La Consulta della Aggregazioni laicali della Diocesi contro Salvini
Dopo il gesto del rosario in mano e dell'affidamento a Maria
giovedì 23 maggio 2019
La Consulta delle Aggregazioni laicali della diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi entra nella disputa politica in vista delle imminenti Elezioni europee, in programma domenica prossima, 26 maggio.
Non è piaciuto ad una parte dell'ambiente cattolico il gesto di Matteo Salvini, leader della Lega, che a Milano aveva pubblicamente invocato «l'immacolato cuore di Maria grazie a cui vinceremo».
La Consulta non ci sta e prova a dire la sua chiedendo formalmente «a tutte le Associazioni, i gruppi, i movimenti presenti in diocesi di invitare caldamente i propri referenti a livello nazionale e regionale a prendere posizione rispetto all'inaccettabile strumentalizzazione della nostra fede, perpetrata in questi giorni dal Ministro dell'Interno e dalla sua formazione politica.
Noi - continua una breve nota - non abbiamo bisogno di agitare indegnamente segni e sbandierare simboli religiosi per spiegare cosa sia l'amore verso il prossimo. Non ci piace la pianificata confusione tra piano politico e religioso. Non ci piacciono le semplificazioni rozze ed approssimative del Vangelo. La nostra identità di cristiani va salvaguardata nel rispetto profondo, non mercificata e svenduta in teatrini senza dignità, opacizzata da proclami evidentemente fasulli e contraddittori, giacché difendono la fede a discapito dell'umanità».
La Consulta invita quindi i cattolici a scendere in campo ed a dire da che parte stanno.
Una scelta di campo chiara a tre giorni dal voto. Una scelta di campo che inevitabilmente attirerà consensi e critiche a seconda delle forze politiche di riferimento.
Non è piaciuto ad una parte dell'ambiente cattolico il gesto di Matteo Salvini, leader della Lega, che a Milano aveva pubblicamente invocato «l'immacolato cuore di Maria grazie a cui vinceremo».
La Consulta non ci sta e prova a dire la sua chiedendo formalmente «a tutte le Associazioni, i gruppi, i movimenti presenti in diocesi di invitare caldamente i propri referenti a livello nazionale e regionale a prendere posizione rispetto all'inaccettabile strumentalizzazione della nostra fede, perpetrata in questi giorni dal Ministro dell'Interno e dalla sua formazione politica.
Noi - continua una breve nota - non abbiamo bisogno di agitare indegnamente segni e sbandierare simboli religiosi per spiegare cosa sia l'amore verso il prossimo. Non ci piace la pianificata confusione tra piano politico e religioso. Non ci piacciono le semplificazioni rozze ed approssimative del Vangelo. La nostra identità di cristiani va salvaguardata nel rispetto profondo, non mercificata e svenduta in teatrini senza dignità, opacizzata da proclami evidentemente fasulli e contraddittori, giacché difendono la fede a discapito dell'umanità».
La Consulta invita quindi i cattolici a scendere in campo ed a dire da che parte stanno.
Una scelta di campo chiara a tre giorni dal voto. Una scelta di campo che inevitabilmente attirerà consensi e critiche a seconda delle forze politiche di riferimento.