La Corrente Terlizzi contro lo stoccaggio di rifiuti nucleari sulla Murgia
Partita una grande mobilitazione con raccolta firme per fermare i propositi del Governo giallo-rosso
mercoledì 6 gennaio 2021
1.10
Ha fatto rumore la levata di scudi di tanti movimenti, associazioni e finanche partiti politici contro la decisione del Governo giallo-rosso di includere alcuni territori comunali della Murgia barese e tarantina tra i potenziali siti di stoccaggio di rifiuti nucleari.
Una decisione paventata e non presa che non piace affatto anche a La Corrente Terlizzi, il movimento civico che ha in Giuseppe Volpe la sua espressione nella massima assise comunale e che sin dalla sua costituzione si batte su tematiche riguardanti l'ambiente.
«La rete di amministratori comunali di sinistra, ecologisti e liste civiche di Bari e Bat di cui facciamo parte - si legge in una nota pubblicata anche a mezzo social - si mobilita contro la decisione del Governo. La notizia dell' inclusione di diverse aree del territorio pugliese, in particolare della Murgia (Altamura, Laterza, Gravina) tra i potenziali siti di stoccaggio di rifiuti nucleari ci riporta indietro di vent'anni.
Alle mobilitazioni in difesa del territorio murgiano con le marce Gravina-Altamura e contro il deposito di scorie nucleari a Scansano Jonico, esperienza conclusa in maniera positiva grazie all'impegno di moltissimi amministratori locali e regionali e soprattutto grazie alla mobilitazione di decine di migliaia di cittadine/i che per circa un mese si opposero con forza a quella sciagurata decisione.
Oggi - spiegano da La Corrente Terlizzi - si ripresenta in maniera subdola questa ipotesi alla quale occorre dare una risposta ancora più ferma e definitiva. La Puglia, già martoriata da decenni di scempi ambientali, non può e non deve diventare la pattumiera nucleare dell'Italia.
Si rende necessaria un'azione comune da parte delle istituzioni pugliesi - rimarcano dal movimento civico - affinché si faccia immediatamente marcia indietro da questa soluzione inaccettabile, che causerebbe la definitiva morte della nostra Murgia e della sua forte vocazione ambientale, culturale e turistica».
La Corrente si contraddistingue ancora una volta per una libertà di espressione notevole su tematiche così scottanti. Non importa chi ci sia al Governo nazionale, importa l'azione di difesa di un territorio e della sua gente: «Come amministratori locali - concludono nella nota - con Giuseppe Volpe e movimenti ci impegneremo già dalle prossime ore per proporre specifici ordini del giorno nei Consigli Comunali delle nostre comunità e sensibilizzare l'opinione pubblica per una grande mobilitazione comune».
In corso anche una petizione on line a questo link .
Una decisione paventata e non presa che non piace affatto anche a La Corrente Terlizzi, il movimento civico che ha in Giuseppe Volpe la sua espressione nella massima assise comunale e che sin dalla sua costituzione si batte su tematiche riguardanti l'ambiente.
«La rete di amministratori comunali di sinistra, ecologisti e liste civiche di Bari e Bat di cui facciamo parte - si legge in una nota pubblicata anche a mezzo social - si mobilita contro la decisione del Governo. La notizia dell' inclusione di diverse aree del territorio pugliese, in particolare della Murgia (Altamura, Laterza, Gravina) tra i potenziali siti di stoccaggio di rifiuti nucleari ci riporta indietro di vent'anni.
Alle mobilitazioni in difesa del territorio murgiano con le marce Gravina-Altamura e contro il deposito di scorie nucleari a Scansano Jonico, esperienza conclusa in maniera positiva grazie all'impegno di moltissimi amministratori locali e regionali e soprattutto grazie alla mobilitazione di decine di migliaia di cittadine/i che per circa un mese si opposero con forza a quella sciagurata decisione.
Oggi - spiegano da La Corrente Terlizzi - si ripresenta in maniera subdola questa ipotesi alla quale occorre dare una risposta ancora più ferma e definitiva. La Puglia, già martoriata da decenni di scempi ambientali, non può e non deve diventare la pattumiera nucleare dell'Italia.
Si rende necessaria un'azione comune da parte delle istituzioni pugliesi - rimarcano dal movimento civico - affinché si faccia immediatamente marcia indietro da questa soluzione inaccettabile, che causerebbe la definitiva morte della nostra Murgia e della sua forte vocazione ambientale, culturale e turistica».
La Corrente si contraddistingue ancora una volta per una libertà di espressione notevole su tematiche così scottanti. Non importa chi ci sia al Governo nazionale, importa l'azione di difesa di un territorio e della sua gente: «Come amministratori locali - concludono nella nota - con Giuseppe Volpe e movimenti ci impegneremo già dalle prossime ore per proporre specifici ordini del giorno nei Consigli Comunali delle nostre comunità e sensibilizzare l'opinione pubblica per una grande mobilitazione comune».
In corso anche una petizione on line a questo link .