L'ospedale a rischio chiusura? Non è mica una novità

Dopo lo sfogo di Emiliano torna di attualità il tema della rete ospedaliera

domenica 29 novembre 2015
C'è anche anche l'ospedale "Sarcone" di Terlizzi tra quelli che nelle ultime ore sono entrati nel novero della stampa regionale tra i 25 probabili "tagliati" dalla mappa della rete ospedaliera regionale. Tutto nasce dallo sfogo di Michele Emiliano che di fronte al capitolo sanità mai risolto dalla precedente amministrazione Vendola ha fatto sapere che "Questa legislatura deve mettere in sicurezza la sanità pugliese per i prossimi dieci anni, costi quel che costi". Il presidente della Regione Puglia si era detto disposto a chiudere 25 ospedali pur di non aumentare le tasse regionali."Noi abbiamo un piano di riordino varato dalla giunta Vendola - ha aggiunto - che fa una classifica delle capacità operative di ciascun ospedale. Più del 55% delle prestazioni dell'intera regione vengono fatte solo da 10 ospedali". "In qualche modo - ha concluso Emiliano - i cittadini hanno definito già quali sono le loro scelte, le loro priorità, le eccellenze e il loro contrario".

Un modo più o meno esplicito per dire che gli ospedali che storicamente hanno meno attività (meno posti letto, meno ricoveri) saranno quelli che fisiologicamente sono destinati a chiudere i battenti. Sicché tutti i quotidiani regionali hanno guardato anche al nosocomio di Terlizzi (77 posti letto) e Corato (97 posti) e Molfetta (poco più di 100 posti letto) come probabili ospedali da chiudere. Emiliano in realtà non ha fatto un elenco, tuttavia il fatto che il "Sarcone" di Terlizzi sia in bilico non è certo una novità, anzi fa parte già di un piano approvato dalla Regione qualche anno fa. L'ultimo piano di riordino, infatti, prevede un nuovo polo ospedaliero, il cosiddetto presidio del "Nordbarese", tra Molfetta e Bisceglie. Si tratta di un maxi centro ospedaliero, ben collegato con le principali arterie stradali, che dovrebbere ricompendere gli ambiti territoriali di Molfetta, Giovinazzo, Bisceglie, Trani, Corato, Ruvo e Terlizzi. Al momento la Regione non ha ancora stanziato i necessari finanziamenti e quindi ci vorrà del tempo per andare avanti.