Martedì di Passione, per le strade di Terlizzi la Via Crucis cittadina: il racconto
La preghiera è stata guidata dal vescovo Domenico Cornacchia
mercoledì 16 aprile 2025
9.03
Si è svolta nel corso della serata di martedì 15 aprile, con partenza alle ore 19.30 da viale Roma, nei pressi della scuola don Pietro Pappagallo, la via Crucis cittadina, guidata dal vescovo della diocesi S.E. Mons. Domenico Cornacchia. L'animazione di questa edizione, è stata a cura di don Francesco De Lucia parroco del SS. Crocifisso e dalla sua comunità parrocchiale.
Sono stati molti i fedeli che hanno deciso di sfidare il forte vento durato tutta la giornata e riunirsi tra le strade della vita quotidiana; nella tradizione del Martedì Santo che si è rinnovata in un cammino fatto di silenzi, di preghiera, di speranza, ripercorrendo le 14 stazioni. Un riflesso delle nostre fatiche, delle nostre croci, delle nostre cadute, ma anche l'invito a rialzarci a continuare a credere che ogni passo fatto con fede ci conduce alla luce della Risurrezione.
Emblematica in tal senso la lettura della settima stazione a rivelare quasi la condizione umana: «Nella tua seconda caduta o Gesù riconosciamo tante nostre situazioni che sembrano senza via d'uscita. Tra queste quelle derivanti dai pregiudizi e dall'odio che induriscono i nostri cuori e conducono a tanti conflitti. Siano illuminate le coscienze di tutti gli uomini e dei credenti, affinché riconoscano nonostante le divergenze umane e religiose che un raggio di verità illumina tutti gli uomini». A questo il vescovo Cornacchia ha voluto legare una preghiera a sostegno delle nostre famiglie, affinché siano sempre dei presidi di pace. Durante il percorso non sono mancate le suppliche per i malati, per i sofferenti, per i poveri per gli uomini vittime di dipendenza, affinché trovino la pace interiore.
Un cammino semplice e intenso, che ha condotto i devoti nel cuore della città, laddove ci sono tutti i frastuoni e le corse della quotidianità, a meditare.
Viale Roma, corso Vittorio Emanuele II, piazza Cavour, corso Umberto, via don Tonino Bello, con la lettura delle 14 stazioni di orazioni (due per parrocchia) a cadenzare la celebrazione della Passione e Morte di Cristo.
La chiusura, sul sagrato della Concattedrale di San Michele Arcangelo, con i ringraziamenti da parte del vescovo Cornacchia ai presenti ed un invito al silenzio, «tacciano in questi giorni le radio, le tv, i telefonini. Preghiamo. Preghiamo per la pace, affinché il cuore impietrito di tanti sia al servizio della pace e della misericordia. Una preghiera per i giovani, a loro sia riservato un mondo più saggio, più sereno».
Tra le immagini di speranza emerse durante la serata, il vescovo ha voluto sottolineare la presenza di diversi bambini arrivati al termine della via Crucis tra le braccia dei loro genitori.
La serata si è conclusa con la preghiera dell'Ave Maria dedicata alla vergine Santissima di Sovereto.
Sono stati molti i fedeli che hanno deciso di sfidare il forte vento durato tutta la giornata e riunirsi tra le strade della vita quotidiana; nella tradizione del Martedì Santo che si è rinnovata in un cammino fatto di silenzi, di preghiera, di speranza, ripercorrendo le 14 stazioni. Un riflesso delle nostre fatiche, delle nostre croci, delle nostre cadute, ma anche l'invito a rialzarci a continuare a credere che ogni passo fatto con fede ci conduce alla luce della Risurrezione.
Emblematica in tal senso la lettura della settima stazione a rivelare quasi la condizione umana: «Nella tua seconda caduta o Gesù riconosciamo tante nostre situazioni che sembrano senza via d'uscita. Tra queste quelle derivanti dai pregiudizi e dall'odio che induriscono i nostri cuori e conducono a tanti conflitti. Siano illuminate le coscienze di tutti gli uomini e dei credenti, affinché riconoscano nonostante le divergenze umane e religiose che un raggio di verità illumina tutti gli uomini». A questo il vescovo Cornacchia ha voluto legare una preghiera a sostegno delle nostre famiglie, affinché siano sempre dei presidi di pace. Durante il percorso non sono mancate le suppliche per i malati, per i sofferenti, per i poveri per gli uomini vittime di dipendenza, affinché trovino la pace interiore.
Un cammino semplice e intenso, che ha condotto i devoti nel cuore della città, laddove ci sono tutti i frastuoni e le corse della quotidianità, a meditare.
Viale Roma, corso Vittorio Emanuele II, piazza Cavour, corso Umberto, via don Tonino Bello, con la lettura delle 14 stazioni di orazioni (due per parrocchia) a cadenzare la celebrazione della Passione e Morte di Cristo.
La chiusura, sul sagrato della Concattedrale di San Michele Arcangelo, con i ringraziamenti da parte del vescovo Cornacchia ai presenti ed un invito al silenzio, «tacciano in questi giorni le radio, le tv, i telefonini. Preghiamo. Preghiamo per la pace, affinché il cuore impietrito di tanti sia al servizio della pace e della misericordia. Una preghiera per i giovani, a loro sia riservato un mondo più saggio, più sereno».
Tra le immagini di speranza emerse durante la serata, il vescovo ha voluto sottolineare la presenza di diversi bambini arrivati al termine della via Crucis tra le braccia dei loro genitori.
La serata si è conclusa con la preghiera dell'Ave Maria dedicata alla vergine Santissima di Sovereto.