La Festa Patronale e la pecorella della Madonna di Sovereto stanno per tornare

Clemente, l'ex pastorello, e il suo successore Gianni addestrano Pace, uno splendido esemplare ovino

domenica 3 aprile 2022 7.41
A cura di Francesco Pittò
Sei nella tua stanza da pranzo per sistemare la tua libreria e senti belare in strada una pecorella ed esclami «Ma è la pecorella della Madonna di Sovereto!».

Ti affacci al balcone e riconosci Clemente e Gianni, due ragazzini, e ti precipiti per strada per scambiare due chiacchiere ed emozionarti con loro mentre stanno addestrando la pecorella che farà parte della processione del prossimo 23 aprile in onore della Madonna di Sovereto. Torna la Festa Patronale, tornano dopo due tremendi anni pandemici le grandi tradizioni terlizzesi.

Clemente, ormai sedicenne, è il ragazzo che ha ricoperto il ruolo di pastorello tra il 2015 e il 2019 ed ha vissuto l'emozione che tanti tra i bambini terlizzesi vorrebbero vivere. Gli succederà l'undicenne Gianni, che in realtà era già pronto a sostituirlo sin dal 2020, ma la pandemia ha cancellato Festa e sogni dei più piccoli. Unica consolazione, per lui, era stata quella di assistere accanto all'effigie della Vergine di Sovereto al Solenne Pontificale dell'agosto 2021 in piazza Cavour. I due si stanno dunque passano il testimone.

Quella del pastorello e della pecorella è una tradizione che dal 1963 la famiglia De Palma porta avanti con puntigliosità e devozione e che in passato si è tramandata in altri modi.

Sono stati tanti i curiosi che si sono avvicinati venerdì pomeriggio nel tratto tra via Nicola Quercia, via Pistoia e via Genova, una vera passeggiata per le strade terlizzesi della pecorella battezzata con il nome di Pace. Non a caso Pace.

Emozioni che tra il 16 e il 23 aprile prossimi si faranno più intensi nel nome di Maria. La grande Festa di popolo sta per tornare e quest'anno si intersecherà con i riti della Settimana Santa. Terlizzi chiederà più forte ed a gran voce la protezione del Signore e della Madonna di Sovereto, perché dolore e morte portati dal morbo e i venti di guerra cessino. Per sempre.