Intervista alla candidata al Consiglio Regionale Vittoria Allegretti
Terlizzese doc, si presenta nella lista di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni per Fitto Presidente
venerdì 18 settembre 2020
19.27
Schietta e sorridente. Vittoria Allegretti, vice presidente del Consiglio comunale, è fatta così: le fatiche di una lunga campagna elettorale per le regionali non riescono a cancellare la sua allegria, il desiderio di dire sempre come stanno le cose, senza filtri, senza timori.
La candidata di Fratelli d'Italia sorride al fianco dei giovanissimi che hanno deciso di accompagnarla in questa avventura, ma si commuove anche quando i floricoltori terlizzesi le consegnano una lettera di ringraziamento per l'impegno dimostrato in questi ultimi anni.
Vittoria Allegretti, ultimo giorno di campagna elettorale: come si sente?
Felicemente stanca. È stata un'avventura straordinaria che mi ha fatto ritrovare tanti amici e scoprire volti nuovi, soprattutto giovani che hanno voglia di mettersi in gioco e di dare un contributo al proprio territorio.
Che cosa ha raccontato a queste persone?
Come al solito non usato mezze parole, ho detto solo la verità. Tra Molfetta, Terlizzi, Corato, Ruvo e Giovinazzo non abbiamo ancora una rianimazione, non abbiamo una terapia intensiva coronarica, se uno avesse un attacco di cuore dovrebbe correre chissà dove per trovare un posto libero e rischierebbe seriamente di perdere la vita. Le liste di attesa si sono allungate e, in piena emergenza Covid, ci hanno pure chiuso l'ospedale e il Pronto Soccorso. Io davvero non ho parole.
Alle persone che ho incontrato ho detto solo che questa è l'ultima possibilità che abbiamo per cambiare le cose, altrimenti per i nostri figli non ci sarà futuro. La scelta è semplice: da una parte abbiamo Vendola ed Emiliano che ti tolgono tutto e lo fanno mentre ti sorridono. Dall'altra parte abbiamo la serietà e la competenza di Fitto.
Fitto però non ha lasciato bei ricordi a Terlizzi.
I partiti di centrosinistra hanno usato questa strategia: tirare fuori la storia di Fitto e di Terlizzi, di quello che accadde 15 anni fa. Hanno tirato fuori dagli armadi le emozioni di quell'epoca in modo che il dibattito si concentrasse sul passato e si evitasse di affrontare il presente.
Lei dice?
Ci faccia caso: ha trovato sui social un solo esponente del centrosinistra che argomentasse sul piano di riordino ospedaliero firmato da Emiliano? Nessuno.
Per loro è stato più facile tirare la foto vecchia delle uova marce lanciate diciotto anni fa, piuttosto che confrontarsi sul governatore attuale che ha chiuso Ospedale e Pronto Soccorso a Terlizzi non ha avuto nemmeno il coraggio di metterci piede.
Detto questo, il discorso è semplice: Fitto portò a Corato Ginecologia, Ostetricia e Pediatria. Emiliano ha chiuso tutto senza rinforzare né Molfetta, né Corato, né nulla.
Che Puglia lascia Michele Emiliano?
Oltre ai disastri della sanità, abbiamo la Xylella è arrivata a Monopoli a due passi da noi; abbiamo una Tassa Rifiuti (la TARI) che aumenta ogni anno per colpa di una Regione che in tutti non ha costruito una discarica pubblica e obbliga i comuni a portare i rifiuti solo negli impianti privati. E stiamo affrontando anche il problema delle nostre aziende agricole alle prese con i bandi del PSR tutti sbagliati e risorse economiche che rischiamo di perdere. C'è bisogno di uno scatto di reni.
Sarà per questo suo approccio alla politica, condito sempre da un sorriso, che il sindaco Ninni Gemmato le ha chiesto di candidarsi?
Ninni è una persona perbene e capace. È in prima linea h24 per Terlizzi. 'Magari lo avessimo noi un sindaco così', mi dicono tutti gli amici che vivono in altre città vicine. Chiunque arrivi nella nostra città mi dice di trovare una Terlizzi è visibilmente cresciuta, più bella, più evoluta. Quando Ninni e Marcello Gemmato mi hanno chiesto un impegno diretto con Fratelli d'Italia sono stata onorata e non ho esitato ad accettare questa sfida.
Quali sono le sue priorità?
Il settore del florovivaismo è alle prese con importanti sfide di mercato a cui si è aggiunto il dramma del Covid19. Da febbraio a giugno scorsi, durante la prima ondata dell'emergenza sanitaria, ho visto da vicino il carico di lavoro e di responsabilità di cui si è fatto carico il sindaco. Abbiamo visto donne e uomini piangere mentre portavano al macero quintali di prodotto invenduto. Insieme con Ninni ho lavorato alla riapertura del Mercato dei Fiori: una sfida straordinaria per il numero di operatori interessati e per l'impatto che questa struttura mercatale ha sulla nostra economia. Ora dobbiamo andare avanti.
Qualche idea in particolare?
Il mercato dei fiori rappresenta un polo di eccellenza per tutta la Puglia, non solo per Terlizzi. C'è necessità di mettere questo segmento dell'agricoltura al centro di politiche di internazionalizzazione e di marketing territoriale. Emiliano in questi anni ha fatto esattamente il contrario: fondi Psr sbagliati e Xylella fuori controllo.
Il florovivaismo è invece un settore che può raccordarsi bene con quello delle terrecotte e delle ceramiche, dell'artigianato in genere, ma anche del turismo, tutti asset strategici della Puglia: immagino, per esempio, a un'offerta turistica che metta insieme paesi vicini tra loro come Terlizzi, Molfetta, Ruvo, Bitonto, Giovinazzo.
In questi anni nessuno ha mai pensato a un circuito turistico "mare-terra" del Nord Barese. Sarebbe un contenitore ricchissimo di arte, cultura, paesaggio, enogastronomia, racchiuso in pochi chilometri. Perché allora non immaginare di allestire visite guidate all'interno del nostro mercato dei fiori visto che chiunque entri ci resta sempre a bocca aperta. E, a proposito dei mercato dei fiori: presto gli uffici comunali di via Italo Balbo saranno trasferiti nella nuova struttura di viale Pacecco. In quegli uffici che rimarranno vuoti si potrebbe realizzare un incubatore di start-up e imprese agricole gestite da giovani.
Su questi temi mi sono già confrontata con Raffaele Fitto e devo dire di aver trovato una sintonia totale e soprattutto un programma serio.
La candidata di Fratelli d'Italia sorride al fianco dei giovanissimi che hanno deciso di accompagnarla in questa avventura, ma si commuove anche quando i floricoltori terlizzesi le consegnano una lettera di ringraziamento per l'impegno dimostrato in questi ultimi anni.
Vittoria Allegretti, ultimo giorno di campagna elettorale: come si sente?
Felicemente stanca. È stata un'avventura straordinaria che mi ha fatto ritrovare tanti amici e scoprire volti nuovi, soprattutto giovani che hanno voglia di mettersi in gioco e di dare un contributo al proprio territorio.
Che cosa ha raccontato a queste persone?
Come al solito non usato mezze parole, ho detto solo la verità. Tra Molfetta, Terlizzi, Corato, Ruvo e Giovinazzo non abbiamo ancora una rianimazione, non abbiamo una terapia intensiva coronarica, se uno avesse un attacco di cuore dovrebbe correre chissà dove per trovare un posto libero e rischierebbe seriamente di perdere la vita. Le liste di attesa si sono allungate e, in piena emergenza Covid, ci hanno pure chiuso l'ospedale e il Pronto Soccorso. Io davvero non ho parole.
Alle persone che ho incontrato ho detto solo che questa è l'ultima possibilità che abbiamo per cambiare le cose, altrimenti per i nostri figli non ci sarà futuro. La scelta è semplice: da una parte abbiamo Vendola ed Emiliano che ti tolgono tutto e lo fanno mentre ti sorridono. Dall'altra parte abbiamo la serietà e la competenza di Fitto.
Fitto però non ha lasciato bei ricordi a Terlizzi.
I partiti di centrosinistra hanno usato questa strategia: tirare fuori la storia di Fitto e di Terlizzi, di quello che accadde 15 anni fa. Hanno tirato fuori dagli armadi le emozioni di quell'epoca in modo che il dibattito si concentrasse sul passato e si evitasse di affrontare il presente.
Lei dice?
Ci faccia caso: ha trovato sui social un solo esponente del centrosinistra che argomentasse sul piano di riordino ospedaliero firmato da Emiliano? Nessuno.
Per loro è stato più facile tirare la foto vecchia delle uova marce lanciate diciotto anni fa, piuttosto che confrontarsi sul governatore attuale che ha chiuso Ospedale e Pronto Soccorso a Terlizzi non ha avuto nemmeno il coraggio di metterci piede.
Detto questo, il discorso è semplice: Fitto portò a Corato Ginecologia, Ostetricia e Pediatria. Emiliano ha chiuso tutto senza rinforzare né Molfetta, né Corato, né nulla.
Che Puglia lascia Michele Emiliano?
Oltre ai disastri della sanità, abbiamo la Xylella è arrivata a Monopoli a due passi da noi; abbiamo una Tassa Rifiuti (la TARI) che aumenta ogni anno per colpa di una Regione che in tutti non ha costruito una discarica pubblica e obbliga i comuni a portare i rifiuti solo negli impianti privati. E stiamo affrontando anche il problema delle nostre aziende agricole alle prese con i bandi del PSR tutti sbagliati e risorse economiche che rischiamo di perdere. C'è bisogno di uno scatto di reni.
Sarà per questo suo approccio alla politica, condito sempre da un sorriso, che il sindaco Ninni Gemmato le ha chiesto di candidarsi?
Ninni è una persona perbene e capace. È in prima linea h24 per Terlizzi. 'Magari lo avessimo noi un sindaco così', mi dicono tutti gli amici che vivono in altre città vicine. Chiunque arrivi nella nostra città mi dice di trovare una Terlizzi è visibilmente cresciuta, più bella, più evoluta. Quando Ninni e Marcello Gemmato mi hanno chiesto un impegno diretto con Fratelli d'Italia sono stata onorata e non ho esitato ad accettare questa sfida.
Quali sono le sue priorità?
Il settore del florovivaismo è alle prese con importanti sfide di mercato a cui si è aggiunto il dramma del Covid19. Da febbraio a giugno scorsi, durante la prima ondata dell'emergenza sanitaria, ho visto da vicino il carico di lavoro e di responsabilità di cui si è fatto carico il sindaco. Abbiamo visto donne e uomini piangere mentre portavano al macero quintali di prodotto invenduto. Insieme con Ninni ho lavorato alla riapertura del Mercato dei Fiori: una sfida straordinaria per il numero di operatori interessati e per l'impatto che questa struttura mercatale ha sulla nostra economia. Ora dobbiamo andare avanti.
Qualche idea in particolare?
Il mercato dei fiori rappresenta un polo di eccellenza per tutta la Puglia, non solo per Terlizzi. C'è necessità di mettere questo segmento dell'agricoltura al centro di politiche di internazionalizzazione e di marketing territoriale. Emiliano in questi anni ha fatto esattamente il contrario: fondi Psr sbagliati e Xylella fuori controllo.
Il florovivaismo è invece un settore che può raccordarsi bene con quello delle terrecotte e delle ceramiche, dell'artigianato in genere, ma anche del turismo, tutti asset strategici della Puglia: immagino, per esempio, a un'offerta turistica che metta insieme paesi vicini tra loro come Terlizzi, Molfetta, Ruvo, Bitonto, Giovinazzo.
In questi anni nessuno ha mai pensato a un circuito turistico "mare-terra" del Nord Barese. Sarebbe un contenitore ricchissimo di arte, cultura, paesaggio, enogastronomia, racchiuso in pochi chilometri. Perché allora non immaginare di allestire visite guidate all'interno del nostro mercato dei fiori visto che chiunque entri ci resta sempre a bocca aperta. E, a proposito dei mercato dei fiori: presto gli uffici comunali di via Italo Balbo saranno trasferiti nella nuova struttura di viale Pacecco. In quegli uffici che rimarranno vuoti si potrebbe realizzare un incubatore di start-up e imprese agricole gestite da giovani.
Su questi temi mi sono già confrontata con Raffaele Fitto e devo dire di aver trovato una sintonia totale e soprattutto un programma serio.