La Guardia di Finanza sequestra 2 milioni ad azienda con sede a Terlizzi
L'attività s'inquadra nel più ampio contesto di contrasto all'illecito fenomeno delle frodi fiscali
sabato 2 marzo 2019
19.55
Sequestro da circa 2 milioni di euro nelle scorse ore a un noto imprenditore di Molfetta, in qualità di rappresentante legale di una società operante nel settore della distribuzione con sedi anche a Bari e Terlizzi. Altri due provvedimenti sono stati eseguiti nei confronti di altrettanti soggetti, per un totale di 7 milioni e 670 mila euro sequestrati.
Il sequestro preventivo è stato posto in essere a Taranto dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Martina Franca. I militari, agli ordini del Capitano Federica Iervoglini, hanno svolto indagini che avrebbero portato alla verifica fiscale su una ditta, da dove i controlli sono stati estesi ad altre realtà arrivando a coinvolgere anche quella dell'imprenditore di Molfetta. L'attività investigativa della Gdf ha portato ad accertare una frode fiscale per oltre 13 milioni di euro, oltre alla constatazione di ricavi sottratti alla tassazione per 15 milioni di euro e un'evasione dell'Iva pari a 3 milioni e 260mila euro. Il capo di imputazione contestato all'imprenditore molfettese è di evasione in materia di imposte dirette e Iva.
L'attività s'inquadra nel più ampio contesto di contrasto all'illecito fenomeno delle frodi fiscali ed in particolare di quegli operatori che con la loro condotta illecita e ingannevole non soltanto frodano il Fisco, ma alimentano la concorrenza sleale a danno di chi opera quotidianamente e con grande difficoltà nel rispetto delle norme fiscali e contributive.
Il sequestro preventivo è stato posto in essere a Taranto dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Martina Franca. I militari, agli ordini del Capitano Federica Iervoglini, hanno svolto indagini che avrebbero portato alla verifica fiscale su una ditta, da dove i controlli sono stati estesi ad altre realtà arrivando a coinvolgere anche quella dell'imprenditore di Molfetta. L'attività investigativa della Gdf ha portato ad accertare una frode fiscale per oltre 13 milioni di euro, oltre alla constatazione di ricavi sottratti alla tassazione per 15 milioni di euro e un'evasione dell'Iva pari a 3 milioni e 260mila euro. Il capo di imputazione contestato all'imprenditore molfettese è di evasione in materia di imposte dirette e Iva.
L'attività s'inquadra nel più ampio contesto di contrasto all'illecito fenomeno delle frodi fiscali ed in particolare di quegli operatori che con la loro condotta illecita e ingannevole non soltanto frodano il Fisco, ma alimentano la concorrenza sleale a danno di chi opera quotidianamente e con grande difficoltà nel rispetto delle norme fiscali e contributive.