La III A del Liceo Classico Sylos vince il concorso "Salvemini e i giovani". Il video.
Medaglia di argento per un video ispirato al rapporto cultura-stranieri
sabato 7 maggio 2016
8.06
Il 6 maggio presso la Cittadella degli Artisti di Molfetta si è tenuta la terza edizione del Concorso "Gaetano Salvemini ed i giovani", organizzato dalla Rete delle Scuole Superiori e dal Comune di Molfetta. Il tema di quest'anno, ispirato alle lezioni tenute da Salvemini ad Harvard, è "Che cos'è la cultura?".
La classe III A del Liceo Classico "C. Sylos" ha partecipato al concorso, classificandosi al secondo posto della categoria "Produzione Multimediale" con il loro progetto: "La cultura non ci rende stranieri".
Gli studenti hanno analizzato le parole di Salvemini: "La cultura è un desiderio libero e disinteressato di coltivare la nostra mente, di estendere il campo delle nostre cognizioni e di vivere, in aggiunta alla nostra, la vita dei nostri simili" e si sono domandati Salvemini per più di vent'anni, negli anni dell'esilio cosa sia stato: sicuramente per i francesi, gli inglesi e gli statunitensi era un semplice straniero, un profugo. Proprio per questo motivo, hanno creato una connessione tra Salvemini e gli stranieri odierni. I protagonisti del video, infatti, sono Iryna, Maia, Maria, Mihaela, Olena, Saber, Stefania, Yvan: sono tutte persone laureate, che nel loro paese d'origine lavoravano come avvocati, ingegneri, informatici, ragionieri. Da noi, purtroppo, sono soltanto degli stranieri.
La segnalazione di merito per il secondo premio è dovuta proprio a questi motivi: il messaggio di Salvemini è attualizzato attraverso una prospettiva interculturale. Importanti, inoltre, le testimonianze esistenziali diverse.
La classe III A del Liceo Classico "C. Sylos" ha partecipato al concorso, classificandosi al secondo posto della categoria "Produzione Multimediale" con il loro progetto: "La cultura non ci rende stranieri".
Gli studenti hanno analizzato le parole di Salvemini: "La cultura è un desiderio libero e disinteressato di coltivare la nostra mente, di estendere il campo delle nostre cognizioni e di vivere, in aggiunta alla nostra, la vita dei nostri simili" e si sono domandati Salvemini per più di vent'anni, negli anni dell'esilio cosa sia stato: sicuramente per i francesi, gli inglesi e gli statunitensi era un semplice straniero, un profugo. Proprio per questo motivo, hanno creato una connessione tra Salvemini e gli stranieri odierni. I protagonisti del video, infatti, sono Iryna, Maia, Maria, Mihaela, Olena, Saber, Stefania, Yvan: sono tutte persone laureate, che nel loro paese d'origine lavoravano come avvocati, ingegneri, informatici, ragionieri. Da noi, purtroppo, sono soltanto degli stranieri.
La segnalazione di merito per il secondo premio è dovuta proprio a questi motivi: il messaggio di Salvemini è attualizzato attraverso una prospettiva interculturale. Importanti, inoltre, le testimonianze esistenziali diverse.