Crisi Ipercoop: Molfetta tra le strutture a rischio esternalizzazione
Ieri l'incontro al ministero del lavoro
mercoledì 17 giugno 2015
9.29
Si è tenuto ieri a Roma, presso il ministero del lavoro, l'incontro tra sindacati e dirigenti Ipercoop per discutere della procedura di mobilità per 147 unità in Puglia e Basilicata.
La direzione della Coop Estense ha esposto la sua proposta: esternalizzare il reparto grocery (alimentari), in via sperimentale, nelle strutture Iper di S.Caterina, Molfetta e Brindisi per un periodo di circa 18/24 mesi utilizzando società esterne con lavoratori indiretti per il lavoro notturno. Per gli eventuali esuberi creati dalla sperimentazione, la volontà è di utilizzare un ammortizzatore sociale conservativo (Cassa integrazione straordinaria) o la trasferta temporanea dei lavoratori in altre strutture non coinvolte dalla sperimentazione. Inoltre, chiedono di sottoscrivere un accordo per la sospensione della parte economica del Contratto Integrativo aziendale (c.i.a.) con un risparmio complessivo per la cooperativa di €1.300 mila euro.
L'Accordo richiesto sarebbe con ultravigenza in quanto la sua durata è prevista fino al raggiungimento del pareggio di bilancio.
Non vi è dubbio che le proposte di coop siano peggiorative delle precedenti ma sicuramente più chiare. La posizione di rigidità espressa dall'azienda, non ha permesso di divenire ad un accordo in giornata, si sta però tentando in extremis di concordare un ulteriore proroga. Un mancato accordo, infatti, determinerebbe la chiusura della procedura di licenziamenti per 147 lavoratori.
La direzione della Coop Estense ha esposto la sua proposta: esternalizzare il reparto grocery (alimentari), in via sperimentale, nelle strutture Iper di S.Caterina, Molfetta e Brindisi per un periodo di circa 18/24 mesi utilizzando società esterne con lavoratori indiretti per il lavoro notturno. Per gli eventuali esuberi creati dalla sperimentazione, la volontà è di utilizzare un ammortizzatore sociale conservativo (Cassa integrazione straordinaria) o la trasferta temporanea dei lavoratori in altre strutture non coinvolte dalla sperimentazione. Inoltre, chiedono di sottoscrivere un accordo per la sospensione della parte economica del Contratto Integrativo aziendale (c.i.a.) con un risparmio complessivo per la cooperativa di €1.300 mila euro.
L'Accordo richiesto sarebbe con ultravigenza in quanto la sua durata è prevista fino al raggiungimento del pareggio di bilancio.
Non vi è dubbio che le proposte di coop siano peggiorative delle precedenti ma sicuramente più chiare. La posizione di rigidità espressa dall'azienda, non ha permesso di divenire ad un accordo in giornata, si sta però tentando in extremis di concordare un ulteriore proroga. Un mancato accordo, infatti, determinerebbe la chiusura della procedura di licenziamenti per 147 lavoratori.