La Corrente a Gemmato: «Mostri coraggio. Disponga sospensione attività didattiche»
La richiesta del movimento civico dopo i casi di positività in un plesso terlizzese
martedì 10 novembre 2020
È giunta nella serata di ieri, 9 novembre, una richiesta chiara del movimento La Corrente rivolta al Sindaco Ninni Gemmato: sospendere l'attività didattica con l'emanazione di una ordinanza contingibile e urgente ai sensi dell'articolo 50 del D.lgs n. 267/2000, in materia di Sanità Pubblica.
Una richiesta che sembra quanto mai attuale, dato l'aumento dei contagi nelle scuole di Terlizzi, con la conseguente sospensione delle attività in presenza.
La Corrente richiede che l'ordinanza sospenda le lezioni nella scuola primaria e secondaria di primo grado. Il tutto, spiegano dal movimento che ha la sua espressione in Consiglio comunale in Giuseppe Volpe, risiederebbe nelle seguenti ragioni: «Il sensibile innalzamento della curva dei contagi in città, la necessità di rallentare la diffusione del contagio, l'obbligo di tutelare la maggior sicurezza di tutta la popolazione e in particolare delle persone più fragili della nostra comunità, l'esigenza di garantire la piena sicurezza sul lavoro del personale della scuola, non ultime le oggettive difficoltà organizzative, in cui, le scuole si trovano per il numero di docenti e discenti in quarantena e per l'insufficienza della rete internet a garantire, da scuola, in contemporanea le lezioni in presenza e online, impongono misure sanitarie di prevenzione e contenimento coraggiose».
La nota apparsa sui principali social network prosegue con una considerazione: «Le scuole, quelle pubbliche, bistrattate dalla politica, quelle popolate di uomini e donne che, ben oltre le loro funzioni e i loro stipendi, si stanno muovendo all'unisono per tamponare questa situazione di generalizzato spaesamento devono essere messe nelle condizioni di assolvere alla straordinaria funzione "educativa".
Terlizzi non si può permettere di lasciarle, ancora una volta, sole nella gestione dell'emergenza e nel regolare svolgimento della loro primaria funzione educative e formativa.
Adotti l'atteggiamento del buon padre di famiglia - è l'appello al primo cittadino di Terlizzi -, si faccia guida, noi ci faremo parte attiva per difendere questa scelta, quale unica scelta di buon senso possibile ora».
Sarebbe questa una decisione che non avrebbe precedenti nel circondario e che chiuderebbe anticipatamente la stucchevole diatriba tra Regione Puglia e Ministero della Pubblica Istruzione, che va avanti da giorni e su cui la giustizia amministrativa potrebbe porre una parola definitiva nelle prossime settimane.
Una richiesta che sembra quanto mai attuale, dato l'aumento dei contagi nelle scuole di Terlizzi, con la conseguente sospensione delle attività in presenza.
La Corrente richiede che l'ordinanza sospenda le lezioni nella scuola primaria e secondaria di primo grado. Il tutto, spiegano dal movimento che ha la sua espressione in Consiglio comunale in Giuseppe Volpe, risiederebbe nelle seguenti ragioni: «Il sensibile innalzamento della curva dei contagi in città, la necessità di rallentare la diffusione del contagio, l'obbligo di tutelare la maggior sicurezza di tutta la popolazione e in particolare delle persone più fragili della nostra comunità, l'esigenza di garantire la piena sicurezza sul lavoro del personale della scuola, non ultime le oggettive difficoltà organizzative, in cui, le scuole si trovano per il numero di docenti e discenti in quarantena e per l'insufficienza della rete internet a garantire, da scuola, in contemporanea le lezioni in presenza e online, impongono misure sanitarie di prevenzione e contenimento coraggiose».
La nota apparsa sui principali social network prosegue con una considerazione: «Le scuole, quelle pubbliche, bistrattate dalla politica, quelle popolate di uomini e donne che, ben oltre le loro funzioni e i loro stipendi, si stanno muovendo all'unisono per tamponare questa situazione di generalizzato spaesamento devono essere messe nelle condizioni di assolvere alla straordinaria funzione "educativa".
Terlizzi non si può permettere di lasciarle, ancora una volta, sole nella gestione dell'emergenza e nel regolare svolgimento della loro primaria funzione educative e formativa.
Adotti l'atteggiamento del buon padre di famiglia - è l'appello al primo cittadino di Terlizzi -, si faccia guida, noi ci faremo parte attiva per difendere questa scelta, quale unica scelta di buon senso possibile ora».
Sarebbe questa una decisione che non avrebbe precedenti nel circondario e che chiuderebbe anticipatamente la stucchevole diatriba tra Regione Puglia e Ministero della Pubblica Istruzione, che va avanti da giorni e su cui la giustizia amministrativa potrebbe porre una parola definitiva nelle prossime settimane.