L'addio di Terlizzi a Zio Felp

Si sono tenuti questo pomeriggio, 29 gennaio, nella Concattedrale di San Michele Arcangelo, i funerali di Davide Biscotti, il 36enne di Terlizzi morto in Savoia nel rogo del suo camper, nella notte tra il 14 ed il 15 gennaio. Era in Francia per lavorare all'interno di un vivaio. Per lui è stato proclamato un giorno di lutto cittadino ed alle esequie, oltre ai parenti straziati dal dolore, erano presenti il sindaco Ninni Gemmato e parte dell'amministrazione comunale, oltre a tantissimi giovani e giovanissimi amici del ragazzo partito dall'Italia col sogno di una vita indipendente e di un lavoro che lo portasse ad essere sempre a contatto con la natura.

Zio Felp, come era conosciuto negli ambienti rapper pugliesi dove era un personaggio amato, è stato ricordato durante l'omelia da un commosso Mons. Felice Di Molfetta, con il quale hanno concelebrato il parroco don Roberto De Bartolo e don Michele Stragapede: «Davide è vissuto due anni in più di Cristo - ha detto il prelato - anch'egli è stato un sognatore ed un innovatore. Nonostante i sogni vengano spesso infranti, occorre non perdere mai la speranza. Bisogna far nostro il lamento di Dio: il Signore, infatti, si presenta a noi come icona di coloro che gemono sotto il dolore e la prepotenza».

Poi l'invocazione: «Per coloro i quali non dovevano morire si eleva la voce stentorea del silenzio di morte donata dal Signore, perché in lui c'è umanità ed attraverso lui rinasciamo. Davide non doveva morire - è stata la sottolineatura - e la sua morte chiama in causa tutti noi».

Infine un riferimento concreto agli ideali del defunto, alla sua lotta contro ingiustizie e soprusi: «I Golia di turno possono essere sconfitti - ha concluso Mons. Di Molfetta - dai tanti piccoli Davide che fanno risplendere un cielo nuovo grazie alla loro creatività».

Intenso ed emotivamente forte il momento in cui la sorella ha letto una breve lettera rivolta a Davide: «Era energia pura - ha ricordato in lacrime -, il sentimento che lo guidava sempre era l'entusiasmo. Davide era forte, ottimista, riusciva a reinventarsi e a ricominciare. Era sincero con le persone ed amava tanto la famiglia, gli amici, le donne. Amava senza riserve né paure. Ma aveva un animo fragile e veniva ferito nel profondo e nei sentimenti. Lui però non si piangeva addosso, prendeva una penna ed un quaderno e scriveva. Tirava così fuori tutto ciò che lo soffocava perché lui, sì, era bravo con le parole. Sin da piccolo - ha ricordato - era travolgente la sua passione per la musica. Ecco, Davide va ricordato bello, sorridente, gentile, sognatore, colorato ed anticonformista. Non ha voluto mai essere schiavo del sistema. Davide ha sempre seguito i suoi sogni». Al termine di una lettura inevitabilmente segnata da commozione e dolore, nella Concattedrale di San Michele Arcangelo è partito un grande applauso a sottolineare la vicinanza dell'intera comunità a quella famiglia.

Commozione dei presenti percepibile anche all'uscita del feretro dalla chiesa madre, quando palloncini di colore giallo, il preferito dal rapper che veniva dalla città dei fiori, sono stati fatti volare dopo un collettivo "Ciao Davide".
Tanta la gente che ha voluto rendere omaggio per l'ultima volta ad una persona controcorrente, a Zio Felp che aveva un sogno nel cuore: un camper tutto suo, per girare il mondo e lavorare, scrivendo e suonando musica. Poche ma essenziali cose per potersi dire felice, consapevole dell'immenso affetto della sua famiglia che lo avrebbe accettato qualunque scelta avesse fatto nella vita.

Sotto il nostro articolo il racconto di questa dolorosa giornata negli scatti di Cosma Cacciapaglia.