Inaugurata ieri sera la Casa della Comunità Civica
La sede è quella di Città Civile
domenica 5 marzo 2017
8.41
Taglio del nastro ieri sera per la "Casa" della Comunità Civica, la grande coalizione elettorale a sostegno di Pasquale Vitagliano che, ad oggi, vanta il supporto di Città Civile, La Corrente, Impegno Civico, UDC, Agricoltura e Floricultura, Cantieri dal basso e gli ultimi entrati, i Verdi. La sede del comitato elettorale coincide con quella di Città Civile, in Corso Vittorio Emanuele, compagine politica di appartenenza dello stesso Vitagliano: a ufficializzare il tutto, la nuova targa, scoperta a fine serata, segno identificativo dell'intesa raggiunta tra le diverse forze.
«In un'inedita ed epocale operazione di inclusione», Vitagliano si è rivolto ai suoi sostenitori all'esterno della sede di Città Civile, per strada, tra la gente, a sottolineare simbolicamente la sua visione aperta di relazionarsi con il paese: «È un modo di fare politica estroverso. Preferiamo stare fuori, a contatto con i cittadini. A differenza di altri, non ci chiudiamo nella sede in modo ambiguo prediligendo alcuni ingressi. Noi vorremmo che il municipio fosse estroverso e non come un fortino arroccato».
Vitagliano interpreta costruttivamente la sua voglia di mettersi in gioco, motivando così, ancora una volta, la scelta della terza candidatura. «Sono qui perché ci siete voi. Oggi uno dei temi predominanti è la precarietà, l'instabilità: nulla dura più Noi siamo pronti a cambiare il verso, a dare senso al tempo. Inoltre, come i vecchi politici si arrogano il diritto di stazionare sulle loro poltrone, anche noi godiamo dello stesso diritto: siamo come il giorno che segue la notte, siamo ancora qui». In altre parole, la tenacia e la perseveranza di Vitagliano si riverberano sul paese quasi che il suo amore per la politica fosse «il canto libero e la colonna sonora» di Terlizzi.
Il candidato sindaco vuole fare della nostra città un «marchio esportabile in tutta Italia per la condotta di buona amministrazione, partecipata e condivisa», cercando, dunque, di risollevare le sorti del paese dalla persistenza di una condizione «catatonica». «Siamo partiti dal programma elettorale. Questo è già un esempio positivo di buona amministrazione. Non faremo una campagna elettorale contro qualcuno».
Vitagliano, inoltre, fa leva su di un termine martoriato in politica, la «responsabilità» degli amministratori. Spiega, in maniera velata, perché non sia stato possibile attuare l'accordo con la compagine politica del centro sinistra, «perché altri stavano con Gemmato» e strizza l'occhiolino a Michele Berardi, ex consigliere comunale del Partito Democratico, presente all'evento e al quale rivolge parole affettuose dalla forte valenza emblematica «Michele, l'apparentamento lo faccio oggi con te!».
Con indosso una maglietta, donatagli a inizio serata, del poeta Rocco Scotellaro, Vitagliano permea di poesia l'assemblea con i cittadini «Siamo una nave e in questa nave siamo tutti capitani. Nessuno con noi dovrà più battersi per esercitare un diritto che purtroppo normalmente passa come un favore».
«In un'inedita ed epocale operazione di inclusione», Vitagliano si è rivolto ai suoi sostenitori all'esterno della sede di Città Civile, per strada, tra la gente, a sottolineare simbolicamente la sua visione aperta di relazionarsi con il paese: «È un modo di fare politica estroverso. Preferiamo stare fuori, a contatto con i cittadini. A differenza di altri, non ci chiudiamo nella sede in modo ambiguo prediligendo alcuni ingressi. Noi vorremmo che il municipio fosse estroverso e non come un fortino arroccato».
Vitagliano interpreta costruttivamente la sua voglia di mettersi in gioco, motivando così, ancora una volta, la scelta della terza candidatura. «Sono qui perché ci siete voi. Oggi uno dei temi predominanti è la precarietà, l'instabilità: nulla dura più Noi siamo pronti a cambiare il verso, a dare senso al tempo. Inoltre, come i vecchi politici si arrogano il diritto di stazionare sulle loro poltrone, anche noi godiamo dello stesso diritto: siamo come il giorno che segue la notte, siamo ancora qui». In altre parole, la tenacia e la perseveranza di Vitagliano si riverberano sul paese quasi che il suo amore per la politica fosse «il canto libero e la colonna sonora» di Terlizzi.
Il candidato sindaco vuole fare della nostra città un «marchio esportabile in tutta Italia per la condotta di buona amministrazione, partecipata e condivisa», cercando, dunque, di risollevare le sorti del paese dalla persistenza di una condizione «catatonica». «Siamo partiti dal programma elettorale. Questo è già un esempio positivo di buona amministrazione. Non faremo una campagna elettorale contro qualcuno».
Vitagliano, inoltre, fa leva su di un termine martoriato in politica, la «responsabilità» degli amministratori. Spiega, in maniera velata, perché non sia stato possibile attuare l'accordo con la compagine politica del centro sinistra, «perché altri stavano con Gemmato» e strizza l'occhiolino a Michele Berardi, ex consigliere comunale del Partito Democratico, presente all'evento e al quale rivolge parole affettuose dalla forte valenza emblematica «Michele, l'apparentamento lo faccio oggi con te!».
Con indosso una maglietta, donatagli a inizio serata, del poeta Rocco Scotellaro, Vitagliano permea di poesia l'assemblea con i cittadini «Siamo una nave e in questa nave siamo tutti capitani. Nessuno con noi dovrà più battersi per esercitare un diritto che purtroppo normalmente passa come un favore».