La Guardia di Finanza scopre un centro estetico abusivo in pieno centro
Era privo di partita Iva e delle autorizzazioni amministrative e igienico-sanitarie
giovedì 23 aprile 2015
12.53
Erano privi di partita I.V.A., di autorizzazioni amministrative comunali e di autorizzazioni igienico-sanitarie ma operavano senza alcun problema in zone centrali a Terlizzi ed a Molfetta, in locali del tutto anonimi, seppur conosciuti da una nutrita clientela.
In particolare, nel contesto di una più generalizzata intensificazione dei controlli nello specifico settore, disposti dal Comando Provinciale Guardia di Finanza di Bari, è stata scoperta, a Terlizzi, una 34enne che esercitava l'attività di estetista al piano terra di uno stabile dove, all'atto dell'intervento dei finanzieri della Tenenza di Molfetta, erano presenti anche alcune clienti. Il "centro" era munito di lettino, lampade UVA per asciugare lo smalto nonché moderne attrezzature professionali, incluso un macchinario per la pressoterapia utilizzato nei trattamenti contro la cellulite. Nella circostanza, è stata anche rinvenuta una valigetta con all'interno tutto l'occorrente per eseguire interventi estetici anche "a domicilio".
Scenario simile a Molfetta, dove un 66enne del luogo aveva allestito in un piccolo locale commerciale, un modesto salone per uomo, dove la clientela maschile, a prezzi estremamente bassi, poteva recarsi per il taglio dei capelli o anche per la rasatura.
Entrambi, sono stati segnalati agli uffici comunali competenti per i conseguenziali provvedimenti di chiusura immediata. Inoltre verranno applicate le previste sanzioni di natura amministrativa, cui seguiranno anche approfondimenti di natura fiscale tesi a verificare gli introiti sottratti a tassazione.
E' altresì evidente il danno arrecato da questo genere di attività abusive in termini di concorrenza sleale sugli operatori regolari, posto che, operando "in nero", esse evadono le tasse, riuscendo, in tal modo, anche a praticare prezzi altamente concorrenziali rispetto agli operatori autorizzati. Non solo, ma tali prestazioni possono essere anche nocive per la salute delle persone perché svolte in locali sconosciuti alle autorità preposte ai controlli igienico-sanitari.