Il terlizzese Giuseppe De Noia è il nuovo presidente nazionale di ANABIO-Cia
L’imprenditore agricolo al vertice dell’associazione che rappresenta l’agricoltura biologica
giovedì 8 dicembre 2022
Giuseppe De Noia è il nuovo presidente nazionale di Anabio, l'associazione per l'agricoltura biologica promossa da CIA-Agricoltori Italiani. Imprenditore pugliese, 51enne originario di Terlizzi, è stato proclamato oggi, mercoledì 7 dicembre 2022, durante l'Assemblea tenutasi a Roma. Resterà in carica per i prossimi quattro anni.
Attualmente, Giuseppe De Noia ricopre anche l'incarico di presidente di Cia Levante, declinazione di CIA Agricoltori Italiani di Puglia per l'area Bari-Bat, oltre a far parte del Comitato di gestione e amministrazione del Distretto florovivaistico e del cibo di Puglia e del consiglio della Camera di Commercio di Bari in rappresentanza del settore primario.
De Noia è il titolare di un'azienda olivicola e vitivinicola, in conduzione biologica e certificata, a cui affianca la coltivazione di ciliegie e fiorone Domenico Tauro, prodotto tutelato in biodiversità.
«È un grande onore, per me, ricoprire il ruolo di presidente nazionale di Anabio-CIA. L'Italia oggi è chiamata a difendere un importante primato nel settore biologico - ha detto De Noia - Il nostro Paese, infatti, vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale (17 per cento), a fronte di una media europea ancora ferma al 9 per cento. Tuttavia è ancora lontana dall'obiettivo del 25 per cento indicato dal Green Deal per il 2030».
Il target del 25% «si può centrare, arrivando a toccare i tre milioni di ettari coltivati a bio dagli attuali 2,2 milioni», ma per farlo, ha aggiunto De Noia, «dobbiamo informare e sostenere le aziende agricole affinché beneficino appieno di tutti i nuovi strumenti, normativi ed economici, necessari per affrontare la crisi globale e diventare davvero protagonisti e custodi della transizione verde in agricoltura, coniugando ovviamente la sostenibilità alla produttività e alla sicurezza alimentare».
Per il neo presidente di Anabio-Cia, quindi, il nuovo quadro normativo in materia, con il Regolamento Ue da un lato e la legge nazionale sul biologico dall'altra, così come le cospicue risorse stanziate per il comparto, quasi tre miliardi di euro nei prossimi cinque anni, «dovranno fare da spinta per una ulteriore crescita del settore, soprattutto in una fase come questa, segnata prima dalla pandemia e ora dalla guerra, con i rincari dell'energia e delle materie prime e l'inflazione alta». Tutte emergenze che hanno conseguenze anche sul biologico, sia per le aziende affogate dai costi di produzione triplicati, sia per le famiglie, con i consumi domestici di bio scesi per la prima volta (-0,8 per cento) nell'ultimo anno.
Al neo presidente di Anabio, sono arrivate le congratulazioni del presidente regionale e vicepresidente nazionale CIA, Gennaro Sicolo.
«Questa elezione rappresenta un nuovo importante attestato di stima rivolto alla Cia Puglia e all'imprenditoria agricola pugliese. Si tratta di un riconoscimento che va condiviso con il territorio pugliese, del quale evidentemente sono stati compresi appieno il peso specifico all'interno del comparto agricolo italiano e lo spirito propositivo volto a stimolare idee, progetti e istanze a favore di tutta la categoria». Il biologico resta un settore strategico per l'agricoltura e la transizione verde.
Attualmente, Giuseppe De Noia ricopre anche l'incarico di presidente di Cia Levante, declinazione di CIA Agricoltori Italiani di Puglia per l'area Bari-Bat, oltre a far parte del Comitato di gestione e amministrazione del Distretto florovivaistico e del cibo di Puglia e del consiglio della Camera di Commercio di Bari in rappresentanza del settore primario.
De Noia è il titolare di un'azienda olivicola e vitivinicola, in conduzione biologica e certificata, a cui affianca la coltivazione di ciliegie e fiorone Domenico Tauro, prodotto tutelato in biodiversità.
«È un grande onore, per me, ricoprire il ruolo di presidente nazionale di Anabio-CIA. L'Italia oggi è chiamata a difendere un importante primato nel settore biologico - ha detto De Noia - Il nostro Paese, infatti, vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale (17 per cento), a fronte di una media europea ancora ferma al 9 per cento. Tuttavia è ancora lontana dall'obiettivo del 25 per cento indicato dal Green Deal per il 2030».
Il target del 25% «si può centrare, arrivando a toccare i tre milioni di ettari coltivati a bio dagli attuali 2,2 milioni», ma per farlo, ha aggiunto De Noia, «dobbiamo informare e sostenere le aziende agricole affinché beneficino appieno di tutti i nuovi strumenti, normativi ed economici, necessari per affrontare la crisi globale e diventare davvero protagonisti e custodi della transizione verde in agricoltura, coniugando ovviamente la sostenibilità alla produttività e alla sicurezza alimentare».
Per il neo presidente di Anabio-Cia, quindi, il nuovo quadro normativo in materia, con il Regolamento Ue da un lato e la legge nazionale sul biologico dall'altra, così come le cospicue risorse stanziate per il comparto, quasi tre miliardi di euro nei prossimi cinque anni, «dovranno fare da spinta per una ulteriore crescita del settore, soprattutto in una fase come questa, segnata prima dalla pandemia e ora dalla guerra, con i rincari dell'energia e delle materie prime e l'inflazione alta». Tutte emergenze che hanno conseguenze anche sul biologico, sia per le aziende affogate dai costi di produzione triplicati, sia per le famiglie, con i consumi domestici di bio scesi per la prima volta (-0,8 per cento) nell'ultimo anno.
Al neo presidente di Anabio, sono arrivate le congratulazioni del presidente regionale e vicepresidente nazionale CIA, Gennaro Sicolo.
«Questa elezione rappresenta un nuovo importante attestato di stima rivolto alla Cia Puglia e all'imprenditoria agricola pugliese. Si tratta di un riconoscimento che va condiviso con il territorio pugliese, del quale evidentemente sono stati compresi appieno il peso specifico all'interno del comparto agricolo italiano e lo spirito propositivo volto a stimolare idee, progetti e istanze a favore di tutta la categoria». Il biologico resta un settore strategico per l'agricoltura e la transizione verde.