La vicenda Ferramenta Pugliese all'attenzione delle istituzioni locali

Ieri mattina sit-in davanti ai cancelli. Poi i rappresentanti sono stati ricevuti dal Sindaco e dai Consiglieri comunali che hanno interrotto la massima assise

venerdì 5 giugno 2020
A cura di Gianluca Battista
Continua ad essere un macigno sulle coscienze di tutta la cittadinanza terlizzese la questione legata alla crisi ed alla chiusura della Ferramenta Pugliese.

I lavoratori si sono riuniti in sit-in ieri mattina davanti ai cancelli (sfiorato un incidente per via di una inferriata caduta per il forte vento, ndr) ed hanno improvvisato un'assemblea pubblica a cui era presente anche il Consigliere comunale de La Corrente, Giuseppe Volpe, in prima linea nella difesa delle istanze dei dipendenti, in questa circostanza accompagnato da Vito Piazza, in rappresentanza della Segreteria FIOM Cgil di Bari, e dal suo omologo bitontino, Francesco Brandi.

«Com'è noto - ha spiegato Volpe -, successivamente agli accordi di cassa integrazione siglati per far fronte alla già complicata condizione dell'azienda e alla crisi dettata dall'emergenza sanitaria, al momento della ripresa, gli stessi hanno trovato la fabbrica chiusa.
Da mesi la proprietà è sparita, lasciando i propri dipendenti al loro destino! A questo aggiungiamo un gravissimo e potenziale pericolo ambientale e di salute pubblica associato alla tipologia di rifiuti ammassati da mesi all'interno del sito. All'azienda
- è la sua richiesta -chiediamo nuovamente la piena assunzione delle proprie responsabilità, ribadendo la necessità di un incontro urgente».

Per rafforzare questa posizione e premere affinché anche le istituzioni cittadine agiscano in tempi rapidi per avvicinare la proprietà, Giuseppe Volpe ha chiesto ed ottenuto la sospensione del Consiglio comunale di ieri pomeriggio, per far sì che il Sindaco, Ninni Gemmato, ed i rappresentanti di maggioranza ed opposizioni potessero incontrare una delegazione di dipendenti (qui il link per vedere un breve video).

Un incontro che sembra essere stato proficuo, in attesa che l'Amministrazione comunale possa facilitarne un altro tra le parti per comprendere realmente il futuro di una trentina di famiglie.

Il caso Ferramenta Pugliese, così come quello della Mercatone Uno, non è la vicenda dolorosa dei soli dipendenti. È una ferita aperta nel cuore del tessuto sociale e produttivo di una cittadina che prova, con fatica, a rimettersi in moto dopo l'emergenza sanitaria. Una ferita che sanguina e che le istituzioni locali devono provare a sanare, facendo il possibile (e l'impossibile) per far almeno partire un dialogo tra le parti sociali.
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