La Saux tra i semifinalisti del “Premio Fabrizio De André”

Noemi Azzolini gareggia con "Itaca", il suo primo singolo

giovedì 26 novembre 2020
A cura di Vincenza Urbano
Ancora un successo per La Saux, nome d'arte di Noemi Azzolini, la ventitreenne terlizzese che si è attestata tra i trenta semifinalisti della sezione musica nella XIX edizione del "Premio Fabrizio De André".

Tale premio vuole incoraggiare i musicisti dal talento spiccato e dalla forte personalità, artisti che fanno della vocazione musicale un'estrinsecazione del loro essere. Patrocinato dalla Fondazione Fabrizio De André Onlus, supportato da SIAE, organizzato da iCompany, con la direzione artistica di Luisa Melis, esso punta a dare spazio a nuove e originali forme di cantautorato contemporaneo.

La Saux ha conquistato, così, la semifinale grazie a "Itaca", il suo primo singolo pubblicato lo scorso ottobre, che con i versi aulici, scritti in un periodo alquanto melanconico, vuole esorcizzare un malessere interiore.

Il 19 e il 20 dicembre prossimi sono le date deputate alla prova in cui i concorrenti in gara dovranno reinterpretare il brano da casa propria e inviare il relativo video allo staff. Nessuna performance dal vivo, quindi, a causa delle restrizioni da Coronavirus.

Della giuria del Premio Fabrizio De André fanno parte esponenti di spessore del panorama musicale: Dori Ghezzi (presidente di giuria), Luisa Melis (direttrice artistica), Diletta Parlangeli, Enrico Schleifer, Fabrizio Finamore, Fausto Pellegrini, Federico Durante, Giulia Perna, Massimo Bonelli, Michele Moramarco, Piero Cademartori, Riccardo De Stefano, Roberto Sironi, Rossella Diaco, Silvia Boschero, Vincent Messina, Vincenzo Costantino Cinaski.

Dunque, se La Saux dovesse essere ritenuta idonea, parteciperà insieme ad altri sette concorrenti al momento della finale, previsto per il 14 gennaio all'Auditorium Parco della Musica di Roma.

«Il brano Itaca prodotto da noi è in semifinale», commenta soddisfatto sui social Nico Marziale, della "Red Tomato" produzioni musicali, «anche se non dovesse passare, per essere una casa di produzione praticamente sconosciuta con un'artista praticamente sconosciuta, considerando che nel premio c'è anche chi è stato su grandi palchi come i Kutso, posso dire che siamo già contenti così».