrente.
Rabbia e sgomento sono stati espressi da molte forze di sinistra ed associazioni che hanno apertamente parlato di schiaffo ai diritti umani, mentre a destra e nel mondo cattolico più conservatore c'è chi esulta. Perplessità erano state esposte da alcuni giuristi, inoltre, per la definizione di "identità di genere", col rischio di configurare un reato di opinione che rimanderebbe a tempi bui e per la normativa che introdurrebbe il "gender" anche nelle scuole statali e paritarie.
Posizioni distanti, dunque, che anche a Terlizzi hanno diviso le forze in campo e l'opinione pubblica, in realtà in larga parte distratta da altre tematiche.
DURISSIMA LA CORRENTE
Dal movimento civico di sinistra sono arrivati gli strali per chi ha esultato nelle scorse ore, anche in Senato, come si trattasse di una partita di pallone: «Abbiamo visto esultare in aula improbabili e incivili senatori complici di aver affossato il DDL Zan - hanno scritto -. Hanno esultato perché sono riusciti con il voto segreto (decisivi i franchi tiratori nel centrosinistra, mentre la destra è stata compatta, ndr) nell'intento di togliere un diritto a un concittadino: quello di essere rispettato! Terremo memoria di queste scene!L'Italia di questi soggetti - è la posizione amara - non vuole dotarsi di misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale e all'identità di genere. Questo è schifoso!
L'Italia delle Destre e di chi a loro ammicca senza neanche avere il coraggio di metterci la faccia è discriminatoria!», hanno concluso da La Corrente.