Il piccolo Felice, "il gigante contro la farfalla": forse tra un mese il trapianto di midollo
Ottimismo per la terapia che il piccolo dovrà affrontare negli Stati Uniti
sabato 7 ottobre 2017
7.48
C'è grande ottimismo attorno alla vicenda del picco Felice Guastamacchia, il bimbo di Terlizzi affetto da da una grave forma di epidermolisi bollosa distrofica che ha commosso tutta Italia. Continua la spola tra Terlizzi e Minneapolis (Stati Uniti), continuano i consulti tra la famiglia del piccolo e il dottor Jakub Tolar, dell'Università del Minnesota, il medico che sta studiando la terapia innovativa (ma sperimentale) su cui hanno riposto le loro speranza i genitori di Felice… continua la speranza.
Ottimismo sì, tanto più che tra un mese potrebbe essere il momento buono per un trapianto di midollo osseo. A confermarlo sono gli stessi genitori e lo zio di Felice che sulla pagina Facebook "Help4Felice" raccontano come è andata l'ultimo incontro con lo specialista americano: «Oggi abbiamo potuto rivolgergli tutte le domande più assillanti e lui, con pazienza, ci ha fugato tutti i dubbi addirittura spiegandoci, proprio come si fa con i più piccini, le tappe di questo nuovo protocollo di cui hanno beneficiato 11 bambini che stanno tutti bene.
Siamo pronti. Forse fra un mese dovremo tornare per fare il trapianto. Dovremo tornare con la nostra valigia piena di sogni che non permetteremo s'infrangano su delle pastoie burocratiche del nostro servizio sanitario».
Ottimismo sì, tanto più che tra un mese potrebbe essere il momento buono per un trapianto di midollo osseo. A confermarlo sono gli stessi genitori e lo zio di Felice che sulla pagina Facebook "Help4Felice" raccontano come è andata l'ultimo incontro con lo specialista americano: «Oggi abbiamo potuto rivolgergli tutte le domande più assillanti e lui, con pazienza, ci ha fugato tutti i dubbi addirittura spiegandoci, proprio come si fa con i più piccini, le tappe di questo nuovo protocollo di cui hanno beneficiato 11 bambini che stanno tutti bene.
Siamo pronti. Forse fra un mese dovremo tornare per fare il trapianto. Dovremo tornare con la nostra valigia piena di sogni che non permetteremo s'infrangano su delle pastoie burocratiche del nostro servizio sanitario».