Io, Francesco Pittò, vi racconto la mia "Notte bianca dello sport"

"Notte bianca dello sport" in programma 19 e 20 Giugno: curiosità, storia e chicche sul programma

martedì 19 maggio 2015 7.48
A cura di Carmela Rubini
E' giunta ormai alla quinta edizione la festa dello sport che negli ultimi anni ha coinvolto la cittadinanza terlizzese, dai più piccoli atleti ai più grandi tifosi e appassionati: data fissa a fine Giugno, ormai da due anni a questa parte, quella della "Notte bianca dello sport". Evento ormai in programma a palazzo di città nei giorni del 19 e 20 Giugno: coinvolte le arterie principali del paese e, in esclusiva per quest'anno, persino i confini del borgo di Sovereto.

Per l'occasione Terlizziviva.it ha avuto il piacere di intervistare l'ideatore di questa iniziativa, coinvolgente e dal punto di vista culturale e dal punto di vista turistico: Francesco Pittò, fondatore, dopo più di vent'anni trascorsi nel mondo della pallavolo, dell'Associazione Sportivamente e Fiduciario Comunale del CONI su Terlizzi, così come nominato dal Presidente Regionale del Comitato Olimpico Nazionale, Elio Sannicandro.

La "Notte Bianca dello sport"- ci ha raccontato- nasce da un'idea mia e dell'amico Corrado Bonaduce, ex Assessore allo sport. Era esattamente l'agosto del 2012, durante la premiazione della XII edizione del torneo di "American Volley": dopo un confronto, capimmo che lo sport terlizzese aveva bisogno di spazio e di qualcosa di innovativo, doveva scendere tra la gente, coinvolgendo la nostra città, facendone scoprire i talenti e al contempo le bellezze artistiche. Quella sera ci ponemmo degli obiettivi, uno dei quali fu quello di organizzare in piazza una grossa manifestazione a suggello di quanto ci eravamo detti: nel Settembre dello stesso anno, con la collaborazione del Comune di Terlizzi, del Suap, della Polizia Municipale e delle varie associazioni sportive del paese, organizzammo una manifestazione di lancio. Fu un successo e decidemmo di riproporla per altre tre volte, cercando ogni volta di renderla nuova come la prima al fine di coinvolgere sempre più gente e più sport.

Ed eccoci giunti alla quinta edizione. Cosa bolle in pentola questa volta per coinvolgere la gente e non lasciarla delusa: avete già pensato ad un programma fresco e curioso dell'evento?
Grosse novità in vista:innanzitutto vi sarà l'esordio di sport che nella nostra città sono ancora assenti, come il tiro con l'arco o il karate coreano. Inoltre, in cantiere una gara di atletica che vogliamo far partire intorno alle 23.30 dalla Torre Normanna e che coinvolga le strade centrali della nostra città, per poi giungere nella bellissima frazione di Sovereto. Stesso giro per il ritorno, che si concluderà dopo la mezzanotte a far festa in piazza, con il coinvolgimento dei dj diRadioflorlevante che suoneranno fino a notte inoltrata.

Perché proprio lo sport come tema dell'evento: non avete creduto neppure per un attimo di assumervi il rischio che non potesse piacere alla gente, che di notte bianca ha sempre avuto un'altra concezione, legata al commercio e tutt'al più a qualche spettacolo in piazza?
«A me piace scommettere e rischiare, purché lo si faccia procedendo in maniera graduale: si è partiti da una festa di fine stagione sportiva per ringraziare tutti gli atleti terlizzesi che vi hanno partecipato e si è giunti a dar vita ad un evento in cui lo sport si coniuga con la cultura. Abbiamo puntato su un concetto innovativo "Notte bianca" e ci siamo riusciti pienamente: i commercianti sono comunque parte attiva del nostro evento, in quanto vi partecipano come partners, ma i veri protagonisti del nostro evento sono i piccoli, la vera linfa dello sport del domani.

Proprio pensando ai giovani, da dirigente, tecnico, atleta e tifoso quale insegnamento daresti ai grandi che hanno il più pesante compito di educare ad una scelta i propri ragazzi, per far sì che quella scelta sia proprio lo sport?
Lo sport è vita, lo sport è aggregazione, lo sport è cultura. Quando fondammo l'Associazione Sportivamente Nel novembre ci ponemmo come primario obiettivo quello di promuovere lo sport, raccontandolo per come lo avevamo vissuto noi in prima persona. Al contempo ci ripromettemmo di non arrenderci nel perseguimento di tale ideale, qualora avessimo incontrato delle avversità sul nostro cammino, perché le partite e le gare si vincono anche in rimonta ed è più bello vincere quando non si è favoriti