L'attore terlizzese Gianluca Delle Fontane tra i protagonisti del film "Seven Little Killers"
Il film è in onda su Amazon Prime Video dallo scorso 31 maggio. La nostra intervista
lunedì 8 giugno 2020
Dallo scorso 31 maggio è in onda su Amazon Prime Video il film "Seven Little Killers" in cui ricopre il ruolo di coprotagonista il quarantaseienne terlizzese Gianluca delle Fontane, sebbene da ventisette anni viva a Roma.
Gianluca è un attore a tutto tondo che spazia dal teatro alla tv con, al momento, piccole esperienze cinematografiche e partecipazioni in video per il web. La sua formazione attoriale è iniziata ai tempi del liceo classico, frequentando l'accademia Civera di Bari e muovendo i primi passi nella compagnia teatrale Gymnasium diretta da Lina Tricarico.
Dopo la maturità ha proseguito gli studi nella capitale presso la Scuola di Tecniche dello spettacolo di Claretta Carotenuto, poi la "Mario Riva", ma ciò che lo ha formato sono stati i laboratori diretti dai più grandi maestri della scena teatrale e non.
«Ritengo che un attore non finisca mai di studiare, perché è giusto che si soffermi di tanto in tanto ad arricchirsi di nuove esperienze confrontandosi con metodi diversi da quelli esercitati», commenta Gianluca.
TerlizziViva gli ha posto alcune domande per saperne di più sul film e sui cambiamenti che si stanno registrando a livello lavorativo per un attore, dovuti all'emergenza sanitaria da Coronavirus.
"Seven Little Killers": Gianluca, puoi farci alcuni cenni sulla trama e raccontarci alcune curiosità legate al film?
Ad oggi sono contento di poter parlare del mio primo film da coprotagonista. Avere la prima esperienza cinematografica più importante nella propria terra spero sia di buon auspicio. Il film è tratto dal romanzo di Remo Guerrini "L'estate nera", un giallo avvincente, emozionante che ti prende sin dalle prime pagine. La trama di questo film, che definirei corale, visto che i protagonisti sono sette, come dice il titolo, si basa sulla storia di un gruppo di ragazzi che da quarantenni si ritrovano poiché tutti sospettati di aver ucciso, da bambini, quello che viene definito "lo scemo del paese".
Vi chiederete chi ha fatto riaprire il caso? È uno dei buoni motivi per vedere il film che, data l'emergenza Covid19, è uscito sulla piattaforma di Amazon Prime Video, poiché i cinema sono chiusi.
Abbiamo girato a Oria vicino Brindisi, coccolati da tutto il paese che è stato coinvolto durante le riprese di scene che si sono svolte nella piazza centrale. Poi il film ha cominciato a viaggiare, perché dopo l'anteprima al Bifest di Bari, è stato presentato in altri Festival cinematografici, come quello di Toronto.
Quale personaggio interpreti?
Io interpreto Michele da adulto, perché ciascuno dei sette protagonisti ha il suo corrispettivo da bambino. Rimasto orfano dei genitori, Michele non segue le orme del padre macellaio, ma diventa medico curante. Lui è un tipo solitario, forse arrabbiato con il mondo, che ha voglia di riscattare il suo passato da bambino, e non svelo altro! Molto diverso da quello che sono io, per questo mi piace, in fondo un attore ha la fortuna di interpretare mille altre vite...senza rischi!
Ti va di descriverci il tuo provino per il film?
L'opportunità di poter accedere ai provini mi è stata offerta, a sorpresa, mentre stavo facendo le prove generali di uno spettacolo. Non sapevo che fra il pubblico ci fosse il produttore Lucio Gaudino, nonché anche sceneggiatore del film, il quale mi ha proposto di incontrare il regista Matteo Andreolli.
Come si dice, "è stato per caso" che lui fosse in teatro ed io lì in scena: io credo nelle coincidenze! Immaginatevi l'emozione, perché come primo ruolo così importante dovevo prepararmi al meglio venendo dal teatro e con poca esperienza di set cinematografico.
Alla fine dopo tre provini, ho ottenuto il ruolo e sono stato al settimo cielo.
Ci sono aneddoti accaduti sul set che vuoi condividere con il pubblico?
C'è un episodio che non dimenticherò mai! Durante le riprese mi sono occupato di seguire anche l'attore che interpreta me da bambino e mentre lui stava per girare una scena importante per il film, ero così preso ed immedesimato nel vivere la scena che la reazione emotiva più forte l'ho avuta io, scoppiando in un mare di lacrime.
Tant'è che il regista ha colto il mio stato: "Ma che fai? Non sei tu a dover piangere, ma è lui il bambino, che dobbiamo far disperare!". Lo capirete comunque vedendo il film..e ciascuno potrà ritrovare sicuramente una parte della sua storia nell'avventura di questi sette ragazzi.
Quali cambiamenti si registrano nel mondo del cinema e del teatro a seguito della pandemia da Coronavirus?
Questi mesi di lockdown hanno segnato sicuramente tutti noi. Personalmente li ho avvertiti come uno strappo violento, come se qualcuno mi avesse rinchiuso in un ripostiglio con una lucina flebile che proiettava l'ombra di me stesso sui muri. Il corpo si è fermato ma la mente no! Ho letto, ho viaggiato grazie ad internet in altre città, ho visto film e serie tv, ho scritto, ma ciò che mi rimbombava in testa era una sola domanda: "quali storie racconteranno il cinema e il teatro, dopo la pandemia?".
Sicuramente, i protocolli di sicurezza creeranno difficoltà nel girare o stare in palcoscenico a recitare uno spettacolo, ma io sono fiducioso nel fatto che il sacro fuoco dell'arte e anche l'allentamento di regole troppo rigide possano portare una grande rinascita. Nel mio ambiente si stanno cercando le possibili soluzioni per rimetter in moto tutta la grande macchina della cultura, che fa parte della vita di ogni essere umano.
Torni spesso a Terlizzi? Cosa ti manca di più della nostra cittadina?
Terlizzi è sempre la mia amata città, anche se fisicamente sono più a Roma, ma gli affetti familiari e anche gli interessi culturali mi fanno ritornare volentieri. Sono molto legato alle tradizioni del nostro meraviglioso borgo medievale, e non perdo l'occasione di poter partecipare anche agli eventi folcloristici che ci sono durante l'anno.
Anche se lontano, sono sempre collegato alla mia amata Terlizzi tramite il vostro quotidiano online, ogni giorno visito il sito: è come se aprissi la mia finestra di casa per respirare ancora i profumi, le voci, l'architettura della mia città natia. In futuro mi piacerebbe poter recitare nel nostro Teatro Millico, poter girare scene di un film, ma non dispero, credo nei sogni!
Gianluca è un attore a tutto tondo che spazia dal teatro alla tv con, al momento, piccole esperienze cinematografiche e partecipazioni in video per il web. La sua formazione attoriale è iniziata ai tempi del liceo classico, frequentando l'accademia Civera di Bari e muovendo i primi passi nella compagnia teatrale Gymnasium diretta da Lina Tricarico.
Dopo la maturità ha proseguito gli studi nella capitale presso la Scuola di Tecniche dello spettacolo di Claretta Carotenuto, poi la "Mario Riva", ma ciò che lo ha formato sono stati i laboratori diretti dai più grandi maestri della scena teatrale e non.
«Ritengo che un attore non finisca mai di studiare, perché è giusto che si soffermi di tanto in tanto ad arricchirsi di nuove esperienze confrontandosi con metodi diversi da quelli esercitati», commenta Gianluca.
TerlizziViva gli ha posto alcune domande per saperne di più sul film e sui cambiamenti che si stanno registrando a livello lavorativo per un attore, dovuti all'emergenza sanitaria da Coronavirus.
"Seven Little Killers": Gianluca, puoi farci alcuni cenni sulla trama e raccontarci alcune curiosità legate al film?
Ad oggi sono contento di poter parlare del mio primo film da coprotagonista. Avere la prima esperienza cinematografica più importante nella propria terra spero sia di buon auspicio. Il film è tratto dal romanzo di Remo Guerrini "L'estate nera", un giallo avvincente, emozionante che ti prende sin dalle prime pagine. La trama di questo film, che definirei corale, visto che i protagonisti sono sette, come dice il titolo, si basa sulla storia di un gruppo di ragazzi che da quarantenni si ritrovano poiché tutti sospettati di aver ucciso, da bambini, quello che viene definito "lo scemo del paese".
Vi chiederete chi ha fatto riaprire il caso? È uno dei buoni motivi per vedere il film che, data l'emergenza Covid19, è uscito sulla piattaforma di Amazon Prime Video, poiché i cinema sono chiusi.
Abbiamo girato a Oria vicino Brindisi, coccolati da tutto il paese che è stato coinvolto durante le riprese di scene che si sono svolte nella piazza centrale. Poi il film ha cominciato a viaggiare, perché dopo l'anteprima al Bifest di Bari, è stato presentato in altri Festival cinematografici, come quello di Toronto.
Quale personaggio interpreti?
Io interpreto Michele da adulto, perché ciascuno dei sette protagonisti ha il suo corrispettivo da bambino. Rimasto orfano dei genitori, Michele non segue le orme del padre macellaio, ma diventa medico curante. Lui è un tipo solitario, forse arrabbiato con il mondo, che ha voglia di riscattare il suo passato da bambino, e non svelo altro! Molto diverso da quello che sono io, per questo mi piace, in fondo un attore ha la fortuna di interpretare mille altre vite...senza rischi!
Ti va di descriverci il tuo provino per il film?
L'opportunità di poter accedere ai provini mi è stata offerta, a sorpresa, mentre stavo facendo le prove generali di uno spettacolo. Non sapevo che fra il pubblico ci fosse il produttore Lucio Gaudino, nonché anche sceneggiatore del film, il quale mi ha proposto di incontrare il regista Matteo Andreolli.
Come si dice, "è stato per caso" che lui fosse in teatro ed io lì in scena: io credo nelle coincidenze! Immaginatevi l'emozione, perché come primo ruolo così importante dovevo prepararmi al meglio venendo dal teatro e con poca esperienza di set cinematografico.
Alla fine dopo tre provini, ho ottenuto il ruolo e sono stato al settimo cielo.
Ci sono aneddoti accaduti sul set che vuoi condividere con il pubblico?
C'è un episodio che non dimenticherò mai! Durante le riprese mi sono occupato di seguire anche l'attore che interpreta me da bambino e mentre lui stava per girare una scena importante per il film, ero così preso ed immedesimato nel vivere la scena che la reazione emotiva più forte l'ho avuta io, scoppiando in un mare di lacrime.
Tant'è che il regista ha colto il mio stato: "Ma che fai? Non sei tu a dover piangere, ma è lui il bambino, che dobbiamo far disperare!". Lo capirete comunque vedendo il film..e ciascuno potrà ritrovare sicuramente una parte della sua storia nell'avventura di questi sette ragazzi.
Quali cambiamenti si registrano nel mondo del cinema e del teatro a seguito della pandemia da Coronavirus?
Questi mesi di lockdown hanno segnato sicuramente tutti noi. Personalmente li ho avvertiti come uno strappo violento, come se qualcuno mi avesse rinchiuso in un ripostiglio con una lucina flebile che proiettava l'ombra di me stesso sui muri. Il corpo si è fermato ma la mente no! Ho letto, ho viaggiato grazie ad internet in altre città, ho visto film e serie tv, ho scritto, ma ciò che mi rimbombava in testa era una sola domanda: "quali storie racconteranno il cinema e il teatro, dopo la pandemia?".
Sicuramente, i protocolli di sicurezza creeranno difficoltà nel girare o stare in palcoscenico a recitare uno spettacolo, ma io sono fiducioso nel fatto che il sacro fuoco dell'arte e anche l'allentamento di regole troppo rigide possano portare una grande rinascita. Nel mio ambiente si stanno cercando le possibili soluzioni per rimetter in moto tutta la grande macchina della cultura, che fa parte della vita di ogni essere umano.
Torni spesso a Terlizzi? Cosa ti manca di più della nostra cittadina?
Terlizzi è sempre la mia amata città, anche se fisicamente sono più a Roma, ma gli affetti familiari e anche gli interessi culturali mi fanno ritornare volentieri. Sono molto legato alle tradizioni del nostro meraviglioso borgo medievale, e non perdo l'occasione di poter partecipare anche agli eventi folcloristici che ci sono durante l'anno.
Anche se lontano, sono sempre collegato alla mia amata Terlizzi tramite il vostro quotidiano online, ogni giorno visito il sito: è come se aprissi la mia finestra di casa per respirare ancora i profumi, le voci, l'architettura della mia città natia. In futuro mi piacerebbe poter recitare nel nostro Teatro Millico, poter girare scene di un film, ma non dispero, credo nei sogni!