Il PD al contrattacco: a cosa è dovuto l'aumento della Tari e dov'è Dimitrio?
Dura risposta del centrosinistra alle accuse di Pasquale Ranieri
giovedì 4 aprile 2019
9.56
A distanza di qualche giorno, il Partito Democratico ha scelto di rispondere pubblicamente alle accuse mosse da Pasquale Ranieri, coordinatore di Fratelli d'Italia, in merito all'assenza dei consiglieri comunali del PD durante la massima assise cittadina dello scorso 28 marzo. Nel comunicato del circolo locale viene chiaramente spiegato che «i nostri consiglieri comunali avevano condiviso in Commissione Affari Istituzionali che la seduta del Consiglio sarebbe terminata intorno alle 14.00 con il prosieguo nei giorni successivi (3 o 4 aprile) vista la loro assenza nel pomeriggio per impegni già presi».
La mancata partecipazione pomeridiana al consiglio comunale, quindi, sarebbe stata annunciata e concordata già in sede di Commissione di Affari Istituzionali. «Gli organi istituzionali nella nostra città funzionano sulla credibilità delle persone, sulla loro capacità di rendere realmente democratico, civile e trasparente il confronto politico, dando pratica concreta ai diritti previsti dal Regolamento Consiliare», commenta Michelangelo De Chirico, consigliere comunale e capogruppo PD, «Invece continuiamo ad attendere dall'amministrazione le risposte alle interpellanze, gli atti sul contenzioso, un coinvolgimento preventivo sulle scelte importanti per i cittadini».
Due, inoltre, gli interrogativi pesanti che pone all'amministrazione il centrosinistra: in primo luogo a cosa sia dovuto l'aumento TARI del 12% nonostante Terlizzi vanti formalmente «la nomea di comune riciclone»; in secondo luogo, che fine abbia fatto Fedele Dimitrio, assessore all'agricoltura e alle manutenzioni, scomparso dalla scena politica da diverso tempo, il quale sta lasciando in uno stato di incuria il mercato dei fiori.
De Chirico definisce «incommentabile» l'aumento sulla Tari, «visto che la maggioranza ha supinamente votato favorevolmente la maggiore previsione di rifiuti indifferenziati che i terlizzesi produrranno fino a dicembre, senza neanche provare a sensibilizzare la cittadinanza su questo "rischio" non ancora verificato».
Si chiede, inoltre retoricamente, «Dunque, previsioni pessimiste senza contromisure o errate previsioni degli anni precedenti, anch'esse tutte votate alla cieca? Non è un caso che il personale resta sempre lo stesso e, quindi, insufficiente a tenere pulita la città. Si scaricano le colpe dell'aumento sulla Regione ma si dimentica che le politiche ambientali comunali non hanno fatto nulla per ottimizzare i costi, come invece verificato in molte città dell'area metropolitana soggette ai medesimi trattamenti regionali».
Dura l'invettiva che De Chirico rivolge a Fedele Dimitrio, sottolineando che la sua assenza sul territorio sta apportando gravi e numerosi disagi ai cittadini e agli agricoltori. «La responsabilità politica è tutta del sindaco perché ha delegato un suo ex consigliere senza competenze nel settore, pur di depotenziarlo non solo con i numeri in consiglio comunale ma anche elettoralmente per le evidenti incapacità amministrative».
La mancata partecipazione pomeridiana al consiglio comunale, quindi, sarebbe stata annunciata e concordata già in sede di Commissione di Affari Istituzionali. «Gli organi istituzionali nella nostra città funzionano sulla credibilità delle persone, sulla loro capacità di rendere realmente democratico, civile e trasparente il confronto politico, dando pratica concreta ai diritti previsti dal Regolamento Consiliare», commenta Michelangelo De Chirico, consigliere comunale e capogruppo PD, «Invece continuiamo ad attendere dall'amministrazione le risposte alle interpellanze, gli atti sul contenzioso, un coinvolgimento preventivo sulle scelte importanti per i cittadini».
Due, inoltre, gli interrogativi pesanti che pone all'amministrazione il centrosinistra: in primo luogo a cosa sia dovuto l'aumento TARI del 12% nonostante Terlizzi vanti formalmente «la nomea di comune riciclone»; in secondo luogo, che fine abbia fatto Fedele Dimitrio, assessore all'agricoltura e alle manutenzioni, scomparso dalla scena politica da diverso tempo, il quale sta lasciando in uno stato di incuria il mercato dei fiori.
De Chirico definisce «incommentabile» l'aumento sulla Tari, «visto che la maggioranza ha supinamente votato favorevolmente la maggiore previsione di rifiuti indifferenziati che i terlizzesi produrranno fino a dicembre, senza neanche provare a sensibilizzare la cittadinanza su questo "rischio" non ancora verificato».
Si chiede, inoltre retoricamente, «Dunque, previsioni pessimiste senza contromisure o errate previsioni degli anni precedenti, anch'esse tutte votate alla cieca? Non è un caso che il personale resta sempre lo stesso e, quindi, insufficiente a tenere pulita la città. Si scaricano le colpe dell'aumento sulla Regione ma si dimentica che le politiche ambientali comunali non hanno fatto nulla per ottimizzare i costi, come invece verificato in molte città dell'area metropolitana soggette ai medesimi trattamenti regionali».
Dura l'invettiva che De Chirico rivolge a Fedele Dimitrio, sottolineando che la sua assenza sul territorio sta apportando gravi e numerosi disagi ai cittadini e agli agricoltori. «La responsabilità politica è tutta del sindaco perché ha delegato un suo ex consigliere senza competenze nel settore, pur di depotenziarlo non solo con i numeri in consiglio comunale ma anche elettoralmente per le evidenti incapacità amministrative».