L'ANPI, Città Civile e La Corrente Terlizzi ricordano i martiri delle Fosse Ardeatine
Ieri sera celebrata la memoria di don Pietro Pappagallo e Gioacchino Gesmundo
sabato 30 gennaio 2021
11.32
Era il 29 gennaio 1944 quando don Pietro Pappagallo ed il professor Gioacchino Gesmundo furono catturati dalle truppe naziste e rinchiusi nel carcere di via Tasso, a Roma. Fu quella l'anticamera per la loro morte, avvenuta per mano nazifascista solo due mesi più tardi, in marzo, nelle cave sulla via Ardeatina. Con loro perirono altre 333 italiani antifascisti.
Quei tragici fatti, nella settimana della Memoria dell'Olocausto ebraico, sinti e rom, sono stati ricordati ieri sera a Terlizzi, davanti alla stele che ricorda l'eroismo inconsapevole dei due martiri figli prediletti di questa comunità.
Grazie ad una iniziativa promossa dalla locale sezione ANPI, a cui hanno partecipato anche esponenti dei movimenti civici La Corrente e Città Civile, Terlizzi ha onorato don Pietro ed il prof. Gesmundo, vittime innocenti della follia nazi-fascista. In foto, rammentano il loro sacrificio il Consigliere comunale Giuseppe Volpe ed il suo prossimo omologo, Roberto Lusito.
Perché quel sacrificio non si trasformi in fatto lontano e perché la retorica non prevalga sull'insieme valoriale che deve tenere unita la nostra nazione, soprattutto in un periodo storico complicatissimo come quello che stiamo vivendo, è opportuno lo studio unito al ricordo, da trasmettere alle giovani generazioni. Bisogna essere capaci di continuare a portare testimonianza basandosi sulla storia che non deve essere rimossa o peggio cancellata.
La nuova Italia si fonderà anche su questo, sulla capacità dei più giovani di perpetrare ciò che gli altri, prima di loro, hanno imparato. Senza mai chiudere gli occhi sui tanti, troppi, orrori contemporanei.
Quei tragici fatti, nella settimana della Memoria dell'Olocausto ebraico, sinti e rom, sono stati ricordati ieri sera a Terlizzi, davanti alla stele che ricorda l'eroismo inconsapevole dei due martiri figli prediletti di questa comunità.
Grazie ad una iniziativa promossa dalla locale sezione ANPI, a cui hanno partecipato anche esponenti dei movimenti civici La Corrente e Città Civile, Terlizzi ha onorato don Pietro ed il prof. Gesmundo, vittime innocenti della follia nazi-fascista. In foto, rammentano il loro sacrificio il Consigliere comunale Giuseppe Volpe ed il suo prossimo omologo, Roberto Lusito.
Perché quel sacrificio non si trasformi in fatto lontano e perché la retorica non prevalga sull'insieme valoriale che deve tenere unita la nostra nazione, soprattutto in un periodo storico complicatissimo come quello che stiamo vivendo, è opportuno lo studio unito al ricordo, da trasmettere alle giovani generazioni. Bisogna essere capaci di continuare a portare testimonianza basandosi sulla storia che non deve essere rimossa o peggio cancellata.
La nuova Italia si fonderà anche su questo, sulla capacità dei più giovani di perpetrare ciò che gli altri, prima di loro, hanno imparato. Senza mai chiudere gli occhi sui tanti, troppi, orrori contemporanei.