Le altalene e i giochi-fantasma per bambini

Fotodocumentario sull'assenza di zone attrezzate per bambini in città

domenica 5 giugno 2016 7.36
A cura di Carmela Rubini
Dove sono finite le giostrine e le zone verdi dedicate ai bambini? Facendo un giro per Terlizzi, abbiamo voluto documentare un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti i terlizzesi, ormai abituatisi all'assenza di altalene e scivoli: gli atti vandalici e l'usura hanno avuto la meglio sullo spazio dedicato ai più poccoli.

Fortunatamente, parco Marinelli e piazza Falcone e Borsellino rimangono fuori dalla lista: d'altronde qui l'Amministrazione ha provveduto alla sistemazione ed alla videosorveglianza solo poco tempo fa.

I primi giochi ad essere messi ko sono le altalene: già non ci sono più a piazza Amendolagine, ripristinata poco meno di due anni fa e centro di incontro di numerosi bambini in quanto situata proprio di fronte la scuola elementare Don Pietro Pappagallo.

La situazione a piazza Pio XII non è differente; per fortuna qui è rimasto uno scivolo e qualche gioco a molla, solo che la pavimentazione in gomma si è ormai sollevata. Un bambino, cadendo, potrebbe farsi male ed in tal caso chi ne risponderebbe?

Senza considerare, poi, che esistono delle vere e proprie aree giochi fantasma: le villette nei pressi di via Kennedy e quelle adiacenti alla nuova Chiesa della Stella ne sono un chiaro esempio: se non fosse per la memoria dei bimbi cresciuti su quel tronco di cui oggi a stento rimane il supporto in ferro, nessuno si ricorderebbe della loro esistenza.

Della situazione al parco comunale ci eravamo già occupati un annetto fa. Uno scivolo pieno di graffiti è l'unico passatempo per i pochi coraggiosi che portano lì i propri figli. Coraggiosi, perché tra pietrisco e cemento, la sicurezza rimane un optional. Lo scorso aprile l'Amministrazione comunale ha promesso ai terlizzesi un'area attrezzata per bambini e videosorvegliata nel polmone verde della città, sembra che in questi giorni si stia intervenendo.

Quale sarà la sorte delle altre zone? Nell'attesa, non ci resta che sperare che nessuno si faccia male.