Movimento La Corrente: «Sparatoria in strada e nessuno dice nulla»

Per il movimento del consigliere Volpe la promessa di telecamere di sorveglianza non basta

giovedì 21 marzo 2019 9.39
«Nel nostro paese si spara, lo si fa per strada. Non è, purtroppo, la prima volta che accade». Inizia così il comunicato del movimento de La Corrente, riferendosi a un fatto di cronaca che sarebbe avvenuto nella giornata di ieri non lontano dall'ospedale ma del quale non vi sono ancora conferme definitive da parte degli inquirenti.

«E la colpa di chi è?» si chiede il movimento del consigliere comunale Giuseppe Volpe: «La colpa è nostra, di tutti e tutte noi. Ogni volta che ci rassegniamo all'idea che si possano deturpare gli spazi della vita quotidiana cediamo il passo alla violenza. Quando le scuole sono oggetto di razzie praticate da ragazzotti in preda alla noia che arrivano sino al punto di defecare tra i banchi la promessa di telecamere di sorveglianza non basta. Quando di fronte al fatto che gli edifici pubblici sono in stato di abbandono sostanziale e per ristabilire il contatto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione devi passare per il favore dell'amico di turno legittimiamo l'assenza della buona amministrazione. Quando un luogo di cultura è chiuso o mal messo facciamo un regalo all'ignoranza. Quando di fronte ad una crisi delle botteghe di prossimità che sono i presidi del quieto vivere dei borghi si risponde con cemento e privatizzazioni e centri commerciali stiamo ammazzando il paese. Quando per le strade è buio e non se ne comprende il motivo la gente comune smette di chiederselo e si chiude in casa e Terlizzi diventa il teatro dove vale tutto, tutto tranne quello che serve.
A Terlizzi ieri hanno sparato, era già accaduto e nessuno di quelli che dovrebbe rispondere dice nulla. E se qualcuno di Voi ci chiamerà spettatori, ignoranti, sciacalli o peggio ancora oppositori a tutti i costi, come spesso fate, vi diremo che a noi spetta spronarvi a fare le cose in tempo e bene e che a Voi spetta il compito di amministrare un paese che sta morendo».