Cimitero, la benedizione di 72 nuovi ossari e 648 loculi / TUTTE LE FOTO
Il vescovo mons. Cornacchia: «Seppellire dignitosamente i nostri cari è un'opera misericordiosa»
domenica 5 marzo 2017
7.16
Si è celebrata ieri mattina la cerimonia inaugurale dei 72 nuovi ossari e 648 nuovi loculi che occupano nei pressi della zona monumentale una nuova porzione del cimitero, mai utilizzata in passato per inumazioni o altre forme di sepoltura: «sobrietà» e «semplicità» le parole chiave dell'opera pubblica realizzata dall'impresa Vendola Luigi S.r.l Costruzioni.
«Il cimitero è intriso della storia della nostra comunità. I lavori di ampliamento sono stati portati a termine dopo un lungo periodo di procedure un po'sofferte, a partire dal 2013, sempre però nel massimo rispetto della legge» commenta il sindaco Ninni Gemmato «Quanto realizzato rappresenta un'evoluzione del concetto di vivibilità all'interno di un luogo sacro come questo». Anche l'architetto Francesco Gianferrini, Dirigente del Settore Servizi Tecnici, ha sottolineato come la complessità delle procedure abbia richiesto necessariamente un'attiva «partecipazione» lavorativa da parte dei coinvolti nella realizzazione dell'opera pubblica.
Dopo un primo momento di raccoglimento nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, una processione presenziata dalle autorità politiche e militari, nonché dai cittadini interessati che vi hanno preso parte, è giunta sul luogo della benedizione, tenuta solennemente dal vescovo Mons. Domenico Cornacchia, assistito dal vicario di Terlizzi, Don Roberto De Bartolo, e dal cappellano del cimitero, Don Giovanni de Nicolo. «Oggi è una giornata importante per noi. Così come cerchiamo un'abitazione dignitosa qui sulla terra, allo stesso modo seppellire dignitosamente i nostri cari è un'opera misericordiosa» esordisce il Monsignore «Benediciamo le nuove case dove riposeranno le spoglie mortali dei defunti: anch'esse rappresentano una sistemazione temporanea, perché la nostra vera casa è la vita eterna. Ringraziamo le maestranze, i progettisti e tutti coloro che con spirito di abnegazione hanno reso possibile la realizzazione di un'area più umana e decorosa per i defunti».
Molto emozionata l'architetto Mariangela Galliani che si è espressa a nome di tutta l'equipe coinvolta nel lavoro. «Il nostro obiettivo è stato quello di lasciare un segno indelebile in un posto che rappresenta il luogo della memoria. Abbiamo rispettato le preesistenze storiche e, allo stesso tempo, abbiamo scelto un materiale, il marmo, che impreziosisse l'opera».
Al termine del rito commemorativo, il vescovo Cornacchia è stato accompagnato a visitare la cappella di Don Pietro Pappagallo, nostro compaesano martire delle Fosse Ardeatine. Ed è proprio nelle battute finali della mattinata che alcune cittadine hanno esternato animose rimostranze contro l'operato dell'Amministrazione, appellandosi alla clemenza del vescovo: l'oggetto del contendere, a detta delle donne, la concessione di loculi, secondo certi parametri, in virtù dei diritti esercitati dalla sorella disabile. Un storia tormentata, dunque, quella del cimitero, che continua in alcuni casi a sfociare in piccole "bagarre". Il sindaco, comunque, si è rivelato disponibile a risolvere la faccenda in apposita sede.
Cinzia Urbano
foto di Cosma Cacciapaglia
«Il cimitero è intriso della storia della nostra comunità. I lavori di ampliamento sono stati portati a termine dopo un lungo periodo di procedure un po'sofferte, a partire dal 2013, sempre però nel massimo rispetto della legge» commenta il sindaco Ninni Gemmato «Quanto realizzato rappresenta un'evoluzione del concetto di vivibilità all'interno di un luogo sacro come questo». Anche l'architetto Francesco Gianferrini, Dirigente del Settore Servizi Tecnici, ha sottolineato come la complessità delle procedure abbia richiesto necessariamente un'attiva «partecipazione» lavorativa da parte dei coinvolti nella realizzazione dell'opera pubblica.
Dopo un primo momento di raccoglimento nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, una processione presenziata dalle autorità politiche e militari, nonché dai cittadini interessati che vi hanno preso parte, è giunta sul luogo della benedizione, tenuta solennemente dal vescovo Mons. Domenico Cornacchia, assistito dal vicario di Terlizzi, Don Roberto De Bartolo, e dal cappellano del cimitero, Don Giovanni de Nicolo. «Oggi è una giornata importante per noi. Così come cerchiamo un'abitazione dignitosa qui sulla terra, allo stesso modo seppellire dignitosamente i nostri cari è un'opera misericordiosa» esordisce il Monsignore «Benediciamo le nuove case dove riposeranno le spoglie mortali dei defunti: anch'esse rappresentano una sistemazione temporanea, perché la nostra vera casa è la vita eterna. Ringraziamo le maestranze, i progettisti e tutti coloro che con spirito di abnegazione hanno reso possibile la realizzazione di un'area più umana e decorosa per i defunti».
Molto emozionata l'architetto Mariangela Galliani che si è espressa a nome di tutta l'equipe coinvolta nel lavoro. «Il nostro obiettivo è stato quello di lasciare un segno indelebile in un posto che rappresenta il luogo della memoria. Abbiamo rispettato le preesistenze storiche e, allo stesso tempo, abbiamo scelto un materiale, il marmo, che impreziosisse l'opera».
Al termine del rito commemorativo, il vescovo Cornacchia è stato accompagnato a visitare la cappella di Don Pietro Pappagallo, nostro compaesano martire delle Fosse Ardeatine. Ed è proprio nelle battute finali della mattinata che alcune cittadine hanno esternato animose rimostranze contro l'operato dell'Amministrazione, appellandosi alla clemenza del vescovo: l'oggetto del contendere, a detta delle donne, la concessione di loculi, secondo certi parametri, in virtù dei diritti esercitati dalla sorella disabile. Un storia tormentata, dunque, quella del cimitero, che continua in alcuni casi a sfociare in piccole "bagarre". Il sindaco, comunque, si è rivelato disponibile a risolvere la faccenda in apposita sede.
Cinzia Urbano
foto di Cosma Cacciapaglia